Caro GonZaza Higuain, quando il gioco si fa duro sparisci come sempre

Un campione non usa la propria squadra per farsi bello, prendere record e contratti. E se va in una società, prova a farle vincere più di quello che ha già vinto. Non GonZaza Higuain, che quando va in finale si scioglie come neve al sole
  • gazzetta

    di Boris Sollazzo

    Insomma, caro Gonzalo.

    Ti hanno elemosinato due trofei che avevano vinto anche con Zaza (che, diciamolo, era stato più decisivo di te). In uno, la coppa Italia, sei arrivato in finale perché i tuoi nuovi padroni hanno dato sfoggio del loro talento migliore. E ci hai alzato un vigliacco dito in faccia dando la colpa ad altri di una fuga da pagliaccio. Tu li hai ricambiati con una finale di Champions patetica. 90 milioni e le cessioni di Pogba e Morata sei costato, e con loro si erano pure avvicinati di più a quella coppa dalle grandi orecchie.

    In campionato hai segnato un terzo dei gol in meno rispetto alla tua ultima stagione in azzurro, tornando ai tuoi alti standard ma abbassando quello dei tuoi compagni. Nel frattempo un folletto belga si è adattato a fare il centroboa, pardon il centravanti (sai com'è guardando la tua pancia mi ero sbagliato) ed è pure finito sopra di te in classifica marcatori. Tre gol, con tre partite in meno.
    Abbiamo segnato di più senza di te, abbiamo fatto più punti senza di te. Loro, no. Però hai vinto, come ci era riuscito pure Vucinic, uno scudetto. E una coppa Italia, che avevi già vinto pure con noi. 

    Ora rifletterei sul fatto che le squadre in cui hai militato in effetti migliorano e non di rado vincono. Quando tu te ne vai, come le tre Champions del Real testimoniano. E spero che continui a essere così

    Quando il gioco si fa duro, Gonzalo, semplicemente non fa per te.

    Quindi ti ringrazio delle emozioni che ci hai regalato e anche di quei 90 milioni: con essi abbiamo comprato giocatori di talento e con le palle. 

    Non mi manchi e anzi, continua così.

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