La Playnapolist dopo Udinese–Napoli

Dagli Oasis ai The Killers, passando per Pino Daniele, l’amara sconfitta alla Dacia Arena raccontata in musica
  • di Raffaele Calvanese

    La Dacia Arena si è trasformata nelle nostre forche caudine. Siamo arrivati un po’ stanchi, deconcentrati e anche nervosi. Il campo ha subito messo in evidenza i nostri punti deboli e i giocatori di De canio colpiscono subito i nostri nervi scoperti. La partita nonostante ciò era ancora alla nostra portata ed il risultato aperto, purtroppo Gabriel, partito titolare per un infortunio di Reina combina la frittata a pochi secondi dalla fine di un primo tempo intenso come non se ne vedevano da anni. A quel punto i nervi saltano, anche il Mister viene espulso. Higuain perde le staffe e tutto il nostro castello di carte crolla. Arrivare al novantesimo è uno sforzo di nervi incredibile. Voltare pagine è l’unica cosa che conta, anche se con tante assenza, con una Roma che ci corre dietro ed una intoccabile Juve che non smette di vincere.

    Kodaline – Gabriel

    Ascesa e declino del secondo portiere. Gabriel è arrivato senza pretese, qualche presenza in coppa Italia e un po’ di minuti qua e là. Poi capita che a fine campionato, quando la tensione è alle stelle e ogni partita è decisiva, Pepe Reina accusi la stanchezza e qualche muscolo gli viene meno. Ecco l’occasione, Gabriel tra i pali e una difesa non proprio in giornata, un rigore quasi parato ed uno parato due volte, che non è poco. Peccato che poi la tensione giochi brutti scherzi, e proprio quando avevamo rimesso insieme i pezzi di uno sciagurato primo tempo, proprio il nostro Gabriel apparecchia l’harakiri perfetto, e a pochi secondi dal riposo dia all’Udinese l’occasione di rialzarsi in piedi e spegnere gli entusiasmi azzurri.

    Oasis – Cigarettes & Alcohol

    Il Napoli alla Dacia Arena è sceso in campo, o almeno così sembrava, ma la testa era altrove. I muscoli erano molli e i riflessi lenti. La difesa ha vissuto una giornata di puro terrore, creando situazioni imbarazzanti e delicate. Lo testimoniano i due rigori ineccepibili in 45 minuti. La rincorsa sulla Juve, il risultato avverso e tanto altro, tutte queste cose sono precipitate quando anche il nostro Mister è stato oggetto delle decisioni arbitrali. La quantità di sigarette fumate da Sarri in tribuna dopo l’espulsione è difficilmente quantificabile, ma di sicuro dopo il match per sbollire la rabbia ci sarebbe stato bene un superalcolico di quelli buoni.

    Pino Daniele – Je so Pazz

    “Si se ntost a nervatura, mett a tutti nfacc o mur”

    Avrà pensato esattamente questo Higuain quando l’arbitro gli ha mostrato il cartellino giallo, il secondo. Preludio ad un’espulsione pesantissima. Lo aspettava al varco il direttore di gara. Era una partita nervosa, l’Udinese l’ha subito buttata sui nervi, sapeva di trovare una squadra che viaggiava su livelli di ansia feroce. Il Pipita è un calciatore tremendamente emotivo, nel bene  nel male. Un campione di livello europeo che vive ogni situazione senza filtri. Capace di trascinare un intero stadio e al contempo suscettibile, vorace in campo e in area di rigore ma anche esigente, mai sazio di emozioni. Ieri dopo l’espulsione è esploso, come saremmo esplosi tutti noi. Ha visto scivolare via la lotta allo scudetto, al record di gol in serie A, alla scarpa d’oro. Higuain è esploso come siamo esplosi tutti noi, come può esplodere un uomo, perché in fin dei conti il calcio è fatto di uomini. Peccato perché la pagheremo, peccato perché certe esplosioni umane in campo non le vorremmo mai vedere, peccato perché verrà punito e la punizione sarà sacrosanta. Peccato davvero, perché purtroppo questo genere di proteste non vengono soppesate tutte allo stesso modo sacrosanto.

    The Killers – Human

    Siamo umani, e siamo anche un po’ stanchi. Questa squadra è la più vincente, in termini di punti in campionato, di tutte le formazioni che il Napoli ha schierato in serie A. Davanti abbiamo una formazione che vince il 99% delle partite che gioca, il modo in cui le vince non è da discutere in questa sede. Abbiamo dato vita ad una sfida avvincente, abbiamo mostrato un calcio scintillante e abbiamo messo in luce talenti formidabili. Chiaramente non siamo automi, siamo umani, e per questo non potevamo andare a mille per tutto il campionato. Forse è proprio qui il nostro limite, non riuscire ad ottenere risultati utili quando non siamo al top della forma. Alla Dacia Arena erano parecchi a non essere al top della forma. Da Ghoulam a Insigne, passando per Callejon. La squadra risente dei tasselli mancanti ed i sostituti, anche per una consapevole rinuncia al turnover non riescono ad incidere come dovrebbe fare una riserva di spessore. Se a questo aggiungiamo l’aver rinunciato al mercato di riparazione, di fatto, ecco che passi falsi come quello di Udine possono essere collocati nel contesto dell’umanità.

    Napoli Centrale – Ngazzat Nir

    Lo stato d’animo dopo una domenica come quella in cui abbiamo perso a Udine non è certo dei migliori. Come se non bastasse la Roma esce vittoriosa dal derby della capitale e sembra carica a mille per lanciare l’inseguimento al secondo posto che fino a poche settimane fa sembrava ormai un discorso chiuso. Perderemo un bomber da 30 gol in 31 partite per almeno 3 giornate e lo stato di forma della squadra sembra al suo livello più basso. La sosta per le nazionali non ha giovato alle nostre batterie. Considerando tutta questa pletora di pessime notizie essere incazzati è il minimo sindacale. La nostra forza dovrà essere quella di trasformare le debolezze in combustibile per ripartire. Serve il colpo di reni, quello capace di blindare il secondo posto in campionato e la possibilità di accesso diretto alla Champions League. I soldi della qualificazione saranno l’arma giusta per poter costruire una squadra completa. Ce lo ripetiamo da anni, ma poi la storia è sempre quella, stiamo facendo un campionato meraviglioso, dobbiamo essere consapevoli della nostra forza e portare questa favola fino alla conclusione che merita. La testa sarà fondamentale.

    Forza Napoli Sempre  

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