In molti pensavano che ieri sera contro l’Atalanta i centrali sarebbero stati Fernandez e Britos. Forse tutti. Tranne Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo ha un solo intoccabile nella rosa: Raúl Albiol. Il suo minutaggio in azzurro, complici anche le assenze per infortunio di Pepe Reina, altro imprescindibile, è il più elevato di tutti: ben 2107 minuti. Solo Callejón, con 2060, lo segue da vicino.

Arrivato a Napoli dopo 3 anni quasi in naftalina per le dispostiche gerarchie di Mourinho, che lo faceva giocare solo in Coppa del Re o in match meno rilevanti, il centrale spagnolo ha impressionato fin da subito per la sua autorità nel comandare la difesa e per la sua pulizia negli interventi. Inoltre, da buon regista difensivo difficilmente ha sciupato un pallone. A lui, che imposta fin dai 18 metri l’azione, si deve una buona fetta del nuovo gioco del Napoli fatto di possesso e passaggi corti.

Anche in un match di secondo piano, come quello di Coppa Italia contro l’Atalanta, Benitez non ha voluto fare a meno di lui. Arruolabile anche come mediano, Albiol è però troppo importante in difesa, dato che è lui a comandare la disposizione degli altri elementi e soprattutto a dettare non solo i tempi dell’azione dall’inizio, ma soprattutto del fuorigioco, componente fondamentale per un sacchiano maniacale come l’allenatore spagnolo. In effetti, nelle poche partite in cui è mancato, si è sentito la sua assenza in un reparto già di per sé traballante.

Ecco allora che il numero 33 azzurro, acquistato per 8 milioni, si profila come l’unico vero imprescindibile per Benitez, che lo conosceva già dai tempi di Valencia, quando in prima squadra si vincevano scudetti e lui brillava nelle giovanili. I due si sono ritrovati a Napoli, praticamente sullo stesso parallelo di Valencia, dove Rafa riconobbe immediatamente il suo talento che adesso è finalmente esploso.