Il Napoli all'ennesimo esame tedesco

Il Borussia è il sesto rivale teutonico degli azzurri nelle competizioni ufficiali europee
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    di Antonio Moschella 

    Il primo confronto con una squadra tedesca risale al 1982: nei sedicesimi di Coppa Uefa. Ruud Krol e compagni furono sconfitti sia dal Kaiserslautern sia al San Paolo (1-2) sia in Germania (2-0). Durante la trionfale cavalcata della Uefa 1988-1989 il Napoli ebbe a che fare con 3 squadre teutoniche. Nei sedicesimi di finale, gli azzurri lasciarono le briciole al Lokomotiv di Lipsia, che dovette accontentarsi di un pareggio in casa per 1-1 mentre al San Paolo fu debellato con un secco 2-0. In semifinale fu il turno del Bayern Monaco: nel doppio confronto Maradona e compagni si imposero per 2-0 all’andata - quando lo spettacolo in campo fu preannunciato dal famoso riscaldamento di Maradona - e al ritorno uno strepitoso Careca (incurante dei suoi 38’ di febbre) mise a segno una doppietta che valse il 2-2 e la qualificazione alla finale.

    La vittoria della coppa avvenne dopo una tribolata doppia finale contro lo Stoccarda che a Napoli fece soffrire gli ottantamila del San Paolo. Maurizio Gaudino, di origini casertane, aveva illuso i teutonici, ma nell’ultimo quarto d’ora un rigore di Maradona e una zampata di Careca ribaltarono il risultato. La magica notte di Stoccarda vide gli azzurri saper soffrire senza soffrire del fattore campo: il 3-3 finale fu un risultato ingannevole, dati i due ‘regali’ di De Napoli ai tedeschi. Il pianto di Ciro Ferrara, autore del momentaneo 2-1, abbracciato da Maradona rappresentò l’immagine più bella della conquista della coppa.

    L’anno dopo, quello del secondo scudetto, il Napoli affrontò con sufficienza la competizione della quale era campione in carica e la doppia sfida con il Werder Brema rappresentò una debacle assoluta. Sconfitti al San Paolo per 3 a 2, i partenopei subirono un’umiliante 5 a 1 in quel di Brema. Una prova senza appello cancellata dalla vittoria del tricolore a maggio.

    Anche lo scontro con l’Eintracht Francoforte nell’edizione della Uefa 1994-1995 fu negativo: gli uomini allenati da Vujadin Boskov, dopo la sconfitta subita in Germania per 1 a 0, non riuscirono a ribaltare il risultato in un San Paolo gremito nel quale i teutonici ripeterono il risultato dell’andata.

    L’ultima sfida a una squadra tedesca è datata due anni fa: nel ‘gruppo della morte’ al Napoli, oltre al Manchester City e al Villareal, toccò il Bayern Monaco, una delle squadre favorite alla vittoria finale. Dopo la sconfitta per 3 a 2 all’Allianz Arena, nella quale Federico Fernández si mise in luce con una doppietta tanto suggestiva quanto inutile, al San Paolo gli azzurri strinsero i denti per ottenere un punto che poi sarebbe stato decisivo per la qualificazione agli ottavi. Grandissimo merito dell’1 a 1 finale fu di Morgan De Sanctis, che ipnotizzò dagli undici metri Mario Gomez ed evitò una sconfitta che ai punti ci sarebbe anche stata.

    Stanotte tocca al Borussia Dortmund, forse la squadra più vivace del momento, per il suo modo di interpretare il gioco con verticalizzazioni e ripartenze da manuale. Gli azzurri tuttavia potranno contare sul loro dodicesimo uomo, quel San Paolo che si preannuncia stracolmo ed euforico. 

    Risuona la melodia della Champions League al San Paolo. Il ‘The Champions’ finale accompagnato dall’intero stadio stavolta sarà il prologo della sfida ai vicecampioni d’Europa del Borussia Dortmund. La compagine della Ruhr è il settimo avversario teutonico dei partenopei in Europa.


     

     

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