Lazio-Napoli e la simpatia di mamma Rai per le squadre della Capitale

L’ALBERO DEI GUFI – Del “tutto da rifare” al gol di Gabbiadini e degli inni al Vesuvio che diventano “cori ostili” si sta dicendo tanto. Ma da Radu a Parolo, anche la scaramanzia pre-gara è sconosciuta agli aquililotti
  • di Lucio Fava del Piano

    Che nei corridoi di mamma Rai si guardi con particolare simpatia alle squadre della Capitale lo sapevamo bene, almeno dalla semifinale dell’anno scorso, con la telecronaca di Gianni “scions” Cerqueti, commovente nel suo romanismo anche con i giallorossi sotto per 3 a 0 in pieno recupero. 

    Ma della gestione pubblico-televisiva della partita di ieri, del “tutto da rifare”, dei vaneggiamenti su Vesuvio e colera che diventano banali “cori ostili" si è detto e si sta dicendo tanto, quindi passiamo.

    Una dichiarazione del pre-gara merita però di essere riportata: "Per il Napoli saranno cavoli amari in Coppa Italia se ci sarà Felipe Anderson. Vive una beatificazione calcistica”. Così parlò Giampiero “Abbagnale” Galeazzi, monumento dei giornalisti sportivi Rai, che almeno della sua fede laziale non ha mai fatto mistero.

    Vale la pena ricordare a tutti i laziali di campo, di panchina e di salotto tv che i gufi volteggiano a tutte le latitudini, anche quando sullo stadio si aprono maestose le ali dell’aquila.

    E quindi consiglieremmo al capitano Stefan Radu di ponderare meglio in futuro frasi come “speriamo di vincere e di non prendere gol”, perché può anche andare a finire che pareggi prendendo gol.

    Da questo punto di vista, le tante parole bellicose, come quelle di Parolo che si dice “convinto che andremo a Napoli al ritorno e torneremo con la finale sotto braccio”, sembrano piuttosto incoraggianti in vista della partita di ritorno.

     

     

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