La playnapolist dopo Napoli-Roma

Giallorossi nelle “Darklands” di Jesus and Mary Chain, noi tutti in uno “Spettacolo” (Litfiba) che in realtà non è mai iniziato davvero. Ma sul fronte del palco si staglia un “Lonely boy” (The Black Keys): Kalidou Koulibaly
  • [Foto: teleclubitalia.it]

    di Raffaele Calvanese

    La partita di cartello. Il Napoli ormai atteso da favorito, la Roma che ci arriva forse nel suo momento peggiore per il rapporto con il suo ambiente. Una sfida sempre ricca di tensioni, di non detti, di questioni irrisolte. Stavolta di irrisolto c’è stato anche il risultato. Lo spettacolo è andato a corrente alternata, tranne che per il colpo d’occhio sugli spalti. Gli azzurri hanno fatto il loro gioco ma gli è mancata la zampata del Pipita, raramente innescato. La strada rimane lunga, ma è vietato perdere la pazienza.

    Santa Lucia Luntana - Roberto Murolo

    La santa protettrice dei non vedenti, uno dei posti più belli di Napoli. Il luogo cantato da dove gli emigranti partivano, simbolo del legame con la propria terra. La squadra del Napoli cerca di tenere allo stesso modo il legame con la testa della classifica e con la propria testa. Continuiamo a giocare il nostro calcio ma stavolta ci è mancato l’occhio giusto, quei pochi centimetri in grado di cambiare un tiro a fil di palo in un gol (vedi alla voce Hamsik ed El Kaddouri)

    Jesus and Mary Chain - Darklands

    La Roma che doveva vincere lo scudetto, la Roma dei titoloni, la Roma che tutti aspettavano arriva al San Paolo con l’anticipo giusto per montare il suo famoso catenaccio. Garcia ormai non stupisce più. I giallorossi riescono a toccare, secondo una statistica, solo cinque palloni nell’area partenopea. La pressione azzurra è sempre alta e i giallorossi a livello di gioco sembrano sempre più impantanati in una terra oscura. Stavolta li salva l’orgoglio, ma rimango convinto che il Napoli è stato padrone del suo destino, nel bene e nel male. Ce la siamo pareggiata da soli in pratica.

    The Black Keys - Lonely Boy

    Gli azzurri scendono in campo in undici, ma non si sa come, sembra che lì in mezzo ci sia un solo uomo ovunque: Koulibaly. Il difensore centrale è uomo ovunque. Si esibisce in dribbling a centrocampo, recuperi in colpo di tacco. La crescita di Kalidou è esponenziale, il reparto difensivo partenopeo fa buona guardia e quasi mai va in affanno. Merito di Sarri che riesce a ridare ai nostri centrali fiducia in loro stessi. Il voto più alto se lo porta a casa Koulibaly, senza se e senza ma.

    Litfiba - Lo spettacolo

    Ad essere sinceri da Napoli-Roma di spettacolo ce ne aspettavamo di più. Rimane il colpo d’occhio del San Paolo delle grandi occasioni. “Lo spettacolo deve ancora cominciare”, è questa la frase che resta in testa ai tifosi al fischio finale dell’arbitro. Alla Roma manca un’idea di gioco, al Napoli stasera è mancato Higuain e soprattutto qualcuno che lo sostituisse. Insigne ha sciupato un paio di buone invenzioni provando la soluzione personale, il Pipita non è stato mai davvero innescato.

    Bianco - Corri corri

    Il gioco del Napoli, si sa, si sviluppa prevalentemente sulle fasce grazie alle continue sovrapposizioni. La velocità dei cambi di gioco e la capacità di recuperare palloni a centrocampo rendono gli azzurri capaci di rovesciare il match da un momento all’altro. Ormai queste doti dei partenopei sono risapute in serie A, forse non a tutti però, dal momento che il guardalinee Cariolato avrà preso sottogamba l’impegno di Napoli-Roma: la preparazione fisica lo ha tradito e lo ha costretto ad uscire in barella. Scene che siamo abituati a vedere con altri protagonisti. Stavolta è toccato ad uno dei giudici di linea che con il suo infortunio ha dato la ribalta al famigerato “quarto uomo”.

    Condividi questo post