Napoli-Udinese, conferenza stampa di Benitez: "Gabbiadini gioca, ci sarà tanto turn over"

Il mister è concentrato e piuttosto ruvido alla vigilia degli ottavi di Coppa Italia. Giocheranno l'ex doriano e Strinic, forse anche Andujar e Zapata. E dice che questa manifestazione vuole rivincerla
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    di Boris Sollazzo

    E' un Rafa meno sorridente del solito, ma comunque in palla, quello della conferenza stampa precedente agli ottavi del trofeo nazionale. Non ha voglia di celebrare la vittoria contro la Lazio e non vuole un calo d'attenzione in vista dell'Udinese. E dà una sola certezza. "Se Gabbiadini sta bene, è il giorno del suo esordio dall'inizio". In una Coppa Italia a cui l'allenatore tiene, pur criticandola. "Io ho visto la coppa di Spagna, che aveva un modello simile a quello italiano attuale e non funzionava. Poi hanno cambiato, tornando all’andata e ritorno. Bisogna valorizzare questa competizione non necessariamente in questo modo, ma con una presenza in Europa, in quella più importante, per chi vince, e con il sorteggio per chi ospita la partita unica del turno a eliminazione diretta, si avrebbe più imprevedibilità e interesse". Si irrita un po' quando lo definiscono "più italiano" nel gioco, a giudicare dall'ultima vittoria in campionato. "Noi abbiamo giocato con lo stesso modulo di sempre, ma è più italiano ora? Non capisco. Siamo stati più difensivi perché c’era la Lazio che ha fatto una partita di grande intensità, come fece già la Fiorentina. E noi siamo stati bravi a contrastarli con un’ottima fase difensiva e una non altrettanto efficace fase offensiva. Punto". 

    Su chi schiererà non si sbottona più di tanto, al di là della scontata presenza di Gargano (ha un turno di squalifica in campionato e Inler deve scontare il suo in coppa), a quella del neoacquisto Manolo Gabbiadini e dell'assenza dello squalificato Raul Albiol. "Sì, tutti hanno la possibilità di giocare, non solo Zapata, di cui sento molti prevedere l'utilizzo, sono professionisti al 100% e lavorano benissimo. Dobbiamo cambiare molto, se nuotano sempre gli stessi poi moriranno sulla spiaggia. E’ importante che tutti mostrino il loro livello, nelle occasioni che hanno. Poi so che se il risultato sarà buono mi definirete fenomeno, altrimenti sarò un incompetente. Posso solo affermare che ci sono tanti interrogativi per domani, le uniche certezze è che non giocheranno gli squalificati Inler e Raul Albiol. Andujar? Potrebbe. Strinic? Ci stiamo chiedendo come possiamo curare al meglio la sua forma. Non credo sarà un problema per lui giocare tante partite, mi sembra sappia gestire bene le sue energie, giocherà questa e vediamo la prossima. Servirà anche a conoscerlo meglio.". 

    Si torna per un attimo al campionato, sulle prospettive di secondo posto alimentate da una Roma in crisi. "Mai dire mai, ma credo che dobbiamo essere realisti, affrontando una partita alla volta. Ogni settimana dobbiamo lottare, solo così può cambiare tutto: tre punti a partita sono tanti, diciannove partite pure. Sono convinto che possiamo fare meglio nella seconda parte del campionato, ma sta a noi dimostrarlo". E sul non voler sottovalutare gli impegni infrasettimanali è pure più chiaro. "Con i giocatori ne parlo spesso: vogliamo rivincere un titolo importante come questo, quando hai l’orgoglio di essere il campione, quando hai sperimentato la voglia di vincere, sai che vuoi farlo sempre. E noi non molliamo nulla, state sicuri". Non manca la consueta domanda sul centrocampo, ovviamente. "Manca il palleggio, manca il regista, si dice solo quando si perde. Io sono felice con Gargano e Lopez come con Inler e Jorginho. Ovvio che usare gli uni o gli altri cambia e lavoreremo e sceglieremo in base a tante considerazioni. Se devi giocare più basso o alto, se l'avversario è più fisico o tecnico. Il calcio è così bello proprio perché tutti abbiamo ragione dopo la partita. Io, però, solo se vinco".

    Sul mercato fatto e possibile si definisce soddisfatto. "La Lazio nel secondo tempo ha giocato con due attaccanti ed esterni alti, Strinic ha lavorato bene anche sotto pressione, soprattutto con l’aiuto di Koulibaly e Lopez". Tre nomi nuovi di questa stagione, non celebrati a caso. "Ivan farà i suoi errori, ma sono sicuro che si adatterà al meglio alle nostre esigenze. Come David, che sta crescendo e ha ampi margini di miglioramento, è sempre molto attento e desideroso di imparare. E lo fa velocemente. Su Gokhan Inler, sia io che Riccardo Bigon ci siamo espressi: è un professionista esemplare, un calciatore di alto livello e non se ne andrà. E lui non è distratto dalle voci di calciomercato. Ora che giocheremo di più, giocherà di più anche lui, non è colpa sua se Gargano è così in forma". Una parola la spende anche per gli infortunati di lungo corso. "Camilo e Lorenzo lavorano con noi, si stanno impegnando molto, dobbiamo capire quando poterli far lavorare con la palla. Michu rientra questa e la prossima settimana, abbiamo fiducia". 

    Infine, le ultime parole, molto dolci, sono per il jolly che sembra stare, ultimamente, in cima alle sue preferenze tattiche. "De Guzman non deve ringraziare me, ma il suo lavoro. Ricordo com’era indietro al secondo allenamento e com’è adesso, ha qualità e un ottimo passo, può giocare in più ruoli anche durante la stessa partita. Il modulo è meno importante delle capacità dei giocatori, lui ne è la dimostrazione". 

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