La medaglia d'oro è Callejòn

Maxi sondaggio: il podio azzurro secondo la community di Extranapoli. Lo spagnolo vince per distacco, dietro di lui Rafa e Mertens
  • E' Callejòn il più amato dalla community di Extranapoli. E' questo il verdetto che ci regala il sondaggio effettuato tra addetti ai lavori e simpatizzanti del nostro sito che si avvia a concludere la sua prima stagione sportiva, di pari passo con il primo Napoli targato Rafa Benitez. Abbiamo deciso di interpellare coloro che hanno da subito mostrato simpatia per questo progetto web che ha fatto l'esordio lo scorso 14 settembre. Leggendo le opinioni espresse dai nostri interlocutori ripercorrerete un anno di emozioni vissute al fianco degli azzurri. Vi capiterà di condividere o di essere in totale dissenso, del resto questo è il bello del calcio. Insieme a Calleti sul podio salgono pure Benitez e Mertens, mentre Higuaìn deve accontentarsi del quarto posto. Ottengono ottimi piazzamenti Reina ed Insigne, ma forse a meravigliare sono le numerose citazioni rimediate da Fernandez. In calce a questo pezzo trovate la classifica intera.

    Manfredi “Freddy” Adams (fotografo)

    Al primo posto una rivelazione, un giocatore dal quale nessuno si aspettava nulla ma che alla fine, con giocate sopraffine e numeri eccezionali, secondo me ha meritato il 9 pieno. Signore e signori il torero triste Callejon!!

    Al secondo posto Fernandez perché anche lui lavorando in sordina, è riuscito con le sue prestazioni a meritare il posto di titolare fisso. Forse aveva bisogno di un leader al suo fianco che lo deresponsabilizzasse, ma alla fine è stato sempre l'argentino a comandare i movimenti difensivi e a cavarsela egregiamente. 8,5

    Al terzo metto Insigne perché è riuscito a trovare spazio in un modulo sì congeniale per le sue qualità tecniche, ma soprattutto diretto da un allenatore che non regala niente. 8

    Francesco Albanese (Extranapoli)

    1. Rafa Benitez – Toccava a lui, soprattutto a lui, ricostruire il giocattolo. Missione compiuta. A questo Napoli non ha cambiato soltanto il modulo, ha cambiato la testa. Mai più un gruppo di titolarissimi, ma una squadra in cui tutti possono dire la loro (anche Fernandez, anche Mesto, anche Uvini, beh forse Uvini no). E un bravo a De La che lo ha voluto.

    2. Gonzalo Higuaìn – Se quello che c'era prima di te ha fatto più di 100 gol e se n'è andato per una sessantina di milioni e tu dopo un mese hai già messo d'accordo tutti, c'è solo una maniera di definirti: campione.

    3. Callejòn, Mertens e Reina mi perdoneranno, ma sul podio azzurro merita di salire Federico Fernandez. Non è un campione e forse non lo sarà mai, la sua ascesa merita comunque di essere premiata. Un po' per convinzione, un po' per necessità Rafa ha puntato su di lui e alla fine l'argentino si è rivelato il migliore difensore del gruppo dimostrando un'insospettabile personalità.

    Fabio Amazzini (allenatore Quartograd)

    Sul podio dei tre migliori della stagione assegno la medaglia di bronzo all'ex Real Callejon autore di una stagione di tutto rispetto: 20 reti complessive e tanto lavoro per i compagni. Al secondo posto ci metto Mertens, autentica arma in più nei momenti decisivi della stagione. La sua capacità di giocare in verticale fa di lui un giocatore strepitoso. Sul gradino più alto del podio colloco a pari merito El Pipita Higuain, l'unico top-player che il Napoli abbia mai acquistato dopo Maradona, e il grande Rafa Benitez, grande uomo di calcio, capace di trasformare in pochissimo tempo la mentalità di una squadra da sempre rinunciataria e poco consapevole della propria forza.

