L'albero dei gufi di Samp-Napoli

I curiosi commenti dei giornali del nord, Allegri e la tabella scudetto...
  • di Lucio Fava Del Piano

    Articolo 1: l’Italia è una Repubblica notoriamente fondata sulla polemica.

     
    Ce ne sono tante, troppe, dovunque, dietro ogni angolo, sono la nostra colonna sonora quotidiana. La maggior parte non riesce a superare o status di rumore di sottofondo. Ma ce ne sono alcune che si librano nell’empireo mediatico e assumono la valenza di caso nazionale, catalizzando attenzioni e commenti universali. E’ il caso, ovviamente, della querelle Mancini-Sarri, sulla quale più o meno ogni italiano dotato di tastiera e connessione a internet ha sentito il bisogno di dire la sua, in una rincorsa alla rivelazione della verità definitiva che.
     
    Mi sono tenuto volutamente lontano dalla vicenda. Un po’ perché sapevo che non avrei potuto aggiungere nulla al tutto che veniva già detto (comprese anche alcune cose condivisibili e di buon senso, come quelle pubblicate su Extranapoli), un po’ perché più passava il tempo e più mi preoccupavo che l’occupazione militare dello spazio mediatico avrebbe lasciato poche occasioni per dire che Sampdoria-Napoi era una partita difficilissima, che gli azzurri avrebbero risentito delle polemiche della settimana e della sconfitta con l’Inter, che la stessa beneamata - gasata dalla scintillante vittoria di Coppa al San Paolo - avrebbe ripreso la sua rincorsa agli inevitabili piani alti e che la Juve è ormai inarrestabile.
     
    Certo, qualche tentativo c’era stato. “Genio” Corini aveva ammonito che “la Samp in casa va forte”, Montella aveva svelato la sua intenzione di tenere gli “spazi stretti” per rendere “difficile per loro fare gioco”, il redivivo Ricky Alvarez si diceva sicuro di “poter fare una grande partita”, mentre il suo ds, Osti, più modestamente diceva che “la Sampdoria proverà a fare la sua partita”. Tutto qui. Neanche un Ganni di Marzio a spiegarci che il Napoli avrebbe dovuto temere i tagli di De Silvestri dal CTO direttamente al centro dell’area di rigore, o un Tascone ad ammonirci che la poppata notturna del neonato di casa Koulibaly sarebbe stata un indubbio vantaggio per Cassano, che oltretutto con i bambini piccoli ha già esperienza.
     
    Che la mancanza di allarmi alla vigilia abbia influito o meno, il risultato è stato che il Napoli ha passeggiato con la Samp, chiudendo la partita dopo una ventina di minuti, cazzeggiando un po’, distraendosi e poi facendo gol ogni vota che gli avversari provavano poco poco a ricacciare la capa fuori dal sacco. L’impressione è che, in caso di bisogno, il Napoli avrebbe fatto sempre un gol in più, alla faccia delle tensioni della settimana. Tensioni che, invece, sembrano non aver giovato alla scintillante Inter, capace di farsi pareggiare dal Carpi in 10, con annessa crisi mistica per Mancini che ieri pomeriggio pareva ancor più sconfortato che dopo il terribile affronto verbale del maleducato toscano in tuta.
     
    Per fortuna, a ristabilire la giusta misura delle cose, ci pensano sempre Gazzetta e Tuttosport, che oggi fanno piazza pulita di tutte le polemiche passate e tornano a magnificare l’unico elemento che dia un senso al calcio italiano, la Juventus capolist… ehm, no, vabbè, al momento è ancora seconda, ma queste sono quisquilie, che c’entra, addirittura pare che Allegri abbia già una dettagliata tabella scudetto. Speriamo solo per lui che non conti i punti come i suoi tifosi contano gli scudetti…

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