Caso Benitez: una replica a Tania Sollazzo

Dopo l'attacco al mister spagnolo, si muove il fronte rafaelita: il problema sono i giocatori.
  • di Nello Del Gatto

    Cara Tania, non sono tuo fratello (io ne ho uno giovane e stronzo), la mia barba è un po' più lunga della sua. Ma ho imparato ad apprezzarti, non solo nelle doti di osservatrice del calcio, in questi mesi nei quali da emigrante quale sono sono stato accolto in famiglia in una nuova città. E questo, come sai, per un napoletano non ha prezzo. Come la bontà del tuo tiramisù.
    Detto questo, convidido in parte quanto tu dici. L'impostazione quasi del tutto, i fatti pure, ma le conclusioni no. Anche perchè io parto da un altro punto di visita: quando mai in due anni abbiamo vinto così tanto? Già perchè al netto di tutto, nei due anni di Benitez fino ad ora ci siamo portati a casa una coppa Italia e la Supercoppa (quest'ultima presa agli odiati rubentini). Io non sono un tifoso né uno che ne capisce di calcio, ma sono un malato del Napoli. Non mi ricordo neanche che mi sono mangiato a colazione, figurati se riesco a ricordarmi posizioni e risultati. Sarà l'età, sarà l'inzalanimento precox, sta di fatto che non mi ricordo un periodo così. Certo, Bianchi al suo secondo anno aveva vinto scudetto e coppa Italia, dirai. Hai ragione. Ma è impossibile fare paragoni nel tempo. Hai ragione anche su alcune disamine. Io non credo che sia Benitez ad impedire i tiri da fuori ai giocatori. Come credo che se ci troviamo calciatori come Higuain, Callejon (quando giocava) e altri è grazie al fatto di avere un allenatore internazionale come Benitez. Il calcio ora, dicono gli esperti, è globale. Con il catenaccio non riesce a sfondare neanche il 5-5-5 italico di Cananiana memoria. Proprio perché il calcio è globale, il Napoli mi sembra pecchi invece in aiuti a Benitez. Non siamo all'oratorio dove c'è un one man show. Oramai, le grande squadre ragionano come quelle di football americano, con allenatori che si occupano di settori specifici del campo. I calci d'angolo: mi viene alla mente Fuga per la Vittoria, con Sylvester Stallone che chiedeva sempre dove doveva mettersi. Possibile che non ci sia nessuno a disegnare schema in difesa e in attacco? Parliamo comunque di professionisti, cioè di gente che dovrebbe avere assorbito da anni l'abc. I giocatori del Napoli sono quelli che sono. Sono quelli che pur giocando male, ci hanno permesso comunque di uscire a testa alta dalla Champions l'anno scorso (avevamo più punti di gente che guidava altri gironi), e di essere così avanti nelle competizioni adesso. Certo, manca lo scudetto. Ma manca anche alle altre squadre, anche quelle che si trovano avanti come noi nelle coppe e in campionato, e mi riferisco alla Fiorentina, che fa il nostro percorso speculare e che è dietro di noi (di poco) in campionato. Rafael l'anno scorso era descritto come un genio, io sono fra quelli che ha criticato la scelta di far partire Reina. Ma pare che io sparli sempre della presidenza. La colpa non è di Benitez, non solo sua almeno. I punti in campionato li abbiamo fatti quando non eravamo impegnati nelle coppe. Ci sarà un motivo? Secondo me il fatto è che non abbiamo giocatori all'altezza. Continuo a dirlo. Gli errori sono di tutti, dalla dirigenza a scendere. Ma non vorrei ripetermi nel motivare quanto già scritto in precedenza.

     

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