Pino Taglialatela "Napoli-Roma? Punto su Higuain e Benitez"

Il grande portiere azzurro ricorda la sua eroica semifinale di Coppa Italia contro l'Inter e sarà negli studi Rai a commentare questa nuova sfida della sua squadra europea. In radio, a Manà MaNapoli, ha guardato al passato e non solo
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    di Boris Sollazzo

    Pochi sanno che Pino Taglialatela due Coppe Italia l'ha vinte. Quella del 1986-87, quando entrò nell'orbita della prima squadra arrivando dalle giovanili, con il Napoli. E quella del 2001 con la Fiorentina, da riserva. Ma quella che ricorda meglio è quella che non ha alzato, ma avrebbe meritato più di tutte. A Manà MaNapoli, trasmissione radiofonica tutta partenopea in onda su Radio Manà Sport, ha ricordato il momento più bello di quell'edizione maledetta, la semifinale. In cui lui parò un rigore decisivo a Paganin, il 26 febbraio del 1997. "Napoli- Inter, quel Napoli-Inter era una partita simile a questa. Se non fosse che allora c'erano più di 80.000 persone, che furono più del dodicesimo uomo in campo. Ricordo ancora il boato quando Alain Boghossian mise dentro il suo rigore. Una serata stupenda, e vorrei tanto lo fosse anche questa. Anche se non fu facile: soffrimmo tanto, soprattutto dopo il gol di Zanetti. Uno dei pochissimi che ha realizzato in carriera, forse l'unico, da quella distanza, con il piede non suo!". Ride, della sfortunata e incredibile coincidenza, ma non dimentica il dolore di pochi mesi dopo. "Tanto fu bella quella semifinale, quanto terribile la finale: al San Paolo vincemmo con un gol di uno che se la giocherà anche oggi, Fabio Pecchia. Poi al ritorno, pagammo il fatto che Gigi Simoni fosse andato via e che la squadra era spaccata in due. Ci si mise, poi, di mezzo una sfortuna incredibile. Tuttora mi sogno i gol del Vicenza e l'incrocio dei pali interno di Caccia. Me la porto addosso quella delusione, insieme alla retrocessione. Ancora oggi ci penso e ci sto male, lo confesso". Preferisce pensare al presente, Pino "Batman" Taglialatela, e mentre parla usa spesso la prima persona plurale. Come se fosse anche lui destinato a scendere in campo. "Un po' sarà così, visto che la commenterò dagli studi Rai del San Paolo. Così- scherza, ma non troppo -, almeno al ritorno ci sarà una controparte!". Ha fiducia negli azzurri. "Il Napoli ha ricominciato a giocar da par suo, dopo un periodo naturale di flessione: fra poco si scontreranno le due squadre più interessanti del campionato, visto che considero la Juventus fuori concorso. Ci sarà grande spettacolo, dando il meglio entrambe nella fase offensiva, ma credo che un Higuain in serata potrebbe far pendere la bilancia dalla nostra parte. Prevedere il risultato è impossibile: da una parte il Napoli ha problemi drammatici in difesa, dall'altra noi partenopei siamo gli unici ad aver messo davvero sotto i giallorossi, in questa stagione. In Coppa Italia a un certo punto avremmo potuto persino vincere, in campionato dopo mezz'ora potevamo e dovevamo stare 0-2. Sarà importante anche la maggior esperienza di Benitez negli scontri a eliminazione diretta delle coppe, fermo restando che Garcia sta facendo un lavoro straordinario. A lui dico: si tenessero la lotta per lo scudetto e ci lasciassero la coppa!", Inevitabile chiedere a uno dei migliori numeri uno della storia del Napoli se Pepe Reina abbia qualche colpa sui due gol di Gervinho dell'Olimpico. "Non va colpevolizzato, nonostante ci abbia abituato bene. Da lui ti aspetti sempre il miracolo: se è vero che all'Olimpico ha preso due gol da Gervinho sul suo palo, quello si deve non a lui ma ai compagni che hanno sbagliato diagonali e marcature e falsato i suoi tempi di reazione. Sono quei gol che non ti fanno dormire: non ci puoi far nulla, ma sai che erano, nel complesso, evitabili. Là devi aggiungere, poi, la grande velocità di esecuzione dell'ivoriano a complicare il tutto e a inserire ancora più variabili da valutare per chi è in porta". Guarda gli attaccanti, Pino, ancora come se calcasse il campo da gioco. E vien voglia di sapere chi butterebbe dalla torre dei giallorossi, evitandogli il San Paolo. "Questo gioco non funziona! Quando giocano i campioni per un portiere è meglio: li conosci bene, li hai studiati. Se rimangono fuori ed entrano le riserve, magari la scarsa conoscenza del sostituto ti mette in crisi!".

    Non si nasconde, come non faceva sui rigori (11 su 27 parati, da giocatore), neanche su Insigne. "Deve prendere esempio da Mertens, non deve farsi angosciare dalla giocata ad effetto o dalla rete. Lorenzo è un campione, e da napoletano, soprattutto al San Paolo, vuole strafare. Lo capisco. Ma lui può essere importante anche come assistman e vedrà che quando sarà più altruista e lucido, arriveranno anche le reti. Penso a Callejòn: entra contro il Milan e fa subito un passaggio decisivo al Pipita. Così si diventa grandi giocatori. Ma sono fiducioso su di lui: vedo che con Dries, José e Gonzalo sta crescendo molto. E oggi, che parta titolare o dalla panchina, deve dare tutto e far capire ai compagni quant'è importante questa partita per tutti noi. E ci tengo a dire che non credo proprio che Callejòn e Insigne, come vuole una leggenda metropolitana, non si sopportino e non si passino la palla. Per carità, gli spogliatoi sono luoghi in cui ci sono anche grandi tensioni, ma io non ho avuto nessun sentore in merito, né come addetto ai lavori né guardandoli in campo. Venticinque uomini non devono andare tutti d'accordo, anzi è impossibile che lo facciano, ma con carattere devono affrontare tutto con serietà e intelligenza. Sono due ragazzi per bene, magari oggi smentiscono quelli che mettono in giro certe voci: i pettegolezzi nel calcio se li portano il vento, sai di quante balle ridevamo noi? Erano false e inspiegabili al 99%!".

    Ovviamente le voci di un Reina lontano da Napoli dalla prossima estate sono arrivate anche a lui. E in merito a una possibile alternativa non ha dubbi. "A Napoli dev'esserci un top player: se le voci su Casillas fossero vere, Iker sarebbe la scelta giusta, anche se il mio preferito è Lloris del Tottenham, che so essere stato richiesto da Rafa, peraltro. Loro due insieme a Reina, Buffon e Julio Cesar sono i migliori, io non sono un grande fan di Neuer. Rafael ha un grande talento ma, a mio parere, ha bisogno ancora di 2 o 3 anni per arrivare al loro livello. Sarà un vero peccato se Pepe dovesse andarsene, è un grandissimo. Ma se si vuole puntare sul brasiliano, bisogna mettere in conto qualche scivolone in più".

    A noi basterebbe Pino in porta. Quel supereroe che le prendeva tutte. E il fatto che stasera Batman sia al San Paolo, in fondo, ci rende un po' più tranquilli. "Incrociamo le dita" - sospira - e poi con voce ferma aggiunge "Forza Napoli". Sempre.

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