    Enrico Ariemma (docente di lingua e letteratura latina Università di Salerno)

    1. Callejòn

    2. Mertens

    3. ex aequo Higuaìn e Insigne

      Premio speciale spogliatoio a Pepe Reina.

    Marco Bottino (vignettista del Napoli di oggi e di ieri)

    1) Benitez: eredita una squadra orfana del suo Matador; riesce a "convincere" calciatori del calibro di Higuain, Reina, Albiol e Callejon a venire in riva al Golfo. In pochi mesi il Napoli cambia modulo di gioco vince, diverte e inizia a spaventare le big. Bisogna ripartire da lui per puntare a diventare grandi.

    2) Reina: porta esperienza e sicurezza. Il rigore parato a Balotelli la svolta. Con lui la difesa ha le spalle coperte. 

    3) Higuain, Callejon e Mertens: rispettivamente Classe, Resistenza e Fantasia. Hanno fatto del reparto d'attacco una macchina da gol.

    Francesco Bruno (@Frances6870)

    Coppa Italia, qualificazione a una competizione europea per il quinto anno consecutivo, record di reti segnate in una stagione, record di vittorie in trasferta, eguagliato il primato dei punti conseguiti in campionato. I numeri parlano chiaro. E allora ecco il podio azzurro.

    Medaglia di bronzo: Gonzalo Higuain per il suo goal e le sue lacrime in Napoli-Arsenal. Il gesto tecnico e l'attaccamento ai colori azzurri hanno definitivamente confermato al popolo partenopeo di aver trovato nel Pipita l'erede di Careca. Un ulteriore motivo, per chi scrive, per tifare come sempre Argentina ai mondiali.

    Medaglia d'argento: Pepe Reina per il rigore parato contro il Milan a San Siro. Sarà stata anche una delle stagioni più travagliate della storia rossonera, ma vincere contro il Milan a Milano era uno degli ultimi tabù della gestione De Laurentiis. Soprattutto grazie a lui l'abbiamo infranto.

    Medaglia d'oro: la tifoseria partenopea per il sostegno assordante e incessante nella semifinale di Coppa Italia contro la Roma. Una partita indimenticabile, sia per il ritorno di Diego a Napoli che per la superiorità con cui sono stati travolti i giallorossi. Ma soprattutto perché il coro dei sessantamila del San Paolo "Ma che siete venuti, ma che siete venuti, ma che siete venuti a fare?" è diventato una hit per i miei figli di tre e cinque anni, al pari della sigla di Jake il Pirata e di Spiderman. Che soddisfazione...

    P.s. Ci sarebbe da trovare qualcuno da podio anche per le vittorie contro Inter, Milan e Juventus al San Paolo e per la finale di Roma contro la Fiorentina. Ma rifilare tre-quattro reti alle nerostrisciate al San Paolo è diventata ormai una consuetudine, e la gioia per la vittoria in Coppa Italia sono riusciti a rovinarcela.

    Alessio Capone (cantautore)

    1) HIGUAIN. Un'altra categoria. Io non mi permettevo nemmeno di sognarlo uno così, uno del Real Madrid. Ha cambiato la mia vita sportiva e forse anche di più. Lui è più di un giocatore, è arte e letteratura, tra una ballata di Neil Young e un'opera di Shakespeare; infatti è arrivato così, all'improvviso, come un "Sogno di una notte di mezza estate". Non ce lo dimenticheremo mai. GONZALO GERARDO EL PIPITA HIGUAÌN.

    2) CALLEJON. Quando ho saputo del suo acquisto ho gioito. Non si diventa pupilli di Mourinho per caso. Ma così incisivo, non l'avrei mai pensato. Fondamentale nei nostri schemi: questo qui si inventa tagli e diagonali che non esistono, ruba palloni, ruba il tempo agli avversari, ruba centimetri di fuorigioco, ruba spazi e fa gol splendidi, ma anche di rapina. Lui è come quel ladro famoso, con quella faccia poi, è proprio l'Arsenio Lupin. Anzi, CALLUPIN.

