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Empoli, Lazio, Juventus, le previsioni pericolose sul cammino del Napoli
  • di Lucio Fava Del Piano

    L’Empoli non perde fuori casa da ottobre e ha già vinto cinque volte in trasferta. E poi il Napoli non batte gli azzurri toscani dalla fine dello scorso millennio, nelle ultime 8 partite solo pareggi e sconfitte. E quindi “non sarà una partita facile”, parole di Francesco Modugno di Sky, perché “entrambe le squadre proveranno a imporre il loro gioco”, parole dell’empolese Pucciarelli. Ormai i prepartita del Napoli sono su questi toni, minimo sindacale di prudenza e via andare. Nella fattispecie il via andare si è concretizzato in un tiro al bersaglio e nel solito lunapark di giocate - una specie di spot occulto in vista della riapertura della vicina Edenlandia - che sul tabellino finale hanno scritto l’ennesima manita della stagione. Con tanti saluti a Saponara, a Mancini e alla Juve capolista per un’oretta. Già, la Juventus. La predestinata, L’invincibile. “Corsa a due”, ha titolato la Gazzetta lunedì, decretando che tra Napoli e bianconeri “è fuga scudetto”. Lo stesso giornale che sabato presentava la partita del San Paolo con il titolo “Insigne-Saponara, una sfida tra geni a casa Maradona” e che ancora domenica mattina ricordava come Higuaìn non avesse mai segnato all’Empoli, segno di “qualcosa che non torna”. Sistemato il genio empolese e i conti di Gonzalo, persa per strada la Fiorentina e affondata nei suoi isterismi l’Inter, anche i rosei - e come loro il resto della stampa italiana - hanno preso a concentrarsi sulla sfida delle sfide, che andrà in scena tra una decina di giorni a Torino. Sì, è vero, fino ad allora ci sarebbe un altro paio di partite da giocare, ma quelle della Juve vengono considerate già vinte. Per il Napoli esiste almeno il beneficio del dubbio, e "le reti del Pipita saranno necessarie per tenere almeno invariato il distacco dalla Juventus in vista dello scontro diretto del 13 febbraio”. Chi sembrerebbe non essere d’accordo è la Lazio. Pioli, storica bestia nera del Napoli da nonsisaquantianni a questa parte, già sabato scorso annunciava ai quattro venti la sua intenzione di “vincere sei partite consecutive”. Non contento del successivo 0-0 di Udine, lunedì ha rilanciato affermando che con il Napoli "visto il risultato dell'andata ci teniamo a fare una grande prestazione”. E l’auspicio dei napoletani è che le sue capacità divinatorie non siano migliorate nel breve volgere di 48 ore. Finale dedicato a uno che non ha mai paura di fare pronostici: che si tratti di andamento del pil, tassi di occupazione, voti parlamentari o campionati di calcio, Matteo Renzi sa sempre prima come andrà a finire. E visto che non è che ci prenda proprio sempre sempre sempre, quando gli hanno riferito del vaticinio presidenziale di un tricolore sul golfo, Sarri Maurizio da Bagnoli ha opportunamente portato una mano fino ad aggiustarsi i pantaloni della tuta sul davanti, diciamo così. Manovra che si consiglia a tutti.

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