Napoli-Sassuolo 2-0, il pagellone

Una vittoria fondamentale, decidono Zapata e Hamsik. Un Napoli intelligente, grintoso, capace di pungere al momento giusto e soffrire. Volevamo una partita giocata da grande, l'abbiamo avuta. Difendendo, alla fine, come una provinciale. Tre punti d'oro
  • giornalettismo

    Andujar 7,5; Maggio 6, Albiol 6.5, Koulibaly 6,5, Ghoulam 6; Gargno 7, David Lopez 6; Gabbiadini 6, Hamsik 7, Calllejon 6; Zapata 8. 

    Mertens 4.5, De Guzman 5,5 e Mesto sv.

    Benitez 7

    Non era facile. Oggi giocavamo con tutta la pressione sulle nostre spalle e soprattutto avevamo di fronte la più grande tra le piccole, allenata dal miglior allenatore italiano della stagione e capace di trame di gioco da big. E gli emiliani oggi non scendono in campo molli e distratti come contro la Fiorentina in casa, ma concentrati e volitivi. A onor del vero dobbiamo dire che non deve averli aiutati il doppio infortunio in 20 minuti che mette fuori casa metà della linea difensiva, ovvero Antei e Paolo Cannavaro, accolto da un bellissimo striscione della curva b "Ti hanno tolto la maglia ma non la tua fede, bentornato a casa Capitano". Solo applausi per il nostro cuore azzurro che forse avrà persino benedetto la contrattura al flessore destro che l'ha fatto uscire nel match più difficile per lui.

    Il Napoli capisce subito che sarà una partita rognosa e gioca di testa, non perde la pazienza e la porta avantii con razionalità. Benitez urla molto, insoddisfatto, dalla panca e probabilmente il rientro in campo tardivo degli azzurri, dopo l'intervallo, a cui eravamo arrivati ancora sullo 0-0, è dovuto a una ramanzina efficace. Si rientra, infatti, e i partenopei hanno cambiato marcia: è sempre difficile trovare spazi nella difesa degli ospiti, ma i nostri non si abbattono. Fino a quando, allo scoccare dell'ora di gioco, Duvan Zapata decide che vuole segnare a tutti i costi. Vince due rimpalli, tira in scivolata, viene murato, si rialza come un felino e con un piattone buca Consigli. Non è ancora soddisfatto, però, il nostro bomber di scorta: sullo schema "coppa d'Africa" di Ghoulam, su fallo laterale, davanti alla porta avversaria difende il pallone e scarica su Marek Hamsik che finalmente buca la porta con una bomba, dopo che nel primo tempo si era visto deviare un tiro a colpo sicuro, per la sua solita sfortuna di quest'anno. Commovente e bellissimo l'abbraccio che Marekiaro va a tributare a Lorenzo Insigne dopo la rete: il Magnifico ha sofferto per 90 minuiti a bordo campo, tanto che, vista la statura, molti l'hanno scambiato per un raccattapalle particolarmente pigro.
    Sembra fatta, ma Dries Mertens, entrato sull'1-0, fa una follia: su ripartenza di Missiroli entra male e fa fallo. Massa esagera e tira fuori il rosso diretto. Potrebbe essere l'inizio della fine, è invece il momento in cui il Napoli passa il suo esame di maturità: difende tignosamente, non lascia spazi, scala benissimo, con Duvàn lì davanti a tener palla e perder minuti e Callejòn a fare l'elastico e a prender falli sulla nostra trequarti. Anche oggi lo spagnolo sbaglia un gol, davanti non rende come sappiamo, ma nei momenti clou sa sempre cosa fare.

    Bene la difesa, straordinario Mariano Andujàr alla sua prima da titolare in campionato: una sola palla nello specchio, all'incrocio dei pali. Lui risponde alla Neuer, salvandoci da un possibile 2-1 a un quarto d'ora dalla fine che ci avrebbe precipitato in un incubo. 
    Gargano è il solito, tutto cuore e polmoni, David Lopez sbaglia poco anche se sembra sempre in difficoltà, Gabbiadini piace perché anche in un match non felice si impegna, difende la palla, prende punizioni utili. Marek Hamsik potrebbe essere tornato: sbaglia un paio di appoggi, ma ha fiducia e propone e si propone da par suo. 

    L'Oscar di giornata, però, oltre a Mariano Andujàr e a Duvan Zapata, riserve di lusso, va a Rafa Benitez. Ha il coraggio di sfiduciare Rafael, prendendosi una bella responsabilità, e non cade nella tentazione di mettere Gabbiadini falso nueve. Si fida di chi ha pochi minuti nelle gambe e loro gli consegnano la vittoria più importante della stagione. Inoltre conferma la sua napoletanizzazione, il mister: quando scopre che dando a Pecchia lo scettro del comando a bordo campo, riusciamo a segnare, per scaramanzia non si muove dalla panca. 
    Ora all'Olimpico di Torino, contro l'ex Ventura, si deve andare con il coltello tra i denti, per raggiungere la Roma e metterle tutta l'angoscia possibile nel monday night del prossimo turno. 

    Forza Napoli sempre, siamo fieri di voi ragazzi!

    (Tania Sollazzo, Francesco Albanese, Dario Bevilacqua, Boris Sollazzo, Domenico Zaccaria, il gatto Pocho)

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