    3) HENRIQUE. Un difensore centrale, all'occorrenza centrocampista, della serie B brasiliana che a metà stagione si trasforma in un terzino destro della serie A, dell'Europa League e vince anche la Coppa Italia. Il tutto impreziosito da una convocazione con la Selecao per il mondiale imminente. Una storia da raccontare ai bambini. ROMANTICO.

    Ivan Cappuccio (impiegato)

    1.Gonzalo Higuain: si saranno ricreduti anche gli orfani di Cavani, non lo vedi come il Matador ma in area il Pipita è letale, 24 reti in stagione e scusate se è poco. Formidabile e soprattutto indispensabile.

    2. Dries Mertens: per me dovrebbe essere titolare inamovibile, pochi lo conoscevano ma andatevi a vedere i numeri di questo furetto belga, in pratica un gol ogni tre partite. 

    3. Rafa Benitez: meriterebbe il gradino più alto, ma il suo integralismo non si sposa al 100% col tatticismo esasperato della Serie A. Sono certo che ne farà tesoro per il prossimo anno.

    Andrea Carpentieri (insegnante)

    1° Posto: J. Callejon
    Quel "qualcuno che ha sorpreso" di cui sopra.
    Di 15-20 reti parlò Benitez in ritiro, e 15-20 persone al massimo, tra Dimaro, Napoli e tutta la Spagna, diedero credito alle parole di Rafa. Fui folgorato da alcuni suoi tagli in amichevole col Gala, ma mai avrei pensato che ci avrebbe regalato qualità (alcune reti sono state da spot televisivo), inesauribile e sempre pregiata quantità, grande, grandissima personalità. Due reti alla Roma, una alla Juve, quelle in coppa. Segna tanto, e segna nei momenti importanti. FENOMENO.

    2 Posto: G. Higuain
    I numeri sul campo hanno avuto talvolta un antico sapore d'Argentina per noi napoletani; quelli, più freddi, delle statistiche ci dicono che - tra reti e assist - non ha fatto rimpiangere Cavani, garantendo alla squadra varianti infinitamente più numerose. Anche lui leader nei momenti decisivi, col vero Hamsik potrà essere, come è stato a tratti, devastante.
    Lo colloco al secondo posto perché da lui, in fondo, cose grandiose io me le aspettavo già, mentre c'è stato qualcuno che ha sorpreso. Comunque, FENOMENO

    3 Posto: P. Reina
    Due/tre topiche le ha fatte, ma quest'anno nessuno ne è stato immune. Pepe, però, ha costituito un punto di riferimento dentro e fuori dal campo: memorabili alcuni tweet da capo-tifoso, e varie parate sono state da fuoriclasse vero, garantendo punti in Campionato e almeno un passaggio di turno in E. League. Del gioco con i piedi e dei lanci da discobolo, dico solo che un regista così non lo vedevamo da anni. E fa il portiere. FENOMENO

    @CuoreAzzurro

    1) Il Tifo

    Che ha dimostrato in più momenti una maturità degna di piazze europee. Mentre altri inneggiano ad eruzioni il tifo applaude. Mentre altri sparano il tifo si ferma per capire cosa succede. #perBuonaPaceDellaStampa #forzaNapoliSempre

    2) Rafa Benitez

    Che non pare nemmeno spagnolo. Ma nato e cresciuto a Napoli. Vediamo in campo il miglior calcio da anni. Propositivo e sempre all'attacco. Bello. Bello il Napoli e bello il progetto di crescita. #nonFermiamociQua

    3) Marek Hamsik

    Si ritrova capitano a gennaio con la pesante eredità di Cannavaro. Fa fatica. Ammettiamolo. Ma a fine anno sono ancora parole al miele per Napoli e per il Napoli. #Marekap #avita

    Menzione speciale. Dai Ciro. Che il Napoli ti aspetta.

