Torino-Napoli, il gol di Giordano e la curva A del 1987

Fu una vittoria chiave per il nostro primo scudetto. È immortalata in un servizio della Domenica sportiva che inizia con l’intervista ai gruppi della curva A di allora: Blue Tiger, Gioventù azzurra, Quelli della notte. Altro tifo, stessa fede
  • di Errico Novi

    Se chiedete quanti meriti ha Bruno Giordano nel primo scudetto del Napoli basta citare tre gol, e la risposta viene da sé: la mezza rovesciata di Juve-Napoli 1-3 (“La presa di Torino”), il colpo di testa su calcio d’angolo di Atalanta-Napoli 0-1 e la girata da antologia in Torino-Napoli 0-1. Ce li abbiamo tutti negli occhi, e li avremo per sempre. Ma di quel Torino-Napoli vinto con la rete del grande Bruno c’è un’altra cosa che non dimenticheremo mai, ed è il mare di sciarpe azzurre che accoglie il nostro centravanti pazzo di gioia. Ci sono ventimila napoletani, nel vecchio Comunale. La maggior parte assiepata in curva Filadelfia. Vederli nel bel servizio della Domenica sportiva che trovate sotto questo articolo dà una sensazione di forza: quell’esultanza ci ricorda quanto sentissimo il tricolore in pugno, e mancavano 11 giornate alla fine. Proprio all’inizio del filmato ci sono le interviste realizzate da Franco Costa nella nostra curva. Il cronista della Rai di Torino chiede degli «ultras», ma capita sulla balconata della Filadelfia dove sono sistemati i gruppi della curva A. Ecco, si trattava di un’altra curva A. Siamo nel 1987, a pochi mesi dal fatidico 10 maggio: quei ragazzi che inondano le telecamere col loro entusiasmo provengono da sigle come Blue Tiger e Gioventù azzurra. Ancora non esistono i Mastiffs e gran parte degli altri gruppi che fanno oggi della “A” il settore trascinante del San Paolo: è il caso della Masseria (i cui eredi sono divisi adesso tra le due curve, Secco vive nella “B” e Vecchio ideale nella “A”) che come i Mastiffs nascerà nel 1991; e di altre “firms” ancora più giovani (e in alcuni casi oggi disciolte) come Rione Sanità, Bronx, Sud, Fossato flegreo, Nuova guardia.

    In quell’indimenticabile 1987, tra le colonne portanti del tifo partenopeo ci sono ovviamente i Blue Lions, da cui poi nasceranno, ma solo nel 1992, i Vecchi Lions ben presenti tutt’oggi. La curva A dell’87 risente proprio della storica decisione presa a inizio campionato da Blue Lions e Fedayn di lasciare il settore e trasferirsi in “B” a fianco del Commando ultrà. Proprio all’epoca di Torino-Napoli nascono la Teste Matte, a loro volta sistemate inizialmente in curva B.

    Chi sono insomma questi tifosi all’epoca effettivamente attivi nella “A” e intervistati da Franco Costa? I Blue Tiger e la Gioventù azzurra, come detto. Ci sono i Fedelissimi, associazione di tifosi iscritta ai Napoli club ma presente in curva già dai primissimi anni Ottanta. C’è un gruppo, Quelli della notte, che ha rubato il nome alla storica trasmissione di Arbore e che è guidato da un certo “Papele”. E ancora, si ricordano I ragazzi della curva A, sigla che vanta anche delle sezioni, e Kaos. Sono loro a cercare domenicalmente di portare anche sulle loro gradinate un sostegno almeno paragonabile a quello della curva B, all’epoca vero e proprio tempio del tifo azzurro.

    Va ricordato infine che nelle curve della nostra epoca d’oro campeggiavano anche striscioni dei Napoli club. In curva A, tra gli altri, c’era quello del club Roma azzurra, il cui striscione si scorge anche tra le immagini di quell’indimenticabile Torino-Napoli e che vi abbiamo presentato con un’intervista al suo presidente Gino Di Resta. Era un altro tifo, un altro mondo. Ma quelle gioie le porteremo dentro per tutta la vita.

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