Mille biglietti per gli ultras del Napoli? Sarebbe stato il Viminale a accantonarli, non De Laurentiis

Coppa Italia, la Procura ipotizza di ascoltare il presidente del club su una scorta di tagliandi consegnata ai gruppi delle curve. In realtà sarebbe stato il ministero a ordinare alla Lega di creare una “riserva”. Il Calcio Napoli non c’entra nulla
  • di Errico Novi

    È una traiettoria fatale. Che punta dritto verso Napoli. E poi, più precisamente verso il Napoli come società di calcio. C’è un tifoso azzurro ferito a colpi di pistola? La vera questione nazionale diventa la maglietta di Genny ’a carogna. C’è un drammatico fallimento nella gestione dell’ordine pubblico? Intanto squalifichiamo il San Paolo per due giornate. E poi, come rivela il Corriere del Mezzogiorno di stamattina, la Procura passerà a indagare sulla natura dei rapporti tra De Laurentiis e gli ultras partenopei. Non sull’inaudita entrata in scena delle pistole, ma sul club che ha un tifoso in pericolo di vita. Di sicuro riguardo all’ipotesi, intravista dai pm, di una scorta di biglietti per la finale di Roma accantonati per i gruppi delle curve, ci sono aspetti da chiarire. Ma vanno in una direzione completamente diversa da quella che la Procura di Napoli sembrerebbe ipotizzare: non sarebbe stato il Calcio Napoli a consegnare 500 biglietti di curva per gli ultras. Casomai sarebbe stato il ministero dell’Interno a dare disposizioni alla Lega serie A affinché accantonasse un migliaio di tagliandi di curva Nord. Che poi peraltro non sono mai stati effettivamente assegnati ai gruppi ultras napoletani.

    Mille biglietti di curva Nord “congelati”

    Tutto inizia il 31 marzo, quando l’Osservatorio per le manifestazioni sportive del Viminale trasmette una nota sulle modalità che la Lega serie A dovrà osservare nella vendita dei tagliandi. Si prevede che la commercializzazione “libera” dei biglietti, cioè aperta anche a chi non ha la tessera del tifoso, avrà luogo solo qualora ci fossero tagliandi eventualmente residui al termine delle prime due fasi, riservate ad abbonati e tesserati. Emerge subito un problema, ampiamente segnalato anche su questo sito: i gruppi ultras rischiano di restare a bocca asciutta. Il che implicherebbe seri problemi di ordine pubblico. Interpelliamo a riguardo il Viminale con una mail. Ci viene risposto che gli uffici valuteranno l’opportunità di accantonare una scorta di tagliandi. E in effetti le notizie che raccogliamo in seguito confermano questa ipotesi. Alcuni responsabili del circuito di vendita, la Lottomatica, ci svelano che un migliaio di tagliandi di curva Nord, quella destinata ai napoletani, non è mai stata offerta al pubblico. Da altre fonti apprendiamo quindi che una parte almeno di quei mille biglietti è stata congelata proprio per gli ultras partenopei. Su disposizione del Viminale. Non del Calcio Napoli.

    L’aut aut della Digos agli ultras: viaggiate in autobus o niente biglietti

    Le stesse fonti ci parlano quindi di una trattativa sui biglietti in corso tra ultras e Digos. In particolare giovedì 24 aprile si tiene una riunione di tutti i gruppi delle curve del San Paolo a piazza Bellini, nel centro storico. Secondo quanto appreso, all’incontro prende parte anche un rappresentante della Digos napoletana. Che indica un percorso obbligato: i biglietti ci sono e possono essere assegnati agli esponenti dei gruppi ultras, ma solo a condizione che gli stessi gruppi accettino di viaggiare scortati e in autobus. La risposta è no: le sigle del tifo militante non vogliono né scorta né percorsi obbligati. Si raggiunge un compromesso: gli ultras predisporranno una lista di nominativi, con le generalità di tutti i ragazzi ancora sprovvisti di biglietto; la Digos verificherà che si tratti di persone effettivamente appartenenti ai gruppi (sono tutti schedati, ovviamente) e “stanzierà” il preciso quantitativo di tagliandi necessari. Poi ci sarà un ultimo tentativo di convincere i responsabili delle “firms” azzurre a viaggiare in autobus.

    Niente accordo tra gruppi e questura: la scorta messa in vendita tramite tour operator

    Il tentativo fallisce. E il motivo è semplice: molti degli oltre mille ultras del nocciolo duro sono già in possesso del tagliando. Hanno potuto acquistarlo in quanto abbonati anche se non muniti di tessera del tifoso, ma semplicemente del “voucher elettronico” rilasciato a inizio stagione. Restano fuori dunque circa 400 ultras. I gruppi decidono unanimemente di preservare il diritto a viaggiare senza scorta e di sacrificare così una parte dei loro adepti. Resta comunque il problema dei circa 1.000 biglietti di curva invenduti. La Lega serie A a quel punto è libera di autorizzare il Napoli a metterli in commercio attraverso un tour operator, la Reteuropa Viaggi e Turismo. Il costo è di 80 euro.

    Una procedura trasparente

    È assolutamente verosimile che una parte di questi pacchetti viaggio (biglietto di curva con viaggio in autobus) sia stata acquistata anche da alcuni di quei ragazzi dei gruppi di curva che ne erano rimasti sprovvisti. In ogni caso secondo una procedura trasparente e aperta a tutti. Ad accantonare inizialmente i biglietti per darli agli ultras sarebbe stato invece il ministero dell’Interno, come detto, che avrebbe affidato alla Digos napoletana la gestione di un caso molto delicato. Il Napoli e De Laurentiis non c’entrano niente. Nulla di nulla. Non è stato il presidente del club a stabilire un accantonamento di tagliandi. Né a intavolare una discussione con i gruppi sulle modalità del viaggio. Sarebbe stato il Viminale appunto. Che almeno da questo punto di vista potrebbe sollevare il club partenopeo dal peso di un’ulteriore indebita esposizione.

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