    Nello Del Gatto (presidente Napoli club Diego Armando Maradona Cina)

    Premessa. Il mio podio non contiene calciatori italiani. Lo dico perché la cosa mi dispiace molto, credevo che nell’anno del mondiale, Insigne avesse tenuto un rendimento più alto e continuo, come quello delle prime e delle ultime gare. Detto questo, la mia classifica è la seguente:
    1. Callejon
    2. Mertens
    3. Reina-Benitez.
    Non credo debba spiegare il perché del posto più alto nel podio a Callejon. Arrivato come uno scarto del Real Madrid, all’inizio lasciò molti indifferenti. Ma ha conquistato tutti con il suo rendimento, con il suo giocare per la squadra, con i suoi gol. Dopotutto, se non erro, è quello che ha giocato di più. Un grande campione. Speriamo che Real e squadre simili abbiano difensori da scartare come hanno scartato Callejon e che li prendiamo. Faremo uno squadrone.
    Dries Mertens è un gigante, nonostante la sua altezza. E’ capace di cambiare le partite, di modificare gli eventi in corsa. E’ stata una piacevole sorpresa per molti, un campione su cui puntare per il futuro.
    Pepe Reina. Una garanzia. Qualche papera non se l'è fatta scappare, a dimostrazione che è umano pure lui. Ha sopperito spesso alle mancanze della difesa ed è stato un ottimo uomo squadra, cementando tutti, criticando il giusto. Me lo terrei.
    Rafa Benitez. Appena arrivato ha comunque conquistato la Coppa Italia. Qualcuno dirà che è poco, io dico che è tanto, che ci ha fatto divertire, che ci ha fatto uscire dalla Champions a testa altissima. Al suo Napoli è mancata la testa con le piccole e la continuità, oltre alla difesa. Quando decise di venire, un socio del mio club disse che se aveva deciso così, significava che voleva vincere. Avevano ragione entrambi.

    Diego De Luca (giornalista Radio Kiss Kiss)

    1. Benitez

    2. De Laurentiis

    3. Mertens

    Javier Lòpez Ruiz (@ssc_Napoli_Esp)

    1. Callejòn: 20 gol in tutte le competizioni, è la rivelazione di questa stagione. Sapevo che era bravo, ma mi ha comunque sorpreso. Corre e suda per tutta la partita senza fermarsi mai. Fuoriclasse.

    2.  Reina: ha commesso qualche piccolo errore, ma le sue parate sono state molto importanti. Il valore di Pepe lo si riscontra anche fuori dal campo: è un leader e un grande compagno per tutti. Spero che resti.

         3.  Mertens: ha una classe incredibile, come diciamo da queste parti è un “jugòn”, uno di quei piccoletti geniali che abbiamo anche nella nazionale spagnola. Straordinario nel controllo di palla, ha tiro, dribbling e assist. Un crack!

    Gonçalo Marques (lusitano di Oporto dal sangue azzurro)

    1. José Callejòn – La vera sorpresa non solo del Napoli, ma anche dalla Serie A. Lo “scarto del Real Madrid”, arriva in Italia e subito Don Rafè lo mette sotto pressione dichiarando che può fare 20 gol a stagione. Ne ha fatti proprio 20. Ottimo esterno d’attacco, classe, corsa, piedi raffinati e bravissimo in fase difensiva. Una vera ingiustizia che non vada al Mondiale: meglio per noi che così sarà già carico per i preliminari di Champions.

    2. Gonzalo Higuaín – È lui l’unico top player della Serie A. Era consapevole sin dall'inizio che sarebbe stata quasi un'impresa sostituire un bomber come Cavani e fino ad oggi non ho rimpianto l’uruguaiano per un solo secondo. Gioca e fa giocare la squadra e a volte mi sembra più un regista che un attaccante. Prima stagione in un calcio troppo diverso da quello spagnolo, dove ha meno spazio e segna 17 reti e fa 7 assist in Serie A.

