Le pagelle di Napoli-Empoli 5-1

Avevamo giocato peggio solo a Genova, contro la Sampdoria. Ma le grandi squadre a volte portano a casa le partite anche solo grazie ai propri campioni. Ieri ne bastano tre: nell'ordine Martens, Insigne e Coulibaly
  • di Boris Sollazzo

    Karnezis 6: con maggiore reattività un portiere forte il gol di Caputo lo evita, ma non è colpa sua. Continua a dimostrarsi un generale più fortunato che bravo, come piacciono a Carletto. Se gli avversari tirano in porta, contro di lui segnano (vedi Lazio e Empoli, mentre con Parma, Udinese e Fiorentina fa lo spettatore). Ma alla fine lui vince sempre. Più amuleto che giocatore di calcio, ma va bene così. 
    Il mito (del culo) di Orestis

    Malcuit 6: Kevin ieri parte alla grande con due discese niente male, poi soffre l'assenza di Callejòn davanti e soffre in ripiegamento. Si vede che gli manca qualche fondamentale in difesa ma sopperisce con la corsa e la volontà. Forse la sua partita peggiore - meglio quando Maksimovic accorcia le distanze e va spesso in raddoppio su di lui - ma anche qui dimostra colpi di livello. E' anche grazie a lui e alla sua prontezza nello scaricare prima su Allan e poi su Callejòn (con cui non a caso dà il meglio) se arriva il gioiello del 3-1. Lì a destra è sempre più titolare.
    Tra i due litiganti, il terzino gode

    Maksimovic 6,5: sempre più sicuro, decisamente più spiccio nei modi e nel liberare la difesa dei suoi compagni, sa anche adattarsi a un ruolo che sì conosce bene, ma non nell'interpretazione di uno strano venerdì sera. E' bravo, in questo caso, soprattutto nel tenere le distanze giuste dai compagni (Malcuit) e gli avversari tra le linee (soprattutto Krunic). Rimane un mistero come potesse essere diventato un problema, negli anni scorsi. Non è Nesta né Sergio Ramos, ma diamine, è un'ottima alternativa. 
    Maksibon

    Koulibaly 7: gli daremmo 8, ma pur vedendola con gli occhi dell'amore, l'azione del gol dell'Empoli è decisamente colpa sua. Maksimovic tiene il suo uomo, è troppo lontano per provare a fare un taglio, e Kalidou si perde il bravo attaccante empolese. Il Napoli soffre i lanci lunghi a liberare il centravanti fin dalla prima giornata (ricordate il gol di Immobile?) e sembra l'unico vero tallone d'Achille di un difensore che, fino a quel momento, tiene la difesa completamente da solo non sbagliando (neanche dopo, va detto, nonostante una incertezza analoga sempre su Caputo, ma risolta all'ultimo) nulla. E si permette anche una discesa in attacco delle sue con tanto di assist rasoterra col contagiri a Lorenzo Insigne per l'1-0. 
    La montagna incantata.

    Hjsay 6: a sinistra lo vediamo meglio. Sarà che è meno in fiducia in quel ruolo e quindi prova meno giocate al limite. E' più diligente, sfrutta la corsa e tanto coi due piccoletti là davanti non si nota che lui non saprebbe crossare nemmeno sistemandosi la palla sui piedi con le mani. La voglia matta di vedere Ghoulam e Malcuit sulle fasce, però, cresce a dismisura: ieri Elseid sbaglia un gol a due metri dalla porta e dietro si fa superare un paio di volte come sa fare solo lui: da pollo. Ma alla fine, come sempre, la porta a casa.
    Ragioner Hjsay, dell'ufficio (terzini) sinistri

    Ruiz 5,5: che sia un gran giocatore si vede anche ieri, soprattutto all'inizio dei due tempi. Tocchi di palla e insierimenti sono del ragazzo baciato dal talento. Ieri Ancelotti, rinfrancato dalla crescita verticale delle ultime partite, prova a metterlo dentro un centrocampo improbabile, forse proprio contando sul fatto che possa lui, con Zielinski, far da faro. Diawara e Rog però non capiscono neanche dove mettersi e lui e il polacco sono troppo defilati e timidi per cambiar marcia al reparto. Esce dopo un'ora, capendo, forse, di aver fallito una piccola prova di maturità.
    Mezzo destro mezzo sinistro (ieri ne sbaglia due col mancino: non sarà che non sa che il piede migliore è l'altro?)

    Diawara 5: il vecchio Diawara si vede sul quarto gol. Piccola invenzione, corsa, bella apertura. Troppo tardi, però: fino a quel momento sbaglia tocchi, non ha mai la posizione giusta e capisci perché né l'ultimo Sarri né quest'Ancelotti gli abbiano dato fiducia. Quello che fa un po' paura è che sembra anche aver perso quella faccia tosta che gli faceva far giocate clamorose anche quando era molto rischioso e che non gli faceva tremar le gambe neanche davanti a Zidane e Guardiola. Forza ragazzo, che crediamo in te. Anche se sospettiamo che la tua faccia da schiaffi ci abbia illuso sulle tue vere doti.
    Amadou il prossimo tuo, anche se è Rog.

