Giulietta piange, Napoli-Verona 14-3

Dal ritorno degli scaligeri il serie A gli azzurri brindano: e così anche farsi dare del “terrone” diventa un po’ più dolce…
  • napolimagazine.com

    di Domenico Zaccaria

    A leggere il risultato sembra che il calcio c’entri poco. “Magari si parla di pallamano”, potrebbe obiettare qualcuno. E invece parliamo proprio di pallone. “E allora questi numeri derivano da dieci incroci tra le due squadre”, potrebbe sostenere qualcun altro. E invece no, parliamo di tre sole partite. Napoli-Verona 14-3 non è solo la somma dei risultati delle due gare dello scorso anno e di quella di ieri: è uno schiaffo in faccia dato dagli odiati “terroni” a una tifoseria da sempre ostile a neri e meridionali, chissà poi perché. E allora il simbolo della città scaligera, che lo scorso anno, con un clamoroso autogol, la Curva Sud gialloblù accusò di essere di facili costumi (“Napoletani figli di Giulietta”), adesso piange davvero. Perché a ogni incrocio tra le due squadre i veronesi ne escono con le ossa rotte e il morale a terra. Lo scorso anno, a sconfiggerli in casa nello 0-3 del Bentegodi, fu proprio il più bersagliato, Lorenzo Insigne, colpevole solo di essere napoletano. Al ritorno al San Paolo, il 5-1 finale (doppiette di Mertens e Zapata e gol di Callejon) estromise la squadra di Mandorlini dall’Europa. Mentre ieri nemmeno i napoletani più ottimisti, dopo lo 0-1 subito al 27ettesimo secondo, avrebbero pensato di rifilargliene sei. Ma, evidentemente, il Verona ci porta bene. E batterli così ci dà ancora più gusto.

    Condividi questo post