    3. Dries Mertens – Quando è arrivato in Italia, in pochi hanno creduto che poteva essere un'opzione all’altezza di questo Napoli, soprattutto perché era arrivato dal campionato olandese. Surprise surprise. Dopo i primi 2 mesi un po' in difficoltà e giocando poco, esplode e dimostra di essere un elemento capace di trascinare la squadra anche quando parte dalla panchina. Nel 4-2-3-1 di Benítez è cresciuto tanto pure in fase di non possesso.

      Romano Montesarchio (documentarista)

    Oro a Marekiaro
    La sua cresta azzurra dopo la vittoria della Coppa Italia è un'opera d'arte pop a cui neanche Andy Warhol avrebbe potuto aspirare. Il suo è un anno in cui ha entusiasmato, ha cambiato ruolo, si è infortunato, si è sacrificato, prima ha segnato poi non ha segnato più, ha passato la palla per tantissimi gol, ha messo la faccia in ogni occasione, quando cede la fascia di capitano sembra carezzarla, quando ride o esulta ha più denti di tutti gli altri, quando gli chiedono che non segna da tanto risponde che deve ancora crescere.. Un uomo così è un peccato che giochi a pallone, in materia di diritti umani avrebbe aspirato a un Nobel!

    Argento a Insigne/Mertens. Due atleti, ma un unico fuoriclasse con la passione per la matematica. Neanche a scuola ho visto risolvere così tanti problemi. Oltre alle reti spettacolari, la loro specialità è la staffetta. In futuro, oltre ai Mondiali, ci sarebbe spazio anche per le Olimpiadi!

    Bronzo a Federico Fernandez, per la sua crescita esponenziale. La sua stagione è da opera prima cinematografica ben riuscita, seppur con tanti difetti quando ha "preso fiducia" è riuscito in un finale di grande solidità narrativa (pardon, difensiva). Da scommessa è finalmente diventato certezza!

    Ps Essendo un documentarista che guarda alla realtà questo è il mio podio azzurro. Per il resto Higuain, Benitez, Callejon sono extraterrestri e la mia indole non contempla la fantascienza!

    Antonio Moschella (Extranapoli-Buenos Aires)

    1 - Callejón. Acquistato per 9 milioni e mezzo, lo spagnolo ha stupito tutti. I numeri parlano da soli, ma non bisogna fermarsi ai dati meramente statistici. Lo spagnolo non si è mai sacrificato, se non per volere dell’allenatore. Avanti e indietro per tutta la fascia destra (o sinistra), ha giocato da ala, da terzino e anche da centravanti. Dedizione mista a qualità, oltre a un enorme cuore andaluso-napoletano.

    2 - Mertens. Arrivato in sordina, in punta di piedi e senza spiccicare una parola di italiano, il belga ha dimostrato che lavorando sodo si possono rompere le gerarchie preconfezionate. In molti lo vedevano come un sosia di Insigne ma senza esperienza in campionati di livello. Lui ha risposto in campo con 13 gol, 11 assist, una facilità disarmante nel saltare l’uomo e tanta abnegazione nei recuperi della palla in difesa e nella rincorsa all’avversario. Il tutto a soli 8 milioni, gli stessi sborsati per Britos…

    3 - Higuain. Non doveva far rimpiangere Cavani. E ci è riuscito benissimo, nonostante una preparazione estiva penalizzata dalla trattativa di mercato e dall’incidente in barca. Gonzalo è la punta di diamante del Napoli di Benitez, nel quale ha mostrato doti di attaccante completo: rapidità, tecnica e fiuto del gol per un totale di 24 gol e 12 assist. E una voglia incredibile di portare gli azzurri ancora più in alto, dove lui è già stato. Oltre a un permanente sorriso sulle labbra, tipico di uno scugnizzo ArgenTano.

