Hasta siempre, Don Diego

  • Di Antonio Moschella

    Dalla lontana provincia di Corrientes a Villa Devoto, passando per Fiorito, Diego Maradona ha forgiato un autentico mito intorno alla sua figura paterna del calciatore più grande di sempre. Grandissimo lavoratore, Don Diego emigrò nei bassifondi meridionali della capitale argentina per necessità e fu lì che nacque Diego Armando, il suo primo figlio maschio. Meno mediatico rispetto a Doña Tota, che accompagnava Diego in ogni dove, Chitoro ha sempre avuto dei sani principi improntati dalle sue origini indigene. Sempre al suo posto e mai sopra le righe, il benefattore indiretto delle fortune della nazionale argentina degli anni '80 e del Napoli si è spento ieri all'età di 87 anni per una serie di problemi cardiovascolari.

    Diego Armando, che vive a Dubai, era tornato da quasi un mese a Buenos Aires per stare vicino 'a su viejo', perché è così che in Argentina ci si rivolge ai propri genitori. Quasi quattro anni dopo l'addio di Doña Tota, Diego Armando si trova così orfano di entrambi i genitori, coloro che gli consentirono a soli 9 anni di uscire per la prima volta da Villa Fiorito per raggiungere il lontanissimo quartiere bonaerense di Saavedra e dare il via alla sua leggenda di calciatore in un campo infangato e senza linee né porte. Diego e Dalma (il vero nome di Doña Tota) furono i primi genitori ad essere mantenuti da un adolescente che da quel momento in poi avrebbe marcato l'iter di ogni talento che si rispetti. A noi napoletani e agli amanti del calcio in generale non resta altro che ringraziare entrambi per il regalo. 

    Hasta siempre, Don Diego

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