Le pagelle di Arsenal-Napoli 2-0, Europa League

Da Arsenal-Napoli del 2013 all'Arsenal-Napoli del 2019 non è cambiato nulla. Siamo un'ottima squadra che nei momenti decisivi viene meno. Allora almeno compravamo dal Real, ora da Betis e Udinese, con i terzini dell'Empoli. Meglio di così è impossibile
  • di Boris Sollazzo

    Meret 7,5: para anche l'imparabile, se non veniamo umiliati è anche perché l'unico azzurro che non si mette paura all'Emirates (se non al primo minuto, quando non esce su una palla pericolosa) è questo ragazzino che è portiere e campione vero. L'unico terrore è che faccia la fine di Dino Zoff: si fa le ossa da noi e va a vincere altrove. Bravo anche nell'urlare ai compagni, con una personalità che altri hanno lasciato a Castelvolturno. 
    Alex l'ariete.

    Hjsay 5,5: ma che gli vuoi dire? E' così scarso che oggi non puoi neanche avercela con lui. Si impegna ma è la fotografia plastica dei limiti di una squadra e una società in crisi di crescita. A uno come lui dovrebbero dare il daspo per gli stadi più importanti d'Europa, perché non ha nulla: piedi, fase difensiva, intelligenza tattica, cattiveria. Non fa errori gravi, ma non fa mai una cosa buona. E forse è pure peggio. E vuole pure 3 milioni di euro all'anno. Facciamo una colletta per darglieli. Ma solo se ci assicura di rimanere in tribuna.
    Hjsay l'ultimo.

    Koulibaly 6: fa una parata di piede su un tiro pericoloso, ma non sembra il gigante insuperabile di appena un mesetto fa. E' timido, senza Albiol sbaglia spesso scelta, sia di posizione che di impostazione. Non ha colpe sull'autogol, ma se vali 120 milioni devi avere più carattere di così. Di una difesa così timida e impaurita dovresti essere il comandante, ma lo sguardo e la direzione dei compagni è al massimo da ufficiale di complemento.
    Quanto ci manchi, Raulibaly.

    Maksimovic 6: se abbiamo qualche speranza di passare lo dobbiamo al suo ottimo secondo tempo (sbroglia almeno 3 situazioni scabrose) e alla speranza di vederlo terzino destro con Raul al centro. Oppure, alla Di Francesco, si potrebbe pensare anche a una difesa a tre. Si salva, ma anche lui ci dice che a comprare da Torino, Empoli e Udinese si rimarrà sempre dei perdenti. E sempre meno a testa alta.
    Ha dato il Maksimovic.

    Mario Rui 4,5: ci sarà un motivo se nei momenti cruciali delle ultime due stagioni, si è trovato a fare tutti gli errori determinanti. Non si risparmia mai, ma non è in grado di giocare a certi livelli. Anzi, forse il pallone non è proprio cosa sua.
    La tragedia di un uomo ridicolo.

    Callejon 5: mezzo voto in più per il cross basso perfetto per Insigne alla fine del primo tempo. Ma raramente lo abbiamo visto così sciatto, deconcentrato, a disagio tatticamente e tecnicamente. Uno dei tanti mezzi ottimi giocatori della nostra rosa. Buono per arrivare sempre tra le prime quattro in un campionato di terzo piano come quello italiano.
    Ci abbiamo fatto il Callejon a queste sconfitte.

    Fabian Ruiz 4: pensavamo di avere il nuovo Iniesta, ma oggi lo hanno scherzato tutti e l'errore sul secondo gol è da condanna penale. La cessione di Hamsik non è stata deleteria solo perché ha lasciato una rosa striminzita ad Ancelotti, ma perché ha messo questo ragazzo troppo presto al centro del progetto. Ed è troppo giovane e acerbo per prendersi tutte queste responsabilità. La sua involuzione è davvero molto preoccupante. 
    Per il porco che ho lanciato, mi sa che gli torna la febbre suina.

    Allan 5: irriconoscibile. Fa tutto quello che faceva fino alla fine del 2018, ma male. Anzi, nel contrasto spesso peggiora le cose liberando gli avversari. Se è già con la testa altrove, ce lo dica. Magari proviamo Zedadka.
    Un Gargano depresso.

    Zielinski 5,5: non gioca male, anzi. Ci prova, nei momenti peggiori è l'unico che prova a giocarla, che si fa venire un'idea. Ma come sempre sotto porta non ci va con cazzimma e cattiveria: ci va di esterno sul cross di Insigne, ma lì persino Lorenzo sa che ci si va di suola (come quest'ultimo fece contro il Liverpool). I grandi giocatori non si vedono dai gol, ma dalle decisioni che prendono nei momenti importanti. E lui le sbaglia tutte.
    Se te Piotr, te stronco.

    Insigne 4,5: mezzo voto in più per il cross per Zielinski. Ma sbagliare quel rigore in movimento nel momento cruciale della partita (e forse del doppio confronto), impedire al Napoli di andare all'intervallo con un 2-1 immeritato che avrebbe messo in crisi l'Arsenal, è delittuoso. Un Bernardeschi l'avrebbe messa dentro sfondando la porta. In tutto il resto della partita non azzecca nulla, anzi in due occasioni sbaglia clamorosamente (nelle altre è sempre in fuorigioco). Forse a 28 anni, se hai fatto una sola grande partita decisiva (la finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli), sei solo un Ciccio Cozza che ce l'ha fatta.
    Ciao Lorenzo, Insigna a Raiola a trovarti chi ci porta (almeno) 100 milioni.

    Mertens 5: si impegna, ma è lasciato solo. Lo dimostra l'entrata di Milik, come lui mai servito né coinvolto.
    Un passo avanti e due inDries

    Milik 5: ha giocato?

    Ounas sv: almeno con due tiri ci prova: certo se giocasse anche con i compagni sarebbe meglio.

    Younes sv: un paio di tocchi che ci dicono che scarso non è, ma certo era dura cambiare le sorti della partita in così poco tempo.

    Ancelotti 4,5: tiene fuori Milik, e sbaglia. La squadra entra terrorizzata in campo, e di sicuro è anche colpa sua. Lui e tre giocatori dicono che non sono riusciti a fare ciò per cui si erano preparati, e se in una classe tutti prendono insufficienze, il problema è anche il professore. Non pretendevamo la luna, ma che lui desse un po' di mentalità vincente, sì. E invece da quando è arrivato, siamo scomparsi in tutte le partite da dentro e fuori. Se questo è un anno di transizione, non abbia paura: se rifondazione deve essere, non faccia prigionieri. Sia impietoso. Anche con se stesso. E per il ritorno con l'Arsenal faccia vedere ai ragazzi il primo tempo di Napoli-Real del 2017. E ad Albiol il gol di Renica di 30 anni fa.
     

    Condividi questo post