Perché la partita con la Lazio conta più di quella con la Juve

Gli errori di Tagliavento hanno offuscato un’amara verità: i bianconeri sono di un altro pianeta. E allora, messi (finalmente) da parte gli irrealizzabili sogni scudetto, è il caso di concentrarsi sul terzo posto. Che resta il vero obbiettivo stagionale
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    di Domenico Zaccaria

    A Napoli quella contro la Juventus, si sa, è la partita dell’anno. E la gara di domenica scorsa, tra il ricordo di Pino Daniele e il sogno di rientrare nella lotta scudetto, era stata caricata di significati ancora maggiori del solito. Sappiamo tutti com’è andata; e in settimana non si è fatto altro che parlare degli errori arbitrali, gravi e macroscopici, che hanno spianato la strada ai bianconeri. Il risultato è stato duplice, e in entrambi i casi rischioso.

    Il primo è che le sviste di Tagliaventus hanno finito per offuscare l’amara verità: la squadra di Allegri, pur non giocando una grande gara, si è dimostrata di un’altra categoria; soprattutto nel primo tempo i 10 punti in classifica di differenza (ora diventati 13) si sono visti tutti. Puoi parlare quanto vuoi di modulo e di “cazzimma”, ma quando vedi Gargano e Lopez opposti a Pirlo, Marchisio e Vidal, oppure De Guzman sbagliare un gol davanti alla porta e Pogba segnare al volo con quella facilità, le chiacchere stanno a zero. E’ vero, senza gli aiutini del fischietto di Terni, con ogni probabilità la Juve non avrebbe vinto domenica; ma finché la differenza fra le due rose è così ampia è inutile sperare di poter tener testa ai bianconeri sul lungo periodo. Smaltita la rabbia per ciò che è successo in campo, andavano fatte queste amare riflessioni; e invece non si è fatto altro che parlare dell’arbitro.

    E qui arriviamo al secondo problema: la partita contro la Lazio è scivolata in secondo piano. E invece, classifica alla mano, quella di domenica prossima è una sfida ben più delicata di quella contro i bianconeri. Perché se lo scudetto sarebbe comunque rimasto una chimera, indipendentemente dal risultato del San Paolo, il terzo posto continua ad essere il vero obiettivo stagionale. E se a inizio stagione tutti vedevano il Napoli di Benitez come unico candidato alla terza posizione, ora le cose sono cambiate; e le prime ad averlo capito sono proprio le antagoniste degli azzurri. L’ultimo gradino del podio vale circa 50 milioni di euro, e non è un caso che, ingolosite dai tentennamenti dei partenopei, le concorrenti stiano giocando una sorta di “all-in” nel mercato di gennaio. L’Inter, prima fra tutte, che pur di conquistare gli spareggi per la prossima Champions ha investito come non mai, con una serie di “pagherò” che costringerà la società ad un brusco ridimensionamento in caso di mancato raggiungimento dell’obbiettivo. Ma anche il Milan, dopo l’acquisto di Cerci, non sembra intenzionato a fermarsi, così come la Sampdoria, che è a un passo da Eto’o. E poi c’è la Lazio. Che sta girando a mille e che – particolare non di poco conto – non ha le Coppe. Ecco perché la trasferta di domenica a Roma è ancora più delicata della partita contro la Juventus. Questo Napoli non è da scudetto, ormai lo hanno capito anche le pietre; ma non raggiungere il terzo posto sarebbe un vero fallimento.

     

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