Il caso Soriano: siamo sicuri che sia un male?

Stavamo facendo un favore alla Sampdoria ed eravamo tutti contenti. Alla fine molto meglio così
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    di Alessandro De Simone

    Abbiamo perso Soriano e ci teniamo Zuniga. Meno male. Come dite, sono come il Pappone? No, solo con seri problemi d’alcolismo, che di fatto mi permettono di ragionare con rara lucidità.

    La Sampdoria ci chiedeva 13 milioni di euro per Soriano, buon centrocampista duttile, ma che nello scacchiere di Sarri non sarebbe stato né carne né pesce, né tantomeno, almeno teoricamente, titolare. Già, perché il ruolo naturale di Soriano è di fatto la mezzala, dove però abbiamo già Hamsik. Potrebbe fare il trequartista, questa posizione che affonda le radici nella mitologia greca ormai, che vuol dire tutto e il contrario di tutto. Ma in ogni caso, lì abbiamo Insigne, e volendo Gabbiadini, Mertens e Callejon, o persino El Kaddouri. Allora c’è la terza casella di centrocampo, dove c’è Allan, per cui Soriano sarebbe potuto essere una valida alternativa, meno dinamica ma più tecnica. Ma avremmo lasciato in panchina un investimento da 18 milioni per far giocare uno che fino alle tre del pomeriggio dell’ultimo giorno di mercato voleva andare al Milan, dal suo mentore serbo? E poi, avremmo avuto davvero bisogno di un altro caso Gabbiadini, con il fenomeno di turno che non si sente valorizzato (salvo poi reggere a stento mezz’ora il campo a ritmi neanche indiavolati?).

    No, grazie, va bene così. Abbiamo Dezi che finalmente potrebbe vedere il campo anche in serie A, un buon giocatore e un ottimo prospetto, soprattutto se qualcuno gli facesse togliere la pettorina. Grazie Soriano, sarà per un’altra volta. Anche perché, diciamolo, per il momento la nostra area tecnica ha le idee sufficientemente confuse. Dalle prime due partite sorge il dubbio che Sarri non sia molto convinto di Allan, e se voleva così forte Soriano, forse vale lo stesso per Hamsik. Entrambe cose che preferisco non pensare, dato che il Mister ha invece voluto fortissimo Valdifiori, piede fatato se gli avversari vengono colti da improvvisa paresi, e Hjsay, che non sembra esattamente un fenomeno.

    Altro fattore: il grande invalido Zuniga, che la Sampdoria considera un tale campione da essere disposta a farsi pagare 4 milioni di ingaggio lordo dal Napoli pur di portarlo alla corte di Zenga. Quindi in pratica il Profeta Soriano sarebbe costato la modica cifra di 17 milioncini euro. Sei in più dell’omonimo Hernanes, che forse sarebbe stato anche più utile alla nostra causa.

    Zuniga, dicevamo. Un esterno che può giocare su entrambe le fasce, merce rara che tutti vogliono e che noi abbiamo in casa, con tutti i problemi del caso, ma se proprio gli dobbiamo pagare la pagnotta, tanto vale tenerselo e cercare di recuperarlo, per venderlo magari a gennaio o l’estate prossima, senza doverci rimettere di tasca nostra.

    Tutte considerazioni che naturalmente non mascherano i problemi di struttura societaria della SCC Napoli, che dopo undici anni dovrebbe essere molto più organizzata e al livello delle sue dirette concorrenti, e non diventare celeberrima per un dilettantismo in cui però, diciamolo, è incappato anche il Real Madrid con il mancato acquisto di De Gea, estremo difensore che Benitez ritiene indispensabile per lo scacchiere dei Blancos. Rafa, sempre lui. Forse è colpa sua anche stavolta.

    Ultima suggestione: Sarri al momento non sembra il profeta del calcio che tutti, non solo noi, si aspettavano a Napoli. Prendersela con le nazionali e il caldo è un film già visto, preferirei sapere perché non spremere Allan ancora per venti minuti, visto che lui nella sosta non deve andare da nessuna parte, e perché incaponirsi su un Insigne che sembrava la reincarnazione di JPP senza prendere mai lo specchio della porta. Quindi prima di spendere soldi per giocatori che di fatto non servono, meglio capire chi porterà questo Napoli proletario, e dalle belle prospettive nonostante tutto, alla fine di questa stagione. Le ombre di Prandelli, Mazzarri e Spalletti si allungano minacciose e queste due settimane di stop sarà fondamentali per sapere dove potremo arrivare con Sarri. E a quanto pare anche con De Guzman. Compiti per le vacanze? Provare prima di tutto a usare lo strumento, spiacevole ma necessario, della risoluzione contrattuale per l’olandese e se ci si riesce anche per Zuniga, Henrique ed Andujar. Sarebbero comunque soldi risparmiati. E poi trovare una quadratura alla squadra. Non facciamoci ingannare dal primo tempo con una Sampdoria troppo brutta per essere vera. Problemi ce ne sono, da Albiol che è sempre più impresentabile ad Hamsik che si sbatte, ma sembra più un criceto nella ruota che un giocatore che fa girare la squadra. Ci sono anche note positive, a partire da un Koulibaly dato per sicuro partente che invece in coppia con Chiriches potrebbe formare uno dei migliori reparti centrali difensivi del campionato. Si parte dalle fondamenta. Per risalire.

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