Che vinca il migliore, quindi il più nerazzurro

L'attesa equidistante di una pisana sfegatata, combattuta tra la storica rivalità con la Fiorentina e lo scarso feeling con il Napoli.
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    di Frida Nacinovich*

    No, in pareggio l'ultima partita di Coppa Italia non può finire. E allora vinca il più nerazzurro. Al tramonto degli anni ottanta, quando l’età era ancora quella dell’innocenza, riempì i miei occhi di tifosa un gol di Bergreen al San Paolo di Napoli. Da allora non ci hanno più voluto bene. E noi non ne vogliamo a loro. Ma ancor meno alla Fiorentina, che una volta ci ha fatto retrocedere con due gol di Passarella all’ultima giornata. Era l’86, quell’anno mi concentrai sulla pallavolo. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, il Pisa del grande Romeo Anconetani ha perso smalto ma ora ci giochiamo gli spareggi per la B. Altro che Coppa Italia.

    Il Napoli l’abbiamo incontrato in C pochi anni fa, era fallito e cercava di risalire. Non ci siamo voluti bene, cugini molto alla lontana. L’azzurro c’è ma ci vuole anche il nero. E il viola porta male. Anche la Fiorentina fece bancarotta, ma all’epoca le C erano due e non ci giocammo contro. Peccato. Ci vedemmo in coppa, coreografia pisana memorabile e vittoria. Oggi viola e azzurri sono a Roma, che vinca il migliore, cioè il più nerazzurro.

    *giornalista parlamentare

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