    Napoli club Bologna (Maurizio Criscitelli e Valeria Boccia)

    1. Callejon: arrivato come scarto del Real Madrid, è lui la vera rivelazione del campionato. Tutti a prendere per pazzo Benitez quando, in una conferenza ad inizio stagione, dichiarò che Josè avrebbe fatto tra i 15 e i 20 gol in stagione. Un perfetto mix di qualità e quantità, tecnica e sacrificio, corsa e tempi d'inserimento. Il pupillo di Rafa, non tradisce e disputa la sua miglior stagione. Avrebbe meritato la convocazione ai Mondiali, buon per noi, sarà pronto per i preliminari di Champions.

    2. Reina: arrivato un po' a sorpresa, dopo l'estenuante trattativa, fallita per fortuna, per portare in azzurro il redivivo Julio Cesar. Bigon lo ha ammesso di recente in un'intervista, Pepe è stata l'occasione da prendere al volo, un (quasi) regalo da parte del Liverpool, prestito secco e ingaggio diviso a metà tra le due società, tanto a fine stagione c'è il Barça dietro la porta.

    Garantisce Rafa ed il buon Pepe ci dimostra subito perché di lui ci si può fidare. Guida la difesa, con personalità e piedi (ma anche mani) da regista puro. Leader indiscusso, dentro e fuori dal campo, dai compagni ai tifosi, si chiede a gran voce la sua riconferma, perché nel frattempo Barcellona è più lontana. A fine stagione tornerà a Liverpool, si spera con un volo di andata e ritorno, perché lì nessuno lo aspetta. Presidente, stavolta regalacelo tu Pepe Reina.

    3. Fernandez: Fede, caro Fede, perdona Mazzarri (e noi) per non aver creduto in te. Al Napoli dal 2011, nessuno riusciva a capire perché , nonostante non giocasse o giocasse così così nelle poche apparizioni in maglia azzurra, il Flaco era titolare nella sua nazionale, l'Argentina mica il Kazakistan (con tutto il rispetto). Tornato dal prestito al Getafe, partito come riserva del più mazzarriano degli acquisti mazzarriani, all'anagrafe Miguel Angel Britos, è riuscito a conquistarsi la fiducia di Benitez prima e dei tifosi poi. Federico è l'esempio che lavoro, sacrificio e dedizione pagano, ha dimostrato che se c'è qualcuno che crede in te, riesci ad essere pronto e sfruttare ogni occasione che ti viene concessa. All'inizio, si diceva, gioca bene perché ha di fianco uno come Albiol, ma il ragazzo, che nel frattempo è maturato e ha acquisito sicurezza, quando lo spagnolo ha avuto un prevedibile e giustificabile calo di rendimento, era lì a tenere in piedi la difesa. Ben trovato Fefè.

    Menzioni speciali a Gonzalo Higuain, fuoriclasse già conosciuto e riconosciuto, e Dries Mertens. Il folletto belga, alla prima stagione in Italia, ha fatto vedere lampi di classe che, ne siamo convinti, illumineranno il cammino del Napoli anche l'anno prossimo.

    Napoli fans club London

    1. De Laurentiis per aver convinto Rafa.

    2. Benitez per aver accettato. Per la sua mentalità, competenza, intelligenza.

    3. Higuaìn per non averci fatto rimpiangere Cavani. Insigne per la sua crescita. Callejòn per la sua classe.

    Napoli club New York

    1) Callejón: 20 reti stagionali e la profezia di Benitez, derisa dai tanti catastrofisti, avveratasi con precisione sbalorditiva. Oltre a ciò, l'affidabilità da berlina teutonica di un calciatore essenziale, maturo ed imprescindibile fin dall'esordio col Bologna in campionato. Incredibile come la Spagna possa permettersi il lusso di non portarlo in Brasile.

