A Callejon hanno spiegato come si traduce “cazzimma” in castigliano

Nei confronti di Insigne permane un perfido mobbing: le retrò-pagelle non possono ignorarlo. E per rendere l’idea di quanto Reina e Rafael siano stati inoperosi a Cagliari bisogna ricorrere a quei vecchi portieri di riserva che non entravano mai
  • di Errico Novi

    REINA – Dev’essere stato tale il nervoso per non aver potuto prendere Maggio a botte in testa che il risentimento muscolare gli sarà venuto da lì. DI FUSCO

    MAGGIO – Lui deve solo ringraziare che dal palinsesto di Italia 1 hanno tolto Mai dire gol, se no il Pippero della settimana non glielo toglieva nessuno. CONTINI

    FERNANDEZ – Cerca di inventare qualche svarione degno dell’autogol di Napoli-Udinese ma la vena creativa langue. POGLIANA

    ALBIOL – Potrà fare un cenone normale: pare che i valori del suo fegato, ingrossatosi dopo le recenti prodezze dei compagni di reparto, comincino a planare verso la norma. FERRARIO

    REVEILLERE – Personaggio degno de L’allenatore nel pallone, di quelli che il povero Oronzo Canà avrebbe descritto al presidente Borlotti come “in cerca di prima occupazione”. CITTERIO

    BEHRAMI – Se a un passo dal meritato riposo natalizio inciampa nella sua peggior prestazione dell’anno è perché gli hanno fatto proprio fatto buttare il sangue. VIDIGAL

    DZEMAILI – Ci consola il fatto che Rafa deve essersi reso conto di quanto sia irragionevole coninuare a sacrificarlo per aspettare il risveglio di Inler. THERN

    CALLEJON – La cazzimma con cui insiste nel non passarla a Insigne gli vale la punizione del gol annullato, tutto perfetto se non fosse che ci andiamo per mezzo noi: due volte fetente. QUAGLIARELLA

    PANDEV – Dategli una palla buona dentro l’area e lui come minimo si procura un rigore: un vero investimento sicuro. SAVOLDI (quello di certe partite svogliate in cui faceva comunque la sua parte)

    INSIGNE – Se uno si guarda i suoi primi venti minuti dice: ecco, è tornato quello di Pescara. Poi becca un cazziatone da Higuain, incavolatosi perché sul contropiede Lorenzo l’ha data a lui, che l’ha persa, anziché a Pandev, che era chiuso: e allora lì il nostro campioncino capisce che il problema con i compagni è più grave del previsto. Si avvita in una specie di spleen baudeleriano fino alla sostituzione, che certo non gli migliora l’umore. Com’è possibile che non si sia ancora venuto a capo di quest’assurdo caso di mobbing? BELLUCCI

    HIGUAIN – Nervoso come un pendolare a fine giornata, non sa con chi prendersela e nel dubbio sceglie Insigne. Il Natale arriva giusto in tempo perché si rilassi un po’. EDMUNDO (che prima di venire a Napoli era un grande giocatore, intendiamoci)

    RAFAEL – A un certo punto ha chiesto se gli potevano portare i popcorn. PASQUALE FIORE

    MERTENS – I compagni di reparto brigano perché porti via il posto a Insigne, quindi sarebbe un infamone pure lui: ma quel faccino da bravo ragazzo sembra smentire il complotto. SPEGGIORIN

    ZAPATA – Più felpato nel tocco, persino più lesto nei movimenti: ma non è che è non è lui? STELLONE

    Condividi questo post