Ma perché di fronte a un Napoli così bello pensiamo solo al calciomercato?

Abbiamo la squadra che gioca il calcio migliore visto in serie A negli ultimi vent’anni (se la batte col Milan di Ancelotti). Eppure tutta la nostra attenzione è rapita dalle frasi di De Laurentiis che non trovano riscontro nella campagna acquisti…
  • di Alessio Capone

    Il Napoli annienta un pur buon Empoli, con una prestazione roboante sembra farsi sempre più serio, ma a tenere banco è il calciomercato, manco a dirlo, per molti deludente.

    Disarmante.

    Siamo davanti alla squadra più bella della serie A degli ultimi vent'anni, insieme al Milan di Ancelotti, eppure qualcuno trova anche il tempo di storcere il naso. Il disco rotto suona sempre lo stesso motivetto: De Laurentiis rilascia delle dichiarazioni ad inizio mercato puntualmente disattese, ma riprese da molti tifosi che si dichiarano delusi. Sarebbe interessante capire il motivo di queste esternazioni da parte del presidente: cialtroneria? depistaggio? esuberanza patologica? Ma a questo punto il problema grosso sta in chi ancora dà credito a queste uscite.

    L'ultima crisi isterica da parte dei tifosi ha trovato genesi e terreno fertile nella conferenza stampa di Maurizio Sarri alla vigilia di Napoli-Empoli. Pietra dello scandalo la frase: “La società con il mercato conferma che siamo in un anno di costruzione”. Apriti cielo. E sì che Sarri stesso aveva lasciato intendere che era pericoloso andare a minare degli equilibri di spogliatoio oramai acquisiti, che a metà anno guardare a giocatori del campionato italiano sarebbe stato meglio e che guardare solo a giocatori dell'Empoli sarebbe stato limitativo. E allora, improvvisamente, si è passati da Barba a Regini, giocatore che comunque Sarri ha allenato e che conosce. Italiano, non troppo giovane e pronto per giocare. Certo, non contro il Madrid, ma potrebbe tornare utilissimo per far rifiatare qualcuno quando giocheremo con Chievo o Hellas Verona, per esempio.

    Inoltre, concentrare l'attenzione solo su una frase, estrapolandola anche da un discorso più ampio, è riduttivo e fuorviante. All'interno della stessa conferenza, infatti, Sarri ha anche dichiarato di non porsi limiti. Confortante. E molto meno interpretabile rispetto alla precedente dichiarazione, che osservata da un altro punto di vista, quello di chi scrive, può anche sembrare coerente con il profilo basso che Sarri sta adottando da mesi. Dunque, quel “siamo in un anno di costruzione” può assumere un significato molto meno negativo soprattutto se affiancato a quanto dichiarato poco dopo e che rappresenta la vera novità nel modo di comunicare del tecnico toscano: non ci poniamo limiti.

    Ma per molti tifosi l'occasione è di quelle irripetibili: quando ci capita più che le milanesi sono così indietro e che la Roma balbetta e bla bla bla? Frase che circola oramai da sei anni. Sei occasioni irripetibili consecutive. Un ossimoro. Sono gli stessi che ad inizio anno hanno contribuito a quel clima di scetticismo, quelli che con Albiol e Koulibaly non saremmo andati da nessuna parte, ma dopo pochi mesi pretendono di paragonare la nostra rosa a quella della Juve. Gli stessi che l'anno prima “guarda la Roma, che società, che acquisti, volevano Iturbe e sono andati a prenderlo, mentre noi…”. Guardate la Roma, adesso. Guardate noi. Siamo in costante crescita da anni e siamo destinati a crescere ancora. Forse, a volte, sarebbe meglio attendere prima di sentenziare e protestare. Chi avrebbe pensato che Sarri arrivasse a tanto? Chi si sarebbe aspettato una stagione del genere da un giocatore come Hysaj? Io, francamente, no. E aspetto curioso Grassi e Regini. Maurizio Sarri non si pone limiti, e voi?

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