La playnapolist di Juve-Napoli

L'eredità musicale del match dello Stadium
  • di Raffaele Calvanese

    Trovare le parole giuste, ma ancora di più le canzoni, dopo una sconfitta amara come quella di ieri none era facile. Gli elementi su cui discutere sono sicuramente tanti. Concetti come Rispetto, Paura, Fortuna e bel gioco sono solo alcuni degli ingredienti di una sfida che non aspettavamo solamente noi ma tutta l’Italia, segno che gli azzurri sono diventati una meravigliosa realtà di questo calcio, nonostante solo pochi mesi fa si pensasse ad una squadra ridimensionata.

    Stadio - Un giorno mi dirai 

     

    Un giorno mi dirai che una squadra del Sud va a vincere nell’odiata Torino. Un giorno mi dirai che in barba ai bilanci il gioco e l’entusiasmo possono sovvertire l’ordine predefinito delle cose. Un giorno mi dirai che con il lavoro e con la forza di volontà si va ad imporre il proprio gioco, ad intimidire una squadra che vince senza sosta da anni. Quel giorno non è stato ieri, e forse non sarà domani, o forse no. Il campionato è lungo e da domani si ricomincia a giocare come sappiamo noi.

    David Bowie - Valentine’s day

     

    Risvegliarsi il giorno di San Valentino e dover fare i conto con una delusione che riguarda l’amore, l’amore per una squadra che non teme confronti con nessuna relazione in quanto a durata nel tempo. Eppure il risveglio è stato dolce perché al ritorno da Torino la squadra è stata accolta da un amore incondizionato, quello dei tifosi che stanno rendendo questa stagione indimenticabile, a prescindere dai risultati. Migliaia di persone che cantavano e sostenevano la passione per una maglia, un concetto che non si perde e non si acquisisce in una giornata singola dell’anno, ma che segna una vita.

    Aretha Franklin - Respect 

     

    I tifosi bianconeri esigono rispetto. In qualche modo, a giudicare dai risultati sul campo, lo meritano anche, perché gli scudetti di fila vinti in questi anni parlano per loro. Sta di fatto che il rispetto non è qualcosa che compri al mercato, lo ottieni con la credibilità. La tifoseria juventina chiede rispetto per i morti dell’Heysel. Utilizzano le canzoni proprie della tifoseria napoletana e della tradizione partenopea perché nonostante i risultati sul campo ci sono posti, persone, e identità più forti e colorate. Ebbene il rispetto si ottiene diversamente, io sorrido quando qualcuno per colpirmi usa elementi che appartengono alla mia tradizione, perché ciò, a mio parere, denota la distanza di quest’ultimo dalle sue radici.

    Queen - Play the game

     

    Giocare, fare il proprio gioco, dare la propria impronta alla partita. Eravamo andati a Torino forti di questi elementi, perché il campionato fino ad ora, a dispetto dei punti, ha decretato che il gioco azzurro era senza dubbio il migliore del torneo. Eppure qualcosa non è andata come doveva. Abbiamo avuto il pallino del gioco per quasi tutti i 90 minuti. Sfido chiunque a ricordare negli ultimi cinque anni una Juventus che subisce il gioco avversario per quasi tutta la partita, in casa propria.

    Il lavoro però è stato lasciato a metà, perché un po’ di paura o di stanchezza hanno giocato un ruolo fondamentale, la Juve dal canto suo è stata brava a calarsi nel ruolo di squadra operaia giocando per lo più in nove dietro la linea della palla e chiudendo tutti gli spazi al reparto offensivo napoletano. Alla fine una deviazione ha deciso l’incontro, ma forse il nostro atteggiamento ha favorito questa situazione, o forse no.

     

    Leonard Cohen - Nevermind 

     

    Non pensare a ieri, prima regola, guardare avanti e buttar via le scorie negative di una partita persa immeritatamente. La prova più dura sarà sgombrare la testa e giocare come se nulla fosse successo. Eravamo partiti come squadra “ridimensionata”. Abbiamo mostrato il più bel calcio che si gioca in Italia, e adesso meritiamo, noi si, rispetto su ogni campo. Siamo ancora la squadra da battere, per questo ogni partita da qui in avanti sarà, come al solito, una sfida più contro noi stessi che contro gli avversari. Quest’anno paradossalmente si sta realizzando più che negli anni recenti lo “spalla a spalla” di cui parlava Benitez, ed i risultati sono visibili a tutti. Siamo un ambiente talmente passionale che con l’incitamento e l’entusiasmo possiamo condizionare l’esito di un torneo. Stiamo vicini alla squadra e continueremo a godere del bel calcio visto fino ad ora.

     

    Forza Napoli Sempre

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