Pagelle d'agosto

Aspettando l'esame basco, analizziamo ai raggi X il rendimento fornito fin qui dagli azzurri.
  • di Giuseppe Romano

    Passate queste tre amichevoli estive, dove abbiamo potuto ammirare delle bozze del Napoli che si impegnerà (Aurelio dixit) nella lotta scudetto, si ha ora l’obbligo di passare sul cadavere dell’Atlhetic Bilbao: l’avversario peggiore che ci potesse capitare nell’urna dei preliminari per l’accesso alla Champions League.

    Aspettando martedì, possiamo tirare le somme di ciò che si è visto finora in campo. Una premessa è necessaria: si valuta solo il lavoro fatto in campo, escludendo a priori riconoscenze, malumori et similia.

    BRITOS

    Il San Paolo intero si chiede cosa gli frulla nella testa quando è in campo dato che è palese che sia con la testa tra le nuvole.

    Se non avesse quei suoi black-out potrebbe essere uno dei migliori difensori della Serie A. Si scherza.

    Il secondo gol subito contro il PSG dimostra in maniera lampante che l’uruguaiano non è adatto a fronteggiare calciatori del livello di Pastore, roba che in Champions non ti ritrovi di fronte solo se giochi contro l’Apoel di Nicosia o il Maccabi Tel-Aviv, per dire.

    Nella nuova posizione di terzino sembra fare meno danni, ma la sensazione è che a partire non doveva essere Fernandez.

    BOCCIATO

     

    ZUNIGA

    20 minuti giocati su 270 disponibili in un ruolo che non è nemmeno quello che ricopre di solito fanno storcere il naso anche al tifoso più ottimista, soprattutto con il Top Player Contract Gate dello scorso anno.

    Fare a meno delle sue qualità nel doppio confronto con l’Athletic sarebbe un vero peccato.

    3,5 milioni di motivi per volerlo rivedere in campo.

    RIMANDATO

     

    DUVAN

    Non sembra essere adatto al ruolo di vice-Higuain.

    Per le caratteristiche che ha Duvan, più che attaccante di riferimento e di manovra è soprattutto un attaccante da area di rigore. Può rendersi molto utile negli eventuali assalti finali.

    RIMANDATO

     

    MICHU

    La preparazione estiva non è servita a fargli recuperare del tutto la forma e il gigante spagnolo non è ancora riuscito a dimostrare quello che è il suo talento. Effettivamente non si è capito se sarà in grado di poter sostituire Higuain fungendo da prima punta e Hamsik fungendo da seconda punta.

    Non ci resta che aspettare.

    RIMANDATO

     

    INLER

    Dio deve aver frainteso tutte le preghiere che chiedevano la cessione del mediano svizzero, infatti è partito Behrami.

    Alterna alcune buone giocate a tantissimi attacchi di aggualleramento improvviso, lusso che in un centrocampo a due non ti puoi permettere, soprattutto se capita troppo spesso come nel suo caso. Eppure il nostro “leone” è sempre lì, titolare inamovibile nelle gerarchie di Benitez.

    Nota positiva: a ridosso dell’area di rigore fa sempre la stessa finta, ma funziona!

    AMMESSO ALL’ESAME (tramite raccomandazione) (...e poi questo ci è rimasto)

     

    MAGGIO E MESTO

    Entrambi hanno avuto il tempo di prepararsi bene e l’opportunità di ritrovarsi un passo avanti a chi ha avuto a che fare con le fatiche mondiali, ma a quanto pare non è bastato.

    Si impegnano ma sembrano meno lucidi di quelli visti negli anni scorsi. Il timore è che l’età possa far perdere ad entrambi riflessi, forza e velocità.

    Ringiovanire la fascia destra con almeno un innesto sarebbe cosa buona.

    AMMESSI ALL’ESAME (con sufficienza)

     

    GARGANO

    Aldilà di tutte quelle dichiarazioni fatte subito dopo esser approdato all’Inter dove si è conquistato l’antipatia di grandissima parte dei tifosi napoletani, non si può certo negare che non stia dando anima e cuore sul rettangolo verde.

    Allora che fare? Perdonarlo? Ni.

    Se è vero che nel calcio non esiste riconoscenza, né per i calciatori né per le società, tanto vale approfittare del contratto ed utilizzarlo come quinto centrocampista. Può servire.

    AMMESSO ALL’ESAME (con debito)

     

    JORGINHO

    In fase di possesso si fa apprezzare per quello che è, gioca la palla con calma e senza timore del pressing avversario.

    La sua fase difensiva ispira note negative, ‘pressing a vuoto’ e ‘non seguire inserimenti degli avversari’ sono i capi d’accusa di cui sembra essere colpevole.

    In ogni caso la fiducia riposta in lui è tanta ed, anche se le prove fatte finora non sono state del tutto soddisfacenti, si ha la certezza della sua qualità in fase di impostazione e di palleggio.

    AMMESSO ALL’ESAME

     

    KOULIBALY

    Nel reparto difensivo si desiderava l’acquisto di un big, di un top player, di uno che insieme a Raul Albiol potesse fronteggiare senza troppi problemi attaccanti di un certo livello.

    ‘Aumm aumm’ è arrivato questo ragazzotto di soli 23 anni, alto e largo quanto una cappottiera.

    Mestiere? Per quel che si è visto finora più che difensore sarebbe più adatto attribuirgli il tag di divieto d’accesso, di qui non si passa.

    Anticipa, e se non ci riesce ti stende.

    Veloce, e se lo è meno di te ti stende.

    Gioca la palla senza buttarla se non veramente necessario **flashback Cannavaro-Aronica** .

    Insomma, si voleva un top player in difesa da affiancare ad Albiol, lui non lo è, non ancora ma è sulla strada buona.

    AMMESSO ALL’ESAME

     

    INSIGNE

    Non è affatto male in fase di ripiegamento, si sacrifica, tiene discretamente d’occhio gli inserimenti del terzino avversario e nobilmente aiuta, per quel che può, il ‘compagno’ di fascia.

    Già devastante quando si trova palla al piede al ridosso dell’area di rigore, si spera che possa migliorare sulla gestione della palla quando parte palla al piede dal centrocampo.

    AMMESSO ALL’ESAME

     

    HAMSIK

    Finalmente è tornato, non c’è bisogno di scrivere altro.

    AMMESSO ALL’ESAME

     

    BENITEZ

    La scorsa stagione la squadra ha sofferto molto il cambio di modulo, quest’anno il tecnico madrileno è partito con le idee chiare già dal ritiro di Dimaro. In Italia difficilmente puoi salire sul trono se non hai una difesa di ferro, quindi era obbligatorio apportare dei miglioramenti ai meccanismi difensivi. Per quello che si è visto finora Rafa ci sta riuscendo abbastanza bene, complice anche l’arrivo di Koulibaly, infatti i pochi gol subiti in queste tre prove di inizio Agosto sottolineano errori personali, come il passo falso di Britos sul dribbling di Pastore. Cose che, si spera, Benitez regolerà al meglio per l’inizio della stagione.

    AMMESSO ALL’ESAME

     

     

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