Wolfsburg-Napoli 1-4, il pagellone

Serviva la partita perfetta, ma i partenopei hanno esagerato e hanno giocato il match dei sogni. Hamsik più che il capitano è il re di coppe, Higuain è ovunque, Mertens fa un assist alla Iniesta, Maggio una giocata alla Messi. Non svegliateci
  • giornalettismo

    Andujar 9, Maggio 8, Britos 8,5, Raul Albiol 7, Ghoulam 7,5, David Lopez 6,5, Inler 8, Mertens 8, Marek Hamsik 9,5, Callejon 7,5, Higuain 8,5

    Insigne 8, Gabbiadini 8, Henrique sv

    Benitez 9

    E' quasi ingiusto stilare le pagelle stasera. Ogni voto sotto il 10 è una punizione per 13 eroi che hanno combattuto con grinta, concentrazione e intelligenza, annichilendo i lupi del Wolfsburg che, come dice Nello Del Gatto, al massimo oggi, valevano la Lupo della Volkswagen. Ma non per demerito loro, quanto per la grandezza delle prestazioni azzurre. Ci mette del suo Rafa Benitez, che mettendo in campo una squadra in campo tutta contropiede e cazzimma supera i minuti più difficili, quelli iniziali, piazzando la doppietta Higuain-Hamsik che mettono la partita nella direzione giusta, due pacchi regalo per il nostro mister che festeggia un compleanno meraviglioso. 
    Mariano Andujar, qui in Germania sembra Neuer. Reina non avrebbe fatto meglio: due uscite basse da maestro, una parata pazzesca su un bolide straordinario di Schurrle deviato sulla traversa, fondamentale perché a risultato ancora in bilico, e poi sullo 0-3 De Bruyne crossa benissimo per Guilavogui che gira a rete da centravanti consumato e l'argentino ci mette la manona con riflessi da supereroe. La sua è una doppietta fondamentale come quella del nostro numero 17.
    Dietro, tutti perfetti: Miguel Angel Britos pennella disimpegni alla Michelangelo, libera alla Raffaello, morde le caviglie come il miglior Caravaggio. Non è il migliore in campo solo per l'1-4, in cui raddoppia su Perisic lasciando libero Bendtner che mette dentro la rete della bandiera. Raul Albiol ricorda il miglior Grava: qualche sbavatura, ma spazza che è un piacere. Christian Maggio sembra ringiovanito di 10 anni, corre come un pazzo e per lo 0-2 cambia il suo nome in Lionel e dà una palla ad Higuain, dopo una veronica, che poi lancia il capitano da campione vero qual è il Pipita. Ghoulam è essenziale e tambureggiante sulla sua fascia.
    David Lopez è il meno migliore in campo, ma fa il suo, Goekhan Inler per una notte si trasforma in Javier Mascherano.
    Dries Mertens gioca una sola palla buona: il passaggio per Higuain che porta allo 0-1. Ma basta, è un invenzione da Nobel. Marekiaro conferma che lo stereotipo del "campione incompiuto che sbaglia le partite importanti" è una baggianata colossale. Ricordiamoci le due finali di Coppa Italia o Juventus-Napoli 2-3: quando c'è da cacciare fuori gli attributi, lui dimostra di avere due palle così. Quelle che piazza alle spalle di Benaglio. Callejòn è commovente: un terzino di lotta e di governo, che si sacrifica per la causa e poi fa una penetrazione in area poetica e un assist per Hamsik da Oscar.
    Il Pipita sblocca il match con un contropiede lanciato senza palla, sul filo del fuorigioco stoppa con il bicipite de D10S e poi d'esterno buca il portiere del Wolfsburg. Lo 0-3 fallito più per merito di Benaglio che per demeriti suoi glielo perdoniamo, ci piace troppo quell'abbraccio a Rafa a fine partita. 
    E il Magnifico dove lo mettiamo? Entra con testa e cuore. Copre, dipinge passaggi da campione, offre l'assist a Gabbiadini che è la fotocopia di quello che ha mandato in rete Callejòn contro la Fiorentina in campionato. Manolo è Manolo: segna il sesto gol in azzurro, prende il quarto palo, una traversa con quel sinistro pazzesco che si ritrova, giusto per ricordare a tutti che il suo allenatore non ha sbagliato neanche i cambi. Pure quello di Henrique, che tocca un solo pallone.

    Ora, niente scherzi. Prendiamoci la semifinale al San Paolo e non molliamo più. Oggi abbiamo mostrato a tutti chi siamo, non ci salti in mente di dimenticarcelo in questo mese e mezzo.

    Sempre forza Napoli!

    (Tania Sollazzo, Dario Bevilacqua, Nello Del Gatto, Boris Sollazzo, Domenico Zaccaria)

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