La Playnapolist dopo Napoli Palermo

La splendida vittoria del San Paolo raccontata in musica, da Franco Battiato a Pino Daniele
  • di Raffaele Calvanese

    Qualche settimana fa a  Napoli si è tenuta una bella manifestazione musicale: il Suo.Na. festival. La particolarità di quella rassegna era la presenza di tanti artisti siciliani, come Colapesce, Levante ed i Marta sui Tubi. Proprio il cantante dei Marta disse questa frase “è una serata da Regno delle due Sicilie, le Sicilie le mettiamo noi voi metteteci il Regno”: Al San Paolo ieri sera è successo proprio questo, gli azzurri hanno messo avanti alle Sicilie il loro Regno che definirei di era sarriana. Tutto o quasi da incorniciare, con il solo Lorenzo Insigne a fare da voce stonata in questa bella sinfonia che alterna la lirica alle canzoni folk er adattarsi di volta in volta all’avversario da battere.

     

    Pino Daniele – Sicily

    Un posto ci sarà fatto di lava e sole dove la gente sa che è ora di cambiare…

    Inutile negare il legame tra due squadre del Sud, ma più che altro tra due grandi città, due capitali della cultura e due piazze calcistiche accomunate dal calore del tifo e della passione verso il calcio. Il San Paolo è stato teatro di un’altra grande prestazione azzurra. Vittima sacrificale stavolta i rosanero che già dall’inizio sono stati vittima della grande caparbietà partenopea. La squadra di Sarri tiene la palla incollata ai propri piedi e presidia la metà campo palermitana senza soluzione di continuità. La sola pecca dei primi minuti è l’eccessiva imprecisione che avrebbe potuto mettere il risultato al sicuro già dai primi minuti.

     

    Ivan Segreto – Porta Vagnu

    Nascemu chiancennu, chiancennu, Beatu cu mori rirennu, si rici ci voli curaggiu sapennu che è tuttu un passaggiu…”…

    Porta Vagnu è una delle cinque porte d’accesso al paese di Sciacca, per noi è stata la porta del Palermo ieri sera presa d’assalto e colpita ripetutamente anche sui suoi montanti. Quello degli azzurri è stato un possesso palle che ha stordito i palermitani, nonostante il terreno in condizioni non ottimali che ha penalizzato entrambe le squadre la palla ha circolato senza sosta ed i pericoli per la nostra “Porta Capuana” sono stati ben pochi. Questo aspetto è importantissimo perché negli anni precedenti queste erano le classiche partite in cui prendevamo il gol insulso che spezzava gli entusiasmi.

     

    Franco Battiato – Stranizza d’amuri

    “ Man manu ca passunu i jonna sta frevi mi trasi 'nda ll'ossa ccu tuttu ca fora c'è a guerra mi sentu stranizza d'amuri l'amuri… “

    Come si fa a non avere una stranizza d’amuri per il Pipita, il suo siluro che trafigge Sorrentino, portiere dal cognome partenopeo, è un diamante che brilla in questo turno infrasettimanale. E’ l’ennesimo calcio alla paura di fermarsi sul più bello. Dopo una serie di tentativi, di cui avevamo perso il conteggio, senza fortuna il Pipita decide di abbandonare i ricami d’alta scuola e passa alle maniere forti. La lotta per il titolo di capocannoniere non è un pranzo di gala, mi verrebbe da dire per parafrasare ben altri contesti, e Gonzalo Higuain tira fuori un altro dei suoi colpi, l’ennesimo, ribadendo che uno forte come lui in italia in questo momento non c’è.

     

    Colapesce – Egomostro

    Sono stanco di sentire la parola cambiamento. Le mie due certezze se le sfiori entro in crisi…

    Il nome Colapesce deriva da una leggenda antica, una leggenda condivisa tra Napoli e la Sicilia, è la storia di (Ni)Cola Pesce ed il suo amore per il mare. Insigne condivide con il Colapesce cantante il nome, Lorenzo, lui è uno degli uomini in più di questo Napoli targato Sarri, inutile negarlo, sta sfoderando partita dopo partita delle prestazioni da grande calciatore. Il talento lo ha sempre avuto ed era chiaro fin dai tempi di Pescara quando insieme ad altri due calciatori non proprio qualunque aveva reso capitale una provincia del calcio di serie B. La strada per diventare un grande campione però passa per l’uccisione del suo egomostro, per parafrasare il titolo di una canzone proprio di Colapesce.

     

    Nicolò Carnesi – La Rotazione

    Cambiano le correnti, cambiano gli umori cambiano i desideri, mutano i colori, c'è da qualche parte una mano che ne afferra un'altra, c'è da qualche parte una vita che ne salva un'altra.”

    Il turno infrasettimanale fa inevitabilmente rima con Turnover, è l’occasione giusta per dare spazio a quei calciatori dal minutaggio inferiore rispetto alle prime scelte. La transizione da Benitez a Sarri ha mitigato queste rotazioni ma non le ha eliminate del tutto, essendo ormai l’alternanza dei calciatori una caratteristica del calcio moderno. Inutile negarlo, però, mi ha colpito vedere lo stesso tridente offensivo schierato con impressionante continuità. La sostituzione Insigne/Mertens è stata di certo l’evento caratterizzante della partita. Mertens è riuscito nonostante il cattivo auspicio delle rimostranze di insigne a mettere il suo sigillo sulla partita. La rotazione è importante con buona pace dei procuratori, partendo da quello di Gabbiadini, e dei calciatori. Arrivare in fondo alle competizioni che contano è il risultato di tanti ingredienti e la risposta di Sarri sulle polemiche dovute alle sostituzioni non fa altro che rinsaldare il mito del nostro allenatore “Chi si lamenta dovrà spiegare allo spogliatoio questa mancanza di rispetto nei loro confronti.”

    #forzanapolisempre

     

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