Siamo un pubblico di emme

Che fine hanno fatto i tifosi del Napoli? Qui si pensa più ai bilanci che non a sostenere la squadra.
  • di Alessio Capone

    Il comportamento dello stadio San Paolo di ieri sera è stato lo specchio perfetto dell'intera piazza partenopea. Non capisco tutta questa sorpresa. Un pubblico prevenuto che si è lamentato a prescindere, alla prima occasione sprecata da Insigne, alle prime difficoltà incontrate dalla squadra: perché con il Bilbao al 20' del primo tempo dovevamo già essere 3 a 0. Perché al 19 agosto avremmo dovuto fare una campagna acquisti da scudetto, ma scudetto già cucito. Noi pretendiamo.

    Ieri sera nel primo tempo la squadra ha versato in campo tutte le pressioni, le ansie, le angosce e le paure di una piazza francamente insopportabile. E lo stadio ha fatto lo stesso. Noi al primo di agosto ci sentivamo già sconfitti, insoddisfatti, incompleti e incompiuti. Al primo di agosto, non di gennaio. Non capisco tutto questo clamore, tutta questa sorpresa per il pubblico di ieri sera. Come già avevo notato lo scorso anno (i distinti che via via si vuotavano a venti minuti dalla fine di Napoli Porto), il pubblico di Napoli non è più quel pubblico innamorato che tifava e che rappresentava un valore aggiunto. Oggi il tifo napoletano (tutto, non solo quello presente ieri sera) è diventato snob, pretenzioso, avido e calcolatore. Basti pensare agli slogan e alle correnti di pensiero nate in questi anni e che più o meno sfociano tutte nel papponismo e nel cacc' e sorde. Perché tra chi lo scrive in maniera spudorata e chi lo sottintende, esprimendo pareri  in merito a bilanci e compensi, non c'è molta differenza se non nella mera e squisita forma. I secondi sono solo più eleganti e sottili, ma un bandito in cravatta rimane sempre un bandito. Mi si conceda l'esagerazione.

    Come dicevano due miei amici ieri: siamo un pubblico di merda. Di merda. Tutti, non solo quelli che ieri sera erano allo stadio. Siamo una piazza di faccendieri che spulciano bilanci e stipendi (oddio, almeno li spulciassimo davvero i bilanci regolarmente depositati ogni anno dalla SSC Napoli) per pretendere, pretendere, pretendere e pretendere. Per insinuare, criticare e straparlare. Il cda del Napoli è il cda più pagato nel mondo del calcio italiano e merita di esserlo, perché è l'unica società di vertice a depositare bilanci  sani da anni, senza avere istituti bancari alle spalle o aziende automobilistiche pronte a coprire eventuali dissesti. Noi non siamo il Bayern Monaco e non possiamo permetterci lo stipendio di Reina, magari per tenerlo in panchina tra qualche anno. E se questa proprietà non vi piace e siete sicuri di poter fare meglio, organizzate una cordata e rilevatela voi. Altrimenti piantatela di parlare di bilanci, stipendi e altre cose che non competono un vero tifoso.

    Tifare Napoli vuol dire stendere una sciarpa azzurra a San Siro dopo una sonora sconfitta, magari provocando stupore nei tifosi avversari intorno a quella sciarpa azzurra. Perché sono più le volte in cui è andata male e in cui c'era solo l'Amore e la Passione, delle volte in cui c'è stato un trionfo. Presidente, io sono talmente sconfortato da questo pubblico, che mi basta e mi accontento anche di vincere solo con la Juve. Se non passeremo con il Bilbao, io sarò comunque felice, perché in questi ultimi anni ho vissuto un sogno bellissimo che credo continuerà.

    Mi chiedo solo tutti questi tifosi che pretendono, criticano e pretendono dov'erano e chi tifavano quando c'erano Imbriani e Agostini, o Stellone e Bellucci, o peggio Varricchio e quell'altro. Se per voi vincere è l'unica cosa che conta, già sapete che fare. Io non capisco, i casi sono due: o in tutti questi anni io ho tifato Ternana e quindi mi sono sbagliato e chiedo scusa, oppure tutti questi tifosi che ad agosto già si lamentano e partono sconfitti, probabilmente, in quegli anni tifavano Milan, Inter o Juve per poi salire sul carro Napoli quando questi è sembrato diventare vincente. Perché tifare Napoli è bello. Non volendomi permettere una simile insinuazione, non mi resta che dire una cosa.

    Forza Ternana
    Sempre, comunque e dovunque.

     

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