Perché Cassano non è il giocatore che serve al Napoli

Grazie per l’attestato di stima, Antonio, ma suggestione degli ultimi giorni è meglio che resti tale. Per ragioni tecniche, tattiche e caratteriali
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    di Domenico Zaccaria

    Un esterno difensivo (o magari due), un centrale da affiancare ad Albiol, un centrocampista di grande spessore (o magari due) e un vice Higuain: sono queste le priorità del prossimo mercato estivo per completare la rosa del Napoli. Una rosa che non va semplicemente puntellata, ma rinforzata con giocatori di primissimo piano in diversi ruoli chiave. “Io al Napoli? Sarebbe la piazza ideale per un testa matta come la mia”, ha detto un paio di giorni fa Cassano scatenando le fantasie dei tifosi. Ma Fantantonio sarebbe la classica ciliegina sulla torta in una squadra già “fatta”, non in una piazza che si appresta a vivere la seconda fase della rivoluzione targata Benitez. Una rivoluzione che dovrà basarsi su giocatori di 25-26 anni, nel pieno dell’attività agonistica (come Higuain, Mertens e Callejon) e non su un grandissimo talento di 32 anni che non è mai esploso definitivamente. Cassano avrebbe il potere di accendere l’entusiasmo dei tifosi, e questo è innegabile; ma quanto sarebbe funzionale al gioco di Benitez? Di certo non potrebbe fare l’esterno d’attacco, ruolo che nell’idea di calcio del tecnico spagnolo richiede mille polmoni prima ancora che piedi raffinati; allo stesso modo non sarebbe il vice-Higuain ideale, per caratteristiche fisiche prima ancora che tecniche; di conseguenza potrebbe giocare solo alle spalle della prima punta, ma ciò significherebbe rinunciare ad Hamsik e ridurre gli spazi a disposizione di Mertens, che in quel ruolo ha dimostrato di saper giocare, eccome. Al discorso tecnico si deve poi affiancare quello caratteriale: non inganni la luna di miele parmense tra Donadoni e Cassano, uno che ha avuto problemi dovunque sia andato; a Roma, Madrid, Milano (su entrambe le sponde) e persino a Genova, dove l’avventura era iniziata alla grande ed è finita con l’esclusione dalla rosa del talento barese. In conclusione, mi sarebbe piaciuto vedere Cassano in maglia azzurra nei primi anni del ritorno in serie A; sognavamo lui o Miccoli e invece arrivò tra mille mugugni un certo Lavezzi: diciamo che poteva andarci peggio. Adesso, sinceramente, non mi sembra una priorità. A meno che de Laurentiis e Bigon non riescano a portare sotto al Vesuvio 4, 5 campioni nei ruoli in cui la rosa pare carente e poi non decidano di  regalarci Cassano a fine mercato. Tanto sognare non costa niente, o sbaglio?  

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