Marek, il trionfo di Lussemburgo e i Fedelissimi Partenope Nuoto

Un bellissimo video di Hamsik che festeggia la qualificazione della Slovacchia agli Europei: l’ha girato Massimo, napoletano che vive da anni nel cuore d’Europa. E che ci racconta come il Napoli tenga uniti amici sparsi ai quattro angoli del globo…
  • Uno stadio grazioso, tranquillo, nel cuore di una delle capitali più vivibili d’Europa: il Josy Barthel di Lussemburgo. Lì la Slovacchia di Marek Hamsik ha conquistato il pass per gli Europei 2016. Nonostante l’affetto che Napoli ha per il suo Capitano, per quanto tutti i tifosi azzurri sappiano bene quanto conti questo traguardo per Marekiaro, tutto ci si aspettava fuorché di trovare dei partenopei nell’impianto lussemburghese. E invece se date un’occhiata al bellissimo video qui sotto, girato al termine della partita vinta dagli slovacchi per 4 a 2, a un certo punto sentirete un potentissimo “vai Martekiarooo!!!” e ancora un “Capitanooo!!!”. In mezzo a cori trascinanti ma incomprensibili, un’inconfondibile voce partenopea. È quella di Massimo, napoletano del Vomero che vive ormai da vent’anni a Lussemburgo e che è anche l’autore del filmato. “Non me la sarei persa per niente al mondo, non capita tutti i giorni che un giocatore del Napoli ti venga a giocare proprio sotto casa… l’ho incontrato tranquillamente in centro il giorno prima della gara. È stata una bellissima serata, c’erano dei tifosi slovacchi in tribuna non lontano da me e nella festa finale si sentono eccome”.

    Ecco, direte che i napoletani sono ovunque e non c’è nulla di sorprendente, eppure scomodarsi per una gara di qualificazione agli Europei, tra due nazionali non proprio di prima fascia, è un gesto d’affetto che tifosi di altre squadre italiane non avrebbero offerto. E quel “Marekiarooo!” urlato dal nostro amico in tribuna è in perfetta sintonia con lo spirito da cui nasce questo sito: seguire il filo della passione che tiene uniti i napoletani in ogni parte del mondo. “A Napoli mi tiene stretto un senso d’appartenenza fortissimo, alimentato innanzitutto dal legame con i miei familiari. Ma mentirei se dicessi che il Napoli ha uno scarso peso in tutto questo: è una fede che condivido, per esempio, anche con i tanti amici che oggi come me vivono lontano”. E qui siamo in pieno tema Extranapoli. Massimo non si ferma più: “Oggi ho 45 anni, quando ne avevo 18 o giù di lì si formò un gruppo di amici che  è solidissimo ancora oggi, grazie ai social. Ci conoscemmo perché frequentavamo tutti una piscina in zona Vomero, la Partenope nuoto. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarci proprio nell’anno del primo scudetto: vi assicuro che lo spogliatoio di quella piscina, tra cori, urla e persino sciarpe e drappi vari era una vera e propria bolgia. A un certo punto partiva “e se voi amate gli azzurri battete le mani!”, seguito da un frastuono incredibile, ogni tanto scendeva qualcuno di corsa preoccupato che fosse venuto giù tutto…”. È stato così per tanti partenopei all’epoca adolescenti. “Diventammo immediatamente i ‘Fedelissimi Partenope Nuoto’. Ancora oggi le nostre chat si chiamano con quell’acronimo, FPN… Se provo a fare l’appello la maggior parte di noi oggi non vive più a Napoli. Io ed Emanuele in Lussemburgo, Fabio a Bruxelles, Antonio addirittura in Ecuador, e poi c’è Andrea che vive a Milano, e non a caso ci ha mandato un bel video dagli spalti del Meazza (di cui Extranapoli si è subito impossessata, ndr), Vladimiro a Pistoia, Fabrizio e Luca a Roma, Luciano sempre in giro… Alla fine lì a Napoli sono una minoranza: l’altro Andrea, l’altro Antonio, Enrico, Piero… Siamo rimasti uniti per molti altri motivi, persino tra noi c’è chi del calcio non se ne importa nulla, ma certo il Napoli conta. Soprattutto quando la vita che va sempre di corsa non ci lascia neppure il tempo di un saluto su facebook, perché basta che il Napoli vinca e anche senza sentirci sappiamo che i nostri amici disseminati un po’ ovunque stanno urlando esattamente come noi”.

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