La Playnapolist dell'Europeo è servita

La vittoria dell'Italia sul Belgio raccontata in musica
  • Eravamo sfavoriti, con poche aspettative a nostro favore e anche con poco entusiasmo, invece la sfida contro il Belgio ha saputo tirar fuori un entusiasmo lontano nel tempo, quell’entusiasmo da piccola impresa, fatta di contropiede e sofferenza. Alla fine il risultato ci premia e ci restituisce un po’ di fiducia nei mezzi di una squadra pronta a ripartire dalla propria difesa, in tutti i sensi.

    Thegiornalisti – Tra la strada e le stelle

    Il titolo più ricorrente per questa nazionale è stato “L’Italia con meno talento di sempre” e infatti nella prima partita contro il Belgio, una delle favorite, partivamo con gli sfavori del pronostico. La tensione era palpabile perché non sapevamo davvero nemmeno noi le nostre reali possibilità. L’abbiamo messa sul piano della resistenza. Abbiamo cominciato a giocare e abbiamo capito a un certo punto che i diavoli rossi lì dietro erano tutt’altro che demoni, piuttosto ballerini, e allora abbiamo colpito. Poi una partita di trincea fino al colpo del KO. Dalla strada alle stelle in una sera, ma senza dimenticare di restare coi piedi per terra.

    Paolo Conte – Diavolo Rosso

    diavolo rosso dimentica la strada e vieni qui con noi a bere un’aranciata

    Sono una delle formazioni più talentuose di questa competizione, hanno una rosa che invidiano in molti, eppure ieri sera hanno mostrato seri limiti di gioco. Il problema dei diavoli rossi, a parer mio, risiede più nella guida tecnica che nelle forse messe in campo. Wilmots schiera una squadra che fa paura dal centrocampo in su e che lascia praterie agli avversari dalla cintola in giù. L’italia ne approfitta in più occasioni e probabilmente senza Courtois il risultato poteva essere al sicuro per gli azzurri molto prima che nei minuti di recupero.

    Blink 182 – All the small things

    Giaccherini interno di centrocampo era una delle situazioni che facevano pensare ad una Caporetto per questa nazionale. In effetti la rosa azzurra non dava tante aspettative di bel gioco, piuttosto sapevamo che avremmo dovuto buttarla sul piano dell’intensità. In questo ad Antonio Conte va dato atto di essere un maestro. Riuscire a tirar fuori la rabbia agonistica da ogni suo giocatore è la dote principale del nostro allenatore. Viene da pensare infatti che ad allenatori invertiti il risultato sarebbe stato molto sbilanciato a favore dei diavoli rossi. Bonucci, uno dei fedelissimi del mister regista della nazionale, con De Rossi annullato da Fellaini, inventa un lancio che taglia in due la difesa Belga e mette il calciatore del Bologna a tu per tu co il portiere, lo stop è tecnicamente impeccabile e il piccolo Giaccherinho fa esplodere la metà azzurra dello stadio e non solo. Il resto è tenacia.

    Depeche Mode – Suffer Well

    Questa nazionale non è certo una squadra dal gioco entusiasmante, è una squadra senza nomi altisonanti, ma vista dall’esterno anche questa compagine, pur non essendo la migliore che siamo stati capaci di schierare negli anni è considerata un osso duro. Spesso ci si pone il problema sull’avere o meno possibilità di battere i nostri avversari senza contare che a parti invertite le possibilità di battere la nazionale italiana sono sempre poche. La difesa è un ottimo punto di partenza su cui costruire successi come quelli contro il Belgio. Perché in un certo calcio la capacità di saper soffrire è una dota impagabile, molto più longeva del bel gioco, del tiki taka e degli estetismi per amanti della tecnica. Al fischio finale il gioco all’italiana l’ha spuntata sui belgi belli da vedere, ed a guardare il palmares delle due nazionali evidentemente questa attitudine conta.

    Niccolo Fabi – Capelli 

    Una cosa è certa, non sono gli Europei del buon gusto. Il Belgio in questa classifica potrebbe vincere a mani basse. Fellaini e Nainggolan sugli scudi con le loro capigliature spadroneggiavano più che in mezzo al campo sui tabloid di costume. Più che una compagine calcistica a tratti pareva il cast di Jersey Shore. Noi dal canto nostro abbiamo risposto con massicce dosi di gel ed a Niccolo Fabi abbiamo risposto con un classico di Tony Tammaro (Questione di gel). Alla fine la nostra scelta ha pagato e anche il risultato estetico, eccezion fatta per un sanguinante e scapigliato Antonio Conte, ha avuto la meglio.

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