Il mercato del Napoli tra due certezze, due dubbi e due azzardi

La rosa è più ampia e l'età media si è abbassata, ma quella del 2016 sarà ricordata come l’estate dei rifiuti. Milik e Gabbiadini riusciranno da soli a sorreggere il peso dell’attacco?
  • di Domenico Zaccaria

    Lo schema, il 2-2-2, potrebbe ricordare il 5-5-5 reso celebre dal film “L’allenatore nel pallone”. E invece, a conti fatti, sono i numeri che calzano a pennello per tracciare un bilancio del mercato del Napoli a bocce finalmente ferme. Finalmente, perché tra rumors, mal di pancia vari e giocatori già dati per presi e poi puntualmente sfumati (per non parlare del tradimento per eccellenza), questi ultimi mesi sono sembrati più un’odissea che una campagna acquisti di una società arrivata seconda e qualificata alla prossima Champions. Eppure, tra mille difficoltà, le note positive non mancano; due certezze, due dubbi e due azzardi: il mercato del Napoli si può sintetizzare così.

    LE CERTEZZE - La rosa è senza dubbio più ampia rispetto a quella dell’anno scorso. Non tanto (e non solo) dal punto di vista numerico, quanto piuttosto da quello qualitativo. In mezzo al campo, dove lo scorso anno i ricambi erano David Lopez, Valdifiori e Chalobah, ora Sarri può contare su Zieliński, Diawara e Rog. E anche in difesa, al posto del compianto (?) Vasco Regini, ora a insidiare i titolari ci sono Maksimović e Tonelli - quando recupererà -, senza dimenticare il buon Chiricheș. Altra certezza non di poco conto, la rosa è stata rinforzata con acquisti giovani che in teoria garantiranno diverse stagioni a ottimi livelli: Maksimović ha 24 anni, Milik e Zieliński 22, Rog 21 e Diawara addirittura 19.

    I DUBBI - Quella del 2016 sarà ricordata come l’estate dei rifiuti: da Lapadula a Candreva, passando per Klaassen, Vrsaljko e Pjaca, sono numerosi i giocatori che hanno detto “no” all’azzurro dopo l’accordo trovato da De Laurentiis con le società di appartenenza. Colpa dei diritti d’immagine? O piuttosto di una piazza che, nonostante la Champions, non viene ancora considerata appetibile? Il dubbio resta. Così come permane qualche dubbio sulla scelta della società di non intervenire sulle corsie difensive, e in particolare su quella destra: De Laurentiis ha trattato prima Vrsaljko, poi Fabinho, quindi Widmer e infine Santon. Alla fine è rimasto Maggio. Una scelta o l’inevitabile conseguenza di trattative non andate a buon fine?

    GLI AZZARDI - Milik si affaccia per la prima volta in Serie A e Gabbiadini è stato sul mercato fino al penultimo giorno delle trattative: spetterà a loro il compito di sorreggere l’attacco del Napoli privo di un certo Higuain. D’accordo, non è stato possibile individuare un altro Pipita sul mercato, ma gli azzurri si affidano a una scommessa, sia pur promettente (il polacco) e a un ragazzo che non ha grande feeling con Sarri, e che non aveva nascosto il desiderio di cambiare aria. La speranza è che almeno uno dei due esploda, altrimenti sono dolori. Altro azzardo, l’oneroso acquisto di Maksimović senza avergli fatto effettuare le visite mediche: il serbo è reduce da una stagione trascorsa per lungo tempo ai box, e in quel ruolo in Napoli ha già comprato un giocatore - Tonelli - che sta pagando i postumi di un fastidioso infortunio. Per far rifiatare uno tra Albiol e Koulibaly sarebbe quanto meno curioso, dopo aver speso circa 35 milioni per due rinforzi, doversi affidare ancora al buon Chiriches…

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