    Rog 5: a Udine ci avevamo sperato. E invece ecco che Marko torna l'incompiuto di sempre, forse con la partita peggiore della sua esperienza napoletana. E quando lo vedi in un match come quello contro l'Empoli ti chiedi persino che giocatore sia, quale sia il suo ruolo. E' così svogliato che non riesce neanche a farsi ammonire. Sorge un dubbio, però: scambiandosi la posizione con Ruiz, forse sarebbero rimasti in campo entrambi. In ogni caso se il Napoli gioca tutto il primo tempo senza centrocampo molta della colpa è sua. D'altronde se il giocatore croato più forte della storia del Napoli (il mitico Vojak nacque a Pola, ma si era sotto il fascismo ed era quindi di nazionalità italiana) è stato Strinic, qualche domanda forse dobbiamo farcela.
    Il nuovo Radosevic.

    Zielinski 5: la partita ideale per sbloccarsi, per uscire da quel misto di sfortuna e incompiutezza che lo affligge da sempre. Se non si muove, anche Carletto lo relegherà a dodicesimo di lusso che serve ad arrotondare il punteggio a partita messa in cassaforte con svolazzi di classe e a portare a casa un paio di partite a stagione in rimonta quando decide di svegliarsi. Ieri lo vedi solo su un contropiede con un passaggio diagonale col goniometro. 
    Piotr dove sei?

    Insigne 7,5: Lorenzo sta diventando un campionissimo. Di quelli che ti abituano così bene che quando passano qualche decina di minuti in stand by, a controllare la partita e se stessi, tu pensi che siano stanchi o leziosi. Poi capisci che sono lì ad aspettare di firmare la partita. Il Magnifico apre e chiude ricordandoci chi è: un colpo da biliardo in anticipo su portiere e difensori dopo un inserimento perfetto porta all'1-0, l'assist per Mertens al 93', a ridosso del fallo laterale e perfetto per misura e velocità, è più roba da Cern - è evidente che il pallone si è smaterializzato per ricomparire qualche metro più in là - che da Coverciano. C'è il suo zampino pure sul primo gol di Dries. Ormai è un numero 10 vero. E moderno, capace nella stessa partita di fare prima e seconda punta, laterale di centrocampo. Ed essere sempre decisivo.
    Lorenzissimo. 

    Mertens 9: Dries è sempre onesto, puro, vero. Si è arrabbiato per non aver giocato contro la Roma, perché lui quando ha il piede caldo lo sa. E visto che non protesta quando sta male, vorrebbe essere ascoltato quando dice che deve giocare titolare. Ieri ci mostra tutto il repertorio: staffilata di precisione, tiro alla Mertens (bomba a giro "sbagliata", guardando nella direzione opposta), contropiede alla Inzaghi. E poi quell'assist a Milik, che il passaggio finale come insegna Eric Cantona, ai campioni veri dà più soddisfazione delle reti, per quanto belle. Ma il 9 se lo merita per l'abbraccio sincero, affettuoso al rivale. Veramente felice per quel gol, importante per entrambi. Un gesto da capitano, non solo da centravanti. Lo vedi e ti ricordi che il calcio è uno sport e non il super carrozzone che vorrebbe Andrea Agnelli.
    Che bello il tributo a Careca col balletto. Chi ama il Napoli non dimentica i suoi idoli. Li emula.
    Un, dos, Dries

    Allan 6: entra, cambia la partita con una sgroppata, due contrasti e un cross che grazie a un rimpallo diventerà gol trenta secondi dopo. Recupera due palloni per dare l'esempio, poi rimane per onore di firma e in un paio di azioni appare addirittura indolente. La verità è che quando non gioca, tu tifoso ti senti come se fossi uscito senza mutande. Scoperto, non protetto, quasi ti vergogni.

    Callejon 6,5: entra, fa l'assist a Mertens per il secondo gol, riequilibra una fascia che sembrava in crisi (anche se era dall'altra parte che Antonelli faceva i danni peggiori). Attacco e centrocampo in un attimo ritrovano i propri equilibri. E' talmente bravo a riportare tutto come deve essere che a volte, quando litigo con mia moglie, vorrei chiamarlo in mio aiuto.

    Milik 6,5: bravo Arkadiusz. Già tutti blateravano sul tuo essere centravanti sfondato e non di sfondamento. Tu giochi 10 minuti e fai una mossa da bomber, sul filo del fuorigioco e un gol di classe e rapina. Rimani un'ottima seconda punta pesante, ma la voglia ogni tanto di vedere te, Dries e Lorenzo insieme c'è eccome. 


    Ancelotti 6,5: Carletto fa un super turn-over, forse esagerato a centrocampo, ma da grande allenatore fa il doppio cambio al momento giusto e rimette subito la partita in freddo. Il resto è quel Maksimovic ormai recuperato, quel Malcuit nuovo titolare, il coraggio di far partire comunque Diawara e Rog titolari contro una squadra valida. E capire che Mertens aveva ragione, domenica scorsa. Fa bene a tirare le orecchie ai ragazzi facendo i complimenti ad Andreazzoli, ora però risolviamo i problemi dei gol presi in infilata coi lanci lunghi e gli scarichi dalle fasce, è troppo facile a volte per i laterali avversari arrivare sul fondo. Contro il PSG serve il miracolo e, caro Carlo, è tutta colpa tua se un po' ci crediamo.

     

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