ADL ora è un re nudo, ma io dico che il Napoli ha fatto un signor mercato

Contestazioni, lazzi e frizzi per la farsa Soriano. Ma Reina-Valdifiori-Allan è stato un eccellente filotto, che spinge il Napoli tra le prime. E presto lo vedremo sul campo
  • di Nicola Sellitti

    È arrivato il conto. Tre, quattro anni di dissenso latente o meno, racchiusi in pochi minuti, quelli che potevano regalare Soriano a Napoli, evitando il caso increscioso che ora conduce Aurelio De Laurentiis nudo, senza difese davanti al tifo azzurro. Eppure, a mente fresca, non è stato il peggior mercato del Napoli, anzi forse il migliore da un po', assieme a quello milionario di due anni fa, con la cassa anche piena per l'assegno arrivato dal Psg per Cavani. L'affaire Soriano, la barzelletta che fa ridere l'Italia del pallone (che poco avrebbe da ridere) fa precipitare l'indice di gradimento di Don Aurelio. Siamo davvero ai minimi storici, tra indignazione, sfottò, rassegnazione e indifferenza, oltre alla rabbia, un flusso ininterrotto, dal web. Brutta figura, pessima, il segnale, l'ennesimo, che spesso c'è strada per improvvisazione, confusione nei ruoli. Tutto vero. Ma ora serve che gli addetti ai lavori, almeno loro, tirino fuori onestà intellettuale smettendola con il tiro al piccione, sottolineando che il mercato azzurro è stato tutt'altro che negativo.

    Andiamo con ordine. In questa squadra, in questa rosa mancavano ordine, linearità, una strategia. Tanti ruoli scoperti, altri in sovrannumero. Coperta corta, cortissima, che Benitez era convinto di allungare con il suo lavoro sul campo. E' andata male, specie nel secondo anno, con David Lopez e De Guzman nuovi acquisti, acqua che non ha mai tolto sete. E lo sappiamo. Stavolta nel primo mese di mercato, anche durante il ritiro a Dimaro ecco i primi pezzi del puzzle che mancavano. Un portiere? Ecco Reina. Sottovalutato ritorno, ammissione di colpa del presidente sotto forma di triennale allo spagnolo, porta blindata. Quanti in Italia migliori di lui? Un paio, al massimo. Insomma, un grosso passo in avanti. Andava ristrutturato il centrocampo, ecco Valdifiori, il regista rivelazione a Empoli, due tocchi e via, il Godot del tifo azzurro, che invocava una mente lucida in mezzo al campo dai tempi di Mazzarri. Assieme a lui Allan, cercato dall'Inter, per distacco nella top 5 dei centrocampisti della passata stagione. Mezzala di gamba, dinamicità, recuperatore di palloni, quello che serviva, anche qui. Telenovela da molte puntate, è vero, ma è arrivato, mentre altrove si vaneggiava di Ibra, di Pogba che resta o che va, delle rivoluzioni creative di Mancini. Reina, Valdifiori, Allan, tre innesti decisivi, poco reclamizzati, niente titoloni sui giornali ma tanta sostanza. Era quello che serviva, finalmente sostanza, in una squadra di grandi solisti. E anche con Chiriches è arrivato un difensore esperto, capace, che è andato male a Sassuolo. Già, provateci voi a esordire con un nuovo sistema difensivo, al fianco di Albiol in prolungata crisi di coscienza e Maggio, che mai ha saputo difendere. Certo, nelle ultime settimane non è arrivato l'ultimo tassello, un altro centrale difensivo con i fiocchi che avrebbe messo il Napoli sulla stessa linea della Roma, favorita per il titolo davanti anche alla Juventus. Anche perché sono stati confermati i migliori, partendo da Higuain, nonostante proposte milionarie e procuratori che stavano al gioco. Sul difensore c'è stato un errore di strategia old style: o si prende il top su piazza, giovane, dal costo del cartellino elevato ma ingaggio nei parametri, oppure si resta con quelli in rosa. Errore, senza dubbio. Ma se la dirigenza avesse portato avanti questo tipo di mercato l'anno scorso, la reazione del tifo sarebbe stata diversa. Con più abbonamenti, meno ironie, più consapevolezza della forza del Napoli. Che c'è, verrà fuori. Ora De Laurentiis, con le sue pecche, paga tutto e subito. Ma presto, complice Maurizio Sarri, potrebbe passare all'incasso. Stay tuned.   

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