La playnapolist di Napoli-Verona

Ghemon, Cosmo e Fleetwood nel pomeriggio musicale del San Paolo
  • di Raffaele Calvanese

    Le partite non sono tutte uguali. Quella tra Napoli e Verona aveva in sé tante sottotracce, mancava Higuain, dovevamo venir fuori da una settimana condita da troppe polemiche, nessuno voleva mollare nemmeno un centimetro contro una delle formazione più invise. Tutti ingredienti che potevano far annebbiare la vista e che invece si sono trasformati nel carburante necessario per un pomeriggio che nel giro di pochi minuti si è trasformato in poco più che un’amichevole. Un risultato rotondo che poteva essere anche più largo ma che ci permette di guardare avanti e di provare la volata finale con energie nuove e nuovi protagonisti.

    Let’s start again – Giuliano Palma & Bluebeaters

    Dopo Udine l’atmosfera era, incredibilmente, pesante. Incredibilmente perché a guardare i numeri questo campionato del Napoli è assolutamente fenomenale. Stiamo tenendo un ritmo con il quale altre compagini in anni meno competitivi di questo hanno lasciato il vuoto dietro di loro. La rosa di questa squadra ha, purtroppo, dei limiti e in alcune partite, specie in questa fase della stagione, stanno pesando. Ma l’importante era ripartire, resettare il risultato negativo e le assenze e fare risultato. Ci siamo riusciti e ora davanti abbiamo cinque match in cui, paradossalmente nel bene e nel male, è ancora tutto possibile.

     

    Adesso sono qui – Ghemon

    Gabbiadini è uno dei maggiori talenti italiani. Purtroppo per lui si trova a fare il vice di uno dei maggiori talenti mondiali, per di più nella sua migliore stagione. Nonostante ciò ieri contro il Verona Manolo è stato capace di urlare forte il suo nome e di dire “Io ci sono”. Non è facile tenere la concentrazione e non abbandonarsi al nervosismo in stagioni così, eppure, nonostante la strenua difesa di Gollini, talento scaligero, già nel primo tempo il nostro centravanti è riuscito a mettere il suo nome a referto. E’ una soddisfazione per lui ed una conferma per noi. Magari potessimo avere anche negli altri reparti la stessa difficoltà di scelta che abbiamo in attacco.

    Un Lunedì di festa – Cosmo

    Verona, eterna nemica. Il calcio non è uno sport che si esaurisce nei 90 minuti di una partita, e certe partite hanno un sapore diverso, per mille fattori. Vincere con il Verona è come mettere a tacere mille voci che con il calcio non hanno nulla a che fare. E’ un lunedì di festa doppia quello contro l’ennesima vittoria contro i gialloblu. Va detto che sono ormai una squadra allo sbando, senza la loro guida storica Mandorlini, e con un Del Neri che sta facendo il possibile per rendere meno catastrofica una fine già segnata. Non c’è stata davvero mai partita, gli azzurri hanno imperversato sul versante offensivo senza quasi nessun argine se non quello dell’estremo difensore Gollini. Il risultato finale è giusto ma sta anche stretto ai padroni di casa. Il gioco, come al solito quest’anno, è stato scintillante. Le partite sono tutte facili solo dopo averle vinte, quando le si vince facilmente è perché i meccanismi hanno funzionato alla perfezione, e con il Napoli di Sarri è sempre meno un’eccezione.

     

    Everywhere – Fleetwood Mac

    C’è un calciatore che spesso è poco appariscente ma macina più chilometri di una multipla a metano con il pieno. Callejon ieri ha vissuta un’altra delle sue mille giornate di grazia. Motorino inesauribile e forse una delle poche pedine davvero insostituibili del meccanismo sarriano. Ieri ha propiziato il primo gol, procurato il rigore e segnato il terzo gol. Senza Calleti questo attacco napoletano sarebbe spuntato, è il balsamo necessario alla fluidità di tutto il reparto offensivo e l’arma in più della fase difensiva. La prestazione contro il Verona è stata da incorniciare, Gabbiadini e Insigne ringraziano, e senz’altro senza il nostro Callejon i numeri di questo napoli non sarebbero stati gli stessi quest’anno.

    Zibba e Almalibre – Senza di Te

    Ieri nonostante un grande Napoli in campo molti, moltissimi, occhi erano rivolti in tribuna. Il motivo è semplice, uno dei nostri migliori giocatori era lì fermo ai box. Higuain, ai vertici della lotta per la scarpa d’oro, ha assistito alla vittoria del Napoli vicino al presidente De Laurentiis, ma ad essere davvero sinceri, in campo la sua assenza non si è sentita davvero. Questa vittoria allenta la tensione su una squadra che ha dimostrato di avere molta sostanza oltre ad avere anche un grande campione. Il capitano è salito in cattedra gestendo le redini del match a centrocampo e tutto è andato per il verso giusto. Riuscire a rialzarsi dopo essere stati feriti è una di quelle cose capaci di dare ancora più forza ad un gruppo già in forma. L’auspicio è che questa iniezione di autostima possa farci fare il colpo di reni necessario nella volata finale di questo campionato.

    Forza Napoli Sempre

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