    2) Mertens: uno che, a ben vedere, al Mondiale potrebbe addirittura emergere tra i protagonisti. Talento purissimo, non lo si è mai visto sprecare un pallone ed anzi stupisce la ratio tra palloni toccati e quelli tramutati in gol, quasi gol e assist. Giocatore eccitante.

    3) Higuain: ha raccolto l'eredità di Cavani facendosi valere come uomo squadra e realizzatore dalla tecnica sopraffina. Umiltà, spirito di sacrificio, esultanze ad ogni gol dei compagni, non solo i propri. Da un veterano del Real ci si poteva aspettare il contrario, ed invece si è visto cosa significhi possedere la mentalità dei vincenti. L'anno prossimo farà ancora meglio.

    Errico Novi (Extranapoli)

    Oro: Callejon. Signori giù il cappello. Venti gol nell'arco della stagione, come da profezia di Rafa. Non si ricorda una sua giornata no: una sicurezza assoluta. Straordinarie doti di goleador, tempra da guerriero. Una rarità, assurda la sua assenza ai Mondiali.

    Argento: Benitez. Ha fatto la rivoluzione, eccome. Ha dato un volto nuovo a questa squadra, ha reso possibile una campagna acquisti che può rivaleggiare solo con quelle degli anni di Diego, ha resistito ai veleni di parte dell'ambiente. Un gigante.

    Bronzo: Mertens. Gioco di gambe impressionante, un fulmine, pezzi di bravura da far vedere ai ragazzini, prendete a esempio il gol del 2-0 in Napoli-Juve. Col passare degli anni ci stupirà persino di più, c'è da scommetterci.

    Lucio Pengue (Radio Kiss Kiss)

    1. Benitez. Un professore universitario, ha dato dignità ed orgoglio ad una realtà che si è appena affacciata nel panorama internazionale

    2. Callejon. Dicevano che era lo scarto del Real. Rafa diceva che avrebbe fatto 20 gol. Straordinario per costanza e rendimento.

    3.Henrique. tuttocampista! Non lo abbiamo visto giocare solo in porta, poi ha fatto tutti i ruoli. Chi se lo aspettava che sarebbe andato ai Mondiali.

    Sandro Ruotolo (inviato “Servizio Pubblico”)

    Albiol, Mertens e Higuain. Difesa, centrocampo, punta. Mertens e' stata una bellissima scoperta. Geniale, continuo nelle prestazioni, controllo di palla eccezionale.

    Pasquale Salvione (direttore corrieredellosport.it)

    1° Pepe Reina
    Non solo un grande portiere: un leader, un trascinatore, un gigante. Piedi
    da centrocampista e rilanci da "contropiedista"

    2° ex aequo Josè Callejon-Dries Mertens
    Gli incubi delle difese avversarie, imprendibili e spietati in zona gol. Coppia d'assi.

    3° Lorenzo Insigne
    Dalle magie al Borussia alla doppietta in finale di Coppa Italia: il
    Magnifico è l'essenza del calcio, la fantasia al potere.

    Nicola Sellitti (giornalista)

    1 Benitez: l'uomo del cambiamento. I migliori arrivano grazie a lui, si sono intravisti gioco e mentalità da top club. Imprescindibile.
    2 Callejon: reti, assist, corsa, sacrificio, decisivo contro le big. Vale il triplo di quanto ha speso il Napoli l'estate scorsa.
    3 Higuain: gol e assistenze, gemme assolute, nota negativa la doppia sfida con il Porto. Ma El Pipa ha appena cominciato, un top player.

