La PlayNapolist di Sampdoria Napoli 2-4

Dagli Smash Mouth ai Queen (con David Bowie), fino agli Who, la splendida vittoria di Marassi raccontata in musica
  • di Raffaele Calvanese

    Settimana complicata, tra polemiche, reprimende, prese di coscienza e strumentalizzazioni. Avevamo tutti lo stesso pensiero, temevamo che tutte questo chiacchiericcio potesse portarci a fare un passo falso, che si potesse perdere la rotta e la concentrazione. Per questo e per molti altri motivi la partita contro la Sampdoria portava con se un carico di tensione superiore al normale, il campo però ha detto che dopo aver rotto il ghiaccio avevamo tutte le carte in regola per non interrompere il flusso positivo dato dal gioco.

     

    Smash Mouth – Why can’t we be friend?

    Sarri e Mancini, non si è fatto altro che parlare di loro. Al netto di errori e strumentalizzazioni, lasciandoci dietro la becera ipocrisia e costatando ancora una volta il ritardo sociale che molti vorrebbero “lasciare sul campo” i protagonisti hanno cercato di mettere una pietra sopra questa faccenda. La cosa migliore da fare è tenre in considerazione questa storia per evitare future ricadute, difficile, lo sappiamo, ma il campo di Genova per fortuna ha raccontato una storia diversa, siamo stati capaci di voltare pagina e di riportare un po’ di calma nell’ambiente partenopeo.

     

    Queen & David Bowie – Under Pressure

    Quando il calcio si allontana dal campo di gioco diventa sempre qualcosa di diverso. Il Napoli ed il suo allenatore, ma più in generale tutta la Lega di Serie A, hanno giocato una partita lunga una settimana. La pressione sulle spalle e sulle gambe degli azzurri era moltissima, lo abbiamo visto nella prima occasione, facile, capitata tra i piedi del Pipita.  Si trattava di connettere nuovamente gambe e testa, sono serviti una ventina di minuti ma poi tutto è tornato al suo posto, anche se la stanchezza psicofisica più tardi ha giocato brutti scherzi.

     

    The Who – Pinball Wizard

    Gli Who oltre a scrivere i canoni del rock hanno saputo raccontare anche grandi storie, non si sono limitate a canzoni di pochi minuti, hanno messo in piedi vere e proprie opere rock. Una di queste, la più famosa disicuro, è stata Tommy. Tommy grazie alla musica trovava la sua rinascita, ma sapeva essere anche il mago del flipper. Metteva a segno punteggi stratosferici con  trick di assoluta bravura. Ieri è sembrato che avessimo lì davanti non uno ma tre o quattro di questi Pinball Wizard. Il Pipita di certo, che oramai non salta un giro, ma poi anche Insigne a cui il capocannoniere lascia battere il rigore, segno di quanto sia forte e coeso questo gruppo. Poi il capitano che con un colpo di bravura e rabbia ci sveglia da un torpore che poteva essere fatale e infine anche Mertens, simbolo di chi si sacrifica in silenzio in funzione di un obbiettivo superiore al singolo, tutto davvero molto bello.

     

    E Zezi – Vesuvio

    Genova è una città meravigliosa, noi napoletani lo sappiamo bene essendo gemellati con la sua sponda rossoblu. Eppure Genova non meno di un paio di anni fa ha pianto morti e danni dovuti a una calamità naturale come l’alluvione che segnò il suo bellissimo centro storico. Ciò non ha impedito però ai tifosi doriani di rispondere al nostro doppio vantaggio con una ventina di minuti di cori che inneggiavano all’eruzione del Vesuvio. Va detto, ad onor del vero che i doriani non sono i soli, basta infatti digitare su Youtube la parola Vesuvio per avere nei link più suggeriti il famoso coro che ormai è venuto anche a noia sinceramente. Noioso perché sintomo di frustrazione. Doppia vergogna infatti quando una tifoseria risponde ad uno svantaggio sul campo, sommando inferiorità tecnica ad inferiorità dialettica con una risposta che squalifica prima la persona e poi la sua appartenenza ad una tifoseria. E’ stato dunque più dolce far levare il coro “Un giorno all’improvviso” quando dopo il quarto gol i blucerchiati non avevano nemmeno più la forza di cantare, non cantavano per supportare la loro squadra e non cantavano nemmeno per offendere, erano semplicemente ammutoliti, e non perché offesi, forse solo perché la nostra partita non ammetteva repliche.

     

    The Shins – New Slang

    Il lunedì è giorno complicato per mille motivi, non è certo una scoperta. Diventa una prova ardua da superare quando hai da sbrogliare una serie di problemi irrisolti come quelli che il nostro calcio tra non detti e giustificazioni di maniera si trascina da troppi anni. A ben guardare non è solo il calcio ad avere di questi ritardi, ma forse è proprio il calcio la giusta metafora di quanto urgente sia la necessità di trovare un nuovo slang, un linguaggio nuovo che codifichi idee nuove. Veicolare la modernità tramite i fatti e supportare tutto con parole che non siano sintomo di sconfitta culturale, se c’è un modo giusto di guardare oltre questo pantano credo sia questo. Intanto è bello guardare gli altri dalla vetta. Il lavoro paga e diverte anche.

    Forza Napoli Sempre

     

    Condividi questo post