Le pagelle di Napoli-Sassuolo 2-0

Ancora una rivoluzione, con Adam Ounas e Marko Rog, due dei crucci del presidente, titolari dall'inizio. Si spreca troppo, ma si vince ancora. E per una volta la si porta a casa giocando sotto ritmo e senza strafare
  • di Boris Sollazzo

    Ospina 6,5: con le mani un disastro. Sul tiro di Djuričič ha le movenze e la faccia del sottoscritto quanto affronta affranto il proprio turno tra i pali. Su un'uscita alta fa prendere un altro infarto ad Albiol, che l'aveva già guardato malissimo per la smanacciata precedente. Con i piedi é degno di Claudio Garella e salva un gol fatto e un paio di situazioni scabrose. Mettiamola così, gli scudetti li abbiam vinti con portieri scarsi, quindi non lamentiamoci.
    Colombian Garellik

    Malcuit 7: più timido in avanti perché dalle sue parti non si capisce chi e come deve aiutarlo. Va comunque spesso in progressione, sovrapposizione e dribbling. Sorprende però dietro, dove difende con grinta e sicurezza. Abbiamo un nuovo titolare.
    Non tutti i Malcuit vengono per nuocere.

    Koulibaly 6: ottima prestazione ma quell'ammonizione é un delitto. Gli togliamo mezzo voto per essere entrato in diffida e per costringere Ancelotti a dargli un turno di riposo per non rischiare di perderlo contro la Roma.
    Il Signore in giallo.

    Raul Albiol 6,5: é il nostromo della difesa e non solo. Non ha bisogno di muoversi, lui é al timone. E a un certo punto si permette un lancio millimetrico alla Baresi di 50 metri per Lorenzo Insigne che prova una magia.
    Hispanico.

    Hjsay 6,5: non si sa come e non lo sa nemmeno lui, ma il dribbling flipper gli permette l'appoggio prezioso per la magia di Lorenzinho. Nel primo tempo fa una cosa ottima e la vanifica cercando di rubacchiare un rigore che al Napoli non darebbero neanche se la terza maglia fosse bianconera. Per il resto non ci accorgiamo del cambio di fascia. Ma non è un complimento.
    Mai dire Hjsay.

    Rog 5,5: é l'entropia fatta giocatore. É un Gargano più indisciplinato e presuntuoso. Sí, sembra incredibile, ma é così. Gli diamo ancora credito per un Roma-Napoli da 7 in pagella. L'unico merito che ha é che l'ossessione per lui ha convinto Adl a prendere Ancelotti.
    PoliMarko.

    Diawara 5,5: il gol contro il Chievo ci ha fatto godere tutti. Ma rischia di diventare l'eccezione che conferma la regola, come il rigore parato da Rafael in Supercoppa. Ma almeno il brasiliano ci regaló un trofeo con quel gesto tecnico straordinario. Si fa imbrigliare da un centrocampo in confusione e se fosse rimasto 5 minuti in campo di più ci avrebbe lasciato in 10. Sembra aver perso anche la sua sfrontatezza.
    Non avremo altro Diawara all'infuori di lui. Speriamo.

    Zielinski 6: si impegna, serve a Mertens un assist delizioso e furbo. Ma fa fatica a trovare posizione e idee. E sbaglia un gol fatto, il quarto in tre partite davanti al portiere. Troppi, persino per un'anima delicata come la sua. Non pretendiamo De Bruyne, ma davanti alla porta avversaria ci basta Renato Buso.
    Sotto i 16 metri dalla porta, niente.

    Ounas 7,5: bravo Adam. Opportunista, tecnico, meno dribblomane del solito. E quella bomba sotto la traversa la insegnasse anche ai leziosi titolari che tentano esterni di fino o piattoni poco convinti e convincenti. Fa la differenza, sfiora la doppietta, il tutto in soli 50 minuti, dimostrando a tutti che Giuntoli qualcosa di calcio ne capisce.
    Furetto di scorta.

    Mertens 5: i colpi li ha, l'attaccamento alla maglia pure, l'impegno ce lo mette. Ma se a porta praticamente vuota tenti il colpo da biliardo con la partita ancora in bilico, l'insufficienza te la meriti. Soffre l'alternanza con Milik e quel ruolo da centravanti che con Carletto non dá la dote sicura di reti che assicurava Sarri al nueve, falso o vero che fosse. Mertens è il genietto che si inventa il passaggio a Callejon contro il Liverpool dove altri al massimo avrebbero ottenuto un fallo laterale, non il Murgita belga visto col Sassuolo.
    Torna a casa Dries.

    Verdi 6+: si sacrifica, tatticamente riesce a affrontare il suo ruolo con profitto. Fa legna e lavoro oscuro e si concede appena due piccoli lampi. Però quei due benedetti piedi fatati vorremmo goderceli. Più quantità che qualità. Chi se lo sarebbe mai aspettato.
    Verdi speranza.

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    Insigne 7,5: entra subito in palla - e per lui è cosa affatto scontata -, segna un gol dei suoi, a giro, poi quasi ne mette un altro di giustezza (modello Bernabeu), gioca di fino e questa volta non si trasforma in Inzaghi. Settimo gol in stagione, sei in campionato. CR7 ancora lo guarda da lontano in classifica marcatori. L'impressione é che oltre alla posizione Carletto gli abbia cambiato anche la testa.
    Se continua così, diventa l'Hazard italiano.

    Allan 5,5: quando subentra non é il solito mastino. Perde un paio di palle sanguinose, altre non le recupera da per suo, sembra un po' disorientato dai troppi complimenti e dalla volontà di portarlo in nazionale di Mancini alla ricerca di suoi improbabili prozii italici. 

    Callejon 6: il solito. Ma a ritmo ridotto. Basta e avanza. E' la coperta di Linus di ogni Napoli.

    Ancelotti 6,5: detto tra noi, esagera. Ma fa bene, perché ora il gruppo sa che proprio nessuno rimarrà mai indietro. E che si può vincere anche col Napoli B. Semplicemente perché non ci sono più due Napoli ma 21 giocatori (in attesa degli altri 4 infortunati) alla pari. Per costruire una mentalità vincente devi rischiare pure di pareggiare con un Sassuolo evanescente. Perché tre punti così valgono doppio.

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