Chievo-Napoli vista da Busto Arsizio

Storia di un uomo che scambia Verona per Manchester, ma non Britos per un giocatore vero. Una vittoria sofferta raccontata con l'occhio di chi ama il Napoli. E pure un po' Bigon, che ha portato Gabbiadini e Strinic
  • Gazzetta dello sport

    di Alessio Capone

    Non ero così teso dai tempi della trasferta di Manchester. E il Chievo mi fa anche più paura. Fischiate questo maledetto calcio d'inizio. 
    Sono le h 14.12 e tutto va bene. Sono una persona serena e ragionevole, sto ancora digerendo la cena di ieri sera e avrei bisogno di un digestivo. 
    Amaro Callejon, sapore di gol.
    Cosa vuoi di più dalla vita? Un Gargano!
     
    Hamsik e Callejon in panchina, Insigne infortunato, ma la formazione titolare mi piace e mi stimola. Per piacere, da questo sogno non svegliatemi più.
     
    Si parte.
     
    Tempo sette minuti e rischiamo già qualcosa. Prima Maggio copre malissimo su Pellissier (fuorigioco e diagonale mancati), poi dagli sviluppi di un angolo Paloschi si scorda di allungare la gamba. Ringraziamo tutti la provvisoria paresi alla gamba di Paloschi. 
     
    Poi l'Eterno Dio condusse Strinic a Napoli e il messia croato mostrò al popolo partenopeo un'assoluta novità: le diagonali difensive.
     
    GOOOOOOOLLLLLLL! HIGUAÍN! HIGUAÍN! HIGUAÍN! HIGUAÍN! HIGUAÍN!
    Dai, diciamo la verità: un po' se l'è inventato lui. Bravo il Gabbia ad inserirsi e Cesar a ribadire in gol con un facile tap in. 
    Manchester 0 Napoli 1. 
     
    Dzeko Pellissier prova di testa l'euro gol. Alto.
    Britos. Ha segnato Britos su assist di Rafael. Ma jatevenne va.
    Ancora Dzeko Pellissier di testa. Mamma mia.
     
    Le urla d'incitamento del pubblico mi ricordano quelle della corsa ai sacchi nella festa di paese. I cross dalla tre quarti verso la nostra area di rigore sembrano gli schemi fissi di quei giochini arcade anni 90, quando sapevi che da una certa posizione lo schema era quello: oggi sembriamo una squadra a 64 bit. Anche il colletto alzato di Strinic mi ricorda gli anni 90.
     
    Fine primo tempo.
    Il commentatore (che mi sta facendo rimpiangere Adani) dice di aver visto un bel primo tempo. Dev'essere uno di quei commentatori a 64 bit.
    Hamsik e Callejon in panchina, Insigne infortunato, ma la formazione titolare mi piace e mi stimola. Scherzavo. Per piacere, da questo incubo svegliatemi in fretta.
    E comunque diciamoci la verità: non è il Chievo a trasformarsi nel Real quando gioca contro di noi, siamo noi che quando giochiamo contro il Chievo ci trasformiamo nell'Antoniana. La squadra di seconda categoria dove giocavo io da ragazzetto, negli anni 90 appunto. Quindi rettifico: Chievo 1 Antoniana 1. Ottimo risultato per una squadra di seconda categoria.
     
    Secondo tempo.
    Gabbiadini fa un vero capolavoro rovinato da un bell'intervento del portiere avversario. Poi la nostra difesa mette in piedi una cosa orrida e fa di tutto per far segnare il Chievo, ma quello scemo di Rafael non capisce e rovina tutto parando un pallone calciato ad un metro da lui.
    Per piacere, svegliatemi da questo schifo.
     
    GOOOOOOOOLLLLLLLL! GABBIAAAAAAADINIIIIIIIIIIII! 
    Gran gol, svegliami Manolo svegliami. Svegliami Manolo svegliami.
     
    Comunque dev'essere l'8 sulla maglia. Jorginho sembra Inler, tale e quale. Al suo posto entra Gargano. Dai bimbo, porta un po' di rabbia in questa squadra di ballerine.
    Entra anche Meggiorini e il telecronista puntuale ci ricorda tutti i numeri di Meggiorini contro il Napoli. Ah, il grande Meggiorini. Ma perché non lo hanno preso le milanesi?
    De Guz è la terza volta che davanti alla porta spara la palla a Samantha Cristoforetti: Juve, Genoa e adesso Chievo. Il suo interesse per la ricerca è commovente, però adesso anche basta eh.
     
    Finitaaaaaa!
     
    Mi sono totalmente bloccato dopo il gol fallito da De Guz. Troppa paura. 
    Siamo una squadra che non chiude mai le partite, mai. Oggi è andata bene, ma queste cose si pagano.
    È la terza partita consecutiva vinta. Non era mai successo in questo campionato.
    Manolo Gabbiadini uomo partita, arrivato a gennaio come Strinic, ci dice che abbiamo una signora panchina.
    È la seconda volta nella gestione Benitez (ma direi anche in assoluto nella nostra storia recente) che approfittiamo dei risultati a favore dagli altri campi, tutti a nostro favore.
    E, infine, abbiamo vinto con un assist di Strinic e un gol di Gabbiadini: ah, il grande mercato invernale delle milanesi per acciuffare la Champions League.
     
    Adl Napoli, proprio un Napoli coi baffi. E se va bene a me, buon Napoli a tutti.
     
    Forza Napoli.
    Sempre, comunque e dovunque.

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