“Un giorno all’improvviso”: dagli ultras dell’Aquila al San Paolo, ecco la storia del coro tormentone

La canzone che sta accompagnando la cavalcata degli azzurri di Sarri è stata inventata dai Red Blue Eagles. Prima che diventasse famosa grazie alle curve azzurre, anche gli ultras juventini provarono a intonarla in Serie A: con scarsi risultati...
  • di Domenico Zaccaria

    Gli Isley Brothers e gli ultras dell’Aquila da una parte, i Beatles e le curve del Napoli dall’altra. Musica e calcio, cover e tifo: il paragone non sembri azzardato, perché se pochi sanno che “Twist and Shout”, la hit resa nota dal quartetto di Liverpool, fosse stata incisa per la prima volta dal gruppo soul dell’Ohio, in molti ancora ignorano che “Un giorno all’improvviso”, il coro tormentone che sta accompagnando da alcuni mesi la stagione degli azzurri, è stato in realtà inventato dalla Curva Sud abruzzese. Due casi, insomma, in cui la copia è diventata più famosa dell’originale: succede, nel calcio come nella musica. A guidare la Curva Sud dello Stadio Fattori dell’Aquila - che milita nel girone B di Lega Pro - sono i “Red Blue Eagles”, un gruppo ultras attivo dal lontano 1978. Sono stati loro i primi, la scorsa stagione, a intonare questo coro in uno stadio italiano: “Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi il perché, di tempo ne è passato, ma sono ancora qua, ed oggi come allora, difendo l’Aquila”. Che poi, a ben vedere, anche questa è una cover: il ritmo, inconfondibile, è quello de “L’estate sta finendo”, hit anni 80’ targata Righeira. Un gruppo musicale di dichiarata fede juventina: sarà un caso, ma è proprio la Curva Sud bianconera la prima a impadronirsi del coro e a intonarlo (senza grande successo, come si può notare nel primo video in fondo all’articolo) nel grande palcoscenico della Serie A. Sul finire della scorsa stagione la canzone inizia a sentirsi anche nelle due curve del Napoli, che semplicemente cambiano il finale in “difendo la città”: se ne accorgono in pochi, a dire il vero, a parte gli ultras stessi. Passano solo pochi mesi e capita l’imprevedibile: un semplice coro si trasforma in un tormentone citato perfino dal Tg1. La scintilla scocca al termine di Napoli-Fiorentina 2-1 del 18 ottobre: al termine di una splendida vittoria, i giocatori di Sarri iniziano un trionfale giro di campo sulle note di “un giorno all’improvviso”; prima sotto la Curva A, poi lungo i distinti fino alla Curva B, battendo le mani e saltando insieme ai tifosi. Con buona pace di Boban e Mauro, è diventato un marchio di fabbrica: e così dopo il 3-1 al Sassuolo la magica atmosfera del San Paolo viene lodata in diretta (vedere il secondo video) da Ambrosini e Adani, che paragona lo spettacolo delle curve azzurre a quello del Monumental di Buenos Aires. Già, ma in tutto ciò gli ultras dell’Aquila cosa ne pensano? Abbiamo provato a intervistarli ma i Red Blue Eagles (molto gentilmente, è giusto sottolinearlo) hanno declinato il nostro invito: ci hanno spiegato che non fa parte del loro modo di essere e che non amano farsi pubblicità. Da gruppo ultras “vecchie maniere” quale sono, probabilmente non vedono l’ora che i riflettori mediatici che si sono accesi sul loro coro si spengano; siamo pronti a scommettere che tutti i tifosi del Napoli si stanno augurando il contrario…

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