Il pagellone di Napoli-Bruges

Sarri vince e convince. Una cinquina che fa respirare a dà fiducia per il futuro. Ottimi Calejòn e Mertens.
  • Reina 6,5, Hysaj 6,5 Koulibaly 7 Albiol 6,5 Ghoulam 6, David Lopez 5,5 Jorginho 6,5 Hamsik 6,5, Callejòn 7,5 Higuaìn 6 Mertens 7,5. Allan sv, Gabbiadini sv, Insigne sv. Sarri 7.

    (Francesco Albanese)

    Reina s.v., Hjsay 6, Raul Albiol 6, Koulibaly 7,5, Ghoulam 6,5, David Lopez 6, Jorginho 7, Hamsik 7, Callejon 8, Mertens 8,5, Higuain 6,5

    Allan 6,5, Gabbiadini s.v., Insigne s.v.

    Sarri 7

    (Tania Sollazzo, Lucio Fava Del Piano, Errico Novi, Carlo Panico, Boris Sollazzo, Domenico Zaccaria)

    Volevate il 4-3-3? Eccovi accontentati. Un po' per convinzione, un po' per necessità Maurizio Sarri ripropone il modulo già intravisto a Empoli e sin dalle prime battute il risultato è più che apprezzabile. La strada gliela spiana un gollonzo di Callejòn che vorrebbe crossare e invece infila il portiere del Bruges. Fortuna certo, ma con il 4-3-1-2 questa rete non sarebbe comunque arrivata a causa della posizione più accentrata che il buon Josè avrebbe dovuto occupare. Quindi si scatena Mertens. Il profumo di casa lo esalta e la doppietta è servita. Nel raddoppio è ancora Calle da esterno a ispirare e Dries conclude come se fosse lui il centravanti azzurro. Il tre a zero è invece figlio di uno schema su calcio piazzato, un evento che a queste latitudini avrebbe meritato di essere salutato da una folla d'altri tempi. In mezzo poco Bruges. Ghoulam soffre qualche affanno di troppo al pari di David Lopez, bene invece Koulibaly e Hysaj. L'albanese a destra dimostra di saperci fare anche nella metà campo avversaria, ha una sicurezza che a un certo punto gli permette anche uno stop modello Careca. Pochi gli spunti di Higuaìn, a differenza di Hamsik che è sempre nel vivo della manovra al pari di un Jorginho in evidente crescita. Nel secondo più della doppietta di Calle, più del gol di Hamsik, più del non gol di Higuaìn (fermato dal palo), fa notizia la fascia di capitano che per la prima volta avvolge il braccio di Pepe Reina. Bello! Chiusura per Sarri. Tra strali di Maradona e vittorie che non arrivavano non era semplice preparare questo debutto europeo. Prova superata a pieni voti anche in virtù della flessibilità mostrata nel variare modulo sin dal calcio d'inizio. E ora sotto con la Lazio perché quel 31 maggio non lo abbiamo dimenticato.

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