Higuain è Careca: non ci sembra vero di averne trovato un altro

Sono due gol da monumento al ruolo di centravanti, quelli di Gonzalo. La sua retró-pagella è scritta nel destino. È così anche per Armero, reincarnazione di Rizzardi
  • Foto: Reuters

    di Errico Novi

    REINA – Non si arrabbia mai con i compagni, al posto suo chissà dove li manderemmo. MANCINI

    MAGGIO – Non è tanto lui a soffrire Lulic, siamo noi che soffriamo nel vedere come non sia più quello di una volta. GARICS

    ALBIOL – Serafico. BIA

    BRITOS – Gioca alla foca monaca in area di rigore: che altro aggiungere? CRIBARI

    ARMERO – È quello che più di tutti ha bisogno dello psicanalista. RIZZARDI

    BEHRAMI – Resta il nostro Re Leone, anche dopo una serata un po’ fantozziana. FUSI

    INLER – Cento ne sbaglia, una ne pensa. RAFFAELE LONGO

    CALLEJON – Una vita da mediano a recuperar palloni... anzi, una vita da GRAVA: il suo gol è un po’ come quello di Gianluca in scivolata contro il Treviso.

    PANDEV – Gli perdoni tutto. DAMIANI

    INSIGNE – Lievemente contagiato da Armero. RAMON DIAZ

    HIGUAIN – Quel gol, il primo, è un monumento al ruolo di centravanti, come la famosa serpentina di Careca contro l’Inter. E il secondo ha la bellezza rinascimentale della seconda rete contro il Bayern (semifinale di ritorno Coppa Uefa ’89). Non ci sembra quasi vero di averne trovatro un altro. CARECA

    DZEMAILI – Quando c’è si vede. BOGLIACINO

    MERTENS – In quella scivolata c’è mezza partita. BAGNI

    BARITI – s. v.

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