O’ Trammammuro di Atalanta-Napoli: chi sale e chi scende

Benitez azzecca tutto, Mertens e Insigne dimostrano di poter giocare insieme. Ma a tradire Rafa sono tre big
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    di Domenico Zaccaria

    SU: RAFA BENITEZ – Lo abbiamo messo spesso ai piani bassi del nostro ascensore. E invece stavolta l’allenatore spagnolo merita il gradino più alto del podio. La squadra non sbaglia l’approccio alla gara e gioca bene dal primo minuto al novantesimo; le scelte iniziali di Rafa sono azzeccate e i cambi (Insigne che fa l’assist per il gol di Higuain e Zapata che conquista il rigore) perfetti. Se poi i giocatori sbagliano a porta vuota e prendono gol nell’unica occasione concessa agli avversari, non è certo colpa sua. Benitez il suo l’ha fatto.  

    SU: DRIES MERTENS E LORENZO INSIGNE – Li mettiamo a braccetto perché, secondo alcuni, la concorrenza rischia di logorarli. E invece il belga parte dal primo minuto e gioca alla grande, mentre Lorenzo entra (per una volta non al posto di Mertens) e ribalta la partita. Ergo, possono giocare insieme. E se la concorrenza là davanti è di questo livello, ben venga…

    SU: CHRISTIAN MAGGIO – Dietro è attento e davanti spinge come un pazzo. Ma la notizia è un'altra: superate abbondantemente le 30 primavere, Maggio ha anche imparato a crossare. Il problema è che nel secondo tempo mette in mezzo 5-6 palloni buoni ma non c’è nessuno pronto a sfruttarli.

    GIU’: RAOUL ALBIOL – Si addormenta clamorosamente sul gol di Denis. Incomprensibile, in quella situazione, guardare l’avversario che crossa e non l’attaccante che ti sta alle spalle. Albiol rappresenta ormai un problema che Benitez deve risolvere, prima che sia troppo tardi.

    GIU’: GONZALO HIGUAIN – Il gol è una perla, per carità. Ma il rigore sbagliato pesa come un macigno anche perché è stato tirato troppo, troppo male. Quella del Napoli dagli undici metri sta diventando una maledizione, e non da quest’anno. Anche qui urgono alternative (Mertens?).

    GIU’: JOSE MARIA CALLEJON – Prima e dopo vaga per il campo senza costrutto. Il problema è che tra il prima e il dopo c’è un errore a porta vuota degno di Egidio Calloni, “lo sciagurato Egidio”. Appunto, sciagurato.

     

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