    Boris Sollazzo (Extranapoli)

    1. Rafa Benitez: da Maradona a Mazzarri, ci affidiamo sempre all'uomo del destino. Ora abbiamo l'uomo del futuro. Che non ci vuole vittime, ma vincenti. Che è convinto di poter vincere a Napoli, rendendola una grande realtà. Una rivoluzione culturale, una coppa Italia, tante belle vittorie da ricordare. E finalmente interviste e azioni di cui non sorridere imbarazzati, ma andare orgogliosi.
    2. Insigne: criticato da tutti, eppure è stato il giocatore a cui si è chiesto il cambiamento maggiore. È maturato, è diventato un giocatore vero. Per residui errori di gioventù e per il record di palloni recuperati nella fase difensiva, è arrivato spesso poco lucido sotto porta. Ma il gol contro il Borussia e la doppietta in finale di coppa con la Fiorentina sono due foto indimenticabili di questa stagione.
    3. Henrique: il simbolo del mercato perfetto di Bigon. Un brocco per tutti, all'arrivo, ora è ai mondiali da padrone di casa. Ma con lui meritano di salire sul gradino il ds, Callejón e Mertens: eravamo davvero in pochi a credere in loro, l'estate scorsa.

    Giulio Spadetta (giornalista, consulente Rai)

    Medaglia d’oro: Callejon

    “Callejon farà da 15 a 20 gol”. Ehehh, vabbuò… E invece sì. E che gol stupendi. Uno meglio dell’altro. Per me “O’ tir’a vvolo” è una specie di standard universale di bellezza. E quanti gol così ha fatto? E poi non si è limitato a segnare, ma ha lavorato tantissimo per la squadra. Beato (o folle) quel Ct che decide di lasciarlo a casa. Buon riposo, Calle, e grazie.

    Medaglia d’argento: Mertens

    Anche qui, il sospetto che fosse una trottola moscia ce l’avevo. E invece dopo quel gol stupendo a Firenze non si è più fermato. Scatto, dribbling, tiro, fantasia, fisico… Questo è un fiammingo anomalo, piccolo ed estroverso, con tutte le qualità che un giocatore deve avere per farci impazzire. E poi ha carattere. Capito, Lorenzino?Medaglia di bronzo: Fernandez

    Non lo volevo vedere più. Manco in panchina, manco pittato. Se ne doveva tornare in Argentina, basta, vattene, grandissima pippa, pacco che non sei altro…

    E invece, una giocata alla volta, ha cominciato ad essere più sicuro, più convinto. Una crescita impensabile, da attribuire in gran parte a Benitez. Ora spero che Federico faccia un grandissimo Mondiale, fino a scatenare un’asta di mercato che porti uno sceicco a offrire una cifra impossibile da rifiutare. Dela lo conosciamo, non rifiuterà. Proteste? Mugugni? Malumori? No, ragazzi, date retta a me: vendiamolo. Temo che l’incantesimo si rompa e Fernandez torni la grande pippa che era…

    Ps Ho privilegiato le sorprese. Quindi sul podio non ho messo Higuaìn solo perché ha reso (più o meno) quanto ci aspettavamo.

    Pino Taglialatela (ex portiere Napoli)

    1. Benitez

    2. Reina

    3. Insigne

    Domenico Zaccaria (Extranapoli)

    1. Callejòn, ma alzi la mano chi, l'estate scorsa, pensava che lo spagnolo fosse cosí forte. In rapporto qualità-prezzo il migliore è lui.

    2. Mertens, stesso discorso di Calleti quanto a soldi spesi. Una partenza un po' in affanno quella del belga, ma poi solo applausi.

    3. Insigne, che con questi due fenomeni che lo precedono si è dovuto giocare il posto in squadra: ha iniziato alla grande Lorenzo, poi ha avuto un periodo difficile ma alla fine ci ha regalato la Coppa Italia.

     

    La classifica

    Callejòn 48

    Benitez 32

    Mertens 29

    Higuaìn 24

    Reina 15

    Insigne 10

    Fernandez 6

    Tifo 6

    De Laurentiis 5

    Hamsik 4

    Henrique 3

    Albiol 1

    Bigon 1

    *Legenda: 3 pt per ciascun primo posto assegnato dai nostri opinionisti, 2 pt per il secondo, 1 pt per il terzo.

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