Le pagelle di Milan-Napoli 0-0

Il complesso di San Siro lo avevamo pure ai tempi di Diego, figuriamoci se non possiamo averlo ora. In più Ancelotti si comporta come quello che va a una festa in cui c'è la sua ex e sfoggia la figa con cui esce facendole mettere un vestito vistoso
  • di Boris Sollazzo

    Ospina 7: hai sempre paura con lui. Perché non ha nulla del portiere - fisico, portamento, fondamentali - ma per sua e nostra fortuna non lo sa e para comunque. Quando smanaccia sulla girata di Musacchio ti chiedi se è un miracolo oppure se è lui che è così in ritardo e lento nella reazione dal farlo sembrare tale. Fa del blocco in due tempi una filosofia, rinvia con flemma sotto pressione e nelle uscite ti commuove rischiando di farsi uccidere da Kalidou e chiudendo lo specchio a Piatek. 
    Non stacchiamo l’Ospina.

    Malcuit 7,5: inizia con una serie di giocate difensive a cui non ci aveva abituato. Determinato, tempestivo, concreto: così tanto che è lui spesso a ovviare alla giornata nera di Albiol, come nel salvataggio disperato su Kessie su assist di Raul alla Aronica. Persino da ultimo uomo su Cutrone si fa valere e in avanti non è preciso nei cross ma fa due o tre discese pericolose in cui guadagna il campo con personalità e tecnica. Ora potete ridere di chi lo definiva ottava scelta.
    Abbiamo messo la freccia a destra.

    Koulibaly 6,5: una sua prestazione normale vale una eccellente di chiunque altro. Salva su Piatek, fa un paio di anticipi dei suoi, non è pronto sul cross di Zielinski a girare a rete da ottima posizione (ma non è il suo lavoro) ed è troppo irruente nell’area avversaria sui corner. A volte sembra non aver bisogno dei compagni.
    Viva viva o Senegal

    Raul Albiol 5: sbaglia tutto, fin dall'errore imbarazzante al quarto minuto per arrivare all’assist a Kessie. Il sospetto è che con Piatek dall’inizio, forse sarebbe stato decisivo. Raul però, in negativo. L’età si fa sentire e forse bisognerebbe cominciare a centellinarlo. Il suo fallo da giallo su Piatek dice molto sulla sua forma fisica e lucidità tattica.
    Guerriero stanco.

    Mario Rui 6,5: fa una buona partita, soprattutto nel primo tempo. Mette in mezzo uno dei cross più insidiosi, poi con una bella giocata in area scarica per Insigne che prova un tiro che poteva avere miglior fortuna. E mira.. Anche dietro non ha sbavature e quando esce non saluta Ancelotti perché sa di aver giocato bene. Ma Ghoulam entra non per suo demerito, ma per provare a sparigliare le carte.
    Amario.

    Callejon 6,5: è in fiducia e lo capisci al quinto, quando addomestica il solito assist di Insigne e impegna sul proprio palo Donnarumma. Prende la traversa alta su un cross sbagliato e prova un tiro a giro, perché a Castelvolturno da anni gira questo virus portato da Lorenzo nostro da Pescara. Tatticamente è il solito metronomo. 
    Bubu 7te

    Zielinski 6,5: prova a bucare Donnarumma come all’andata, tira spesso da fuori e un paio di lanci e cross sono del ragazzo che aveva fatto citare Hazard a Sarri. Poi come contro l’Inter, a fine partita su un rigore in movimento si trasforma in El Kaddouri (ricordate contro Roma e Milan, il primo anno di Sarri, cosa sbagliò?). Sta tornando, e la posizione c'entra parecchio. Certo, lì c’è la folla.
    Omar el Zielu.

    Fabian Ruiz 7: ha palle e cervello. Si fa vedere e chiama il passaggio anche marcato e pressato, cerca sempre la giocata fino a un paio di eccessi di fiducia pericolosi nel secondo tempo, in difesa. A ridosso dell'area bene, ma meno incisivo di altre volte. Mezzo punto in più per non aver morso l’orecchio all’arbitro dopo l’espulsione grottesca subita. 
    Furia rossa.

    Insigne 6: nel primo tempo, finché ha fiato è il più pericoloso. Nel secondo subisce un fallo da rigore che nessuno vede, né l’arbitro, né il Var. Penalizzato dalla formazione di Carletto, in cui gli tocca fare l’Eto’o di Mourinho, si sfianca e perde lucidità. Uno spreco, così lontano dalla porta. San Siro ultimamente sembra inibirlo.
    Maledetto 2 novembre.

    Mertens 5,5: ci mette impegno e tenta un paio di giocate delle sue, pur senza le follie geniali a cui ci ha abituato negli anni. Si inserisce anche bene in area sullo stretto ma di palle gliene arrivano poche e sporche. Sull’unico tiro pulito, trova Romagnoli. Soffre, parecchio. In senso buono e non.
    Il Driesdente non funziona.

    Milik 5,5: dopo 8 gol in 8 partite ci sta che faccia una pausa. Nel secondo tempo gira a rete bene ma con un tiro troppo pulito, probabilmente ancora ha il complesso di Donnarumma dall’anno scorso. Contro il portiere napoletano, hai l’impressione, il polacco potrebbe giocare sei giorni consecutivi e non segnare mai. Gli daremmo anche la sufficienza per l’impegno e le sportellate con i difensori rossoneri, ma sul contropiede finale grida vendetta il mancato passaggio a Verdi.
    Milik ignoto.

    Ghoulam 6: fa il suo. E’ ancora a scartamento ridotto. 

    Verdi 6: si libera bene sull’ultimo contropiede ma viene ignorato. Punta la porta, ha personalità sui filtranti in area, ma avrebbe bisogno di più minuti. Fa fallo quando serve e non è poco. Quei due piedi equivalenti per ora però servono solo a correre.

    Ounas sv: si incaponisce nell’ultima mezza azione potenzialmente pericolosa. Immaturo.

    Ancelotti 5,5: esagera nel voler far spettacolo nel suo teatro che gli tributa uno striscione (non negandosi poi un "senti che puzza scappano li cani”). Troppi ufficiali e pochi soldati in trincea, anzi quasi nessuno, e forse lo fa per vanità. Occupa campo, gioca alto, ma tutti i fiorettisti son costretti a far legna e alla fine quattro attaccanti e mezzo si rendono meno pericolosi della formazione più prudente contro la Lazio. La sua espulsione è ridicola, speriamo solo che abbia potuto prendere tutte le contromisure per martedì. Dove, scommettiamo in un’altra formazione imprevedibile.

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