Juventus-Napoli: chiudete lo Stadium? Allora aprite il San Paolo

Tra provocazione e proposta, qualcosa va fatto per tutelare chi ha sottoscritto la tessera del tifoso
  • di Nello Del Gatto

    Occhio per occhio e il mondo diventa cieco. Anche senza scomodare una famosa frase della Grande Anima Gandhi, appare a tutti l'inutilità e la profonda ingiustizia che reca la decisione di non permettere ai tifosi del Napoli di essere presenti allo Juventus Stadium. Qui dobbiamo intenderci e vorrei fare una domanda agli ipocriti vertici della federcalcio, Coni e Viminale: ma che sfaccimma mi sono fatto a fare sta cazzo di tessera del tifoso se poi non mi permettete di andare a vedere le partite? Il fatto che avete vietato ai tifosi bianconeri l'andata, non significa che sia giusto il contrario. Innanzitutto perché, temporalmente, la sfida di Torino capita in un momento diverso, certamente più significativo della partita del girone di andata. In secondo luogo, se cominciamo a vietare la partecipazione dei tifosi ospiti in quello che è considerato lo stadio migliore d'Italia, sicuramente il più nuovo e avanzato, significa che a questo problema non c'è rimedio. Significa che hanno vinto quelli che non vogliono farsi la tessera del tifoso, quelli che una volta venivano chiamati hooligans. Significa che gli ipocriti che guidano Federazione e Coni (gli stessi che stanno condannando la decisione delle autorità richiesta dal sindaco di Torino) sono davvero inutili. Dopotutto ce ne eravamo già accorti, sentendo le loro dichiarazioni su omosessuali, donne e calciatori di colore oltre che delle reazioni sul doping e dei bizantinismi usati per contrastarlo, di quanto poco valgano. Il problema è che loro sabato a Torino ci potranno andare, comodamente seduti sulle loro poltrone dopo aver sorseggiato drink nella sala Gianni e Umberto Agnelli (ci sono stato, si chiama così) dello Stadium. Io no. Ho la fedina penale pulita, ho la tessera del tifoso, ho vissuto all'estero per tanti anni ma a Torino non ci posso andare. Allo stesso modo di come il governo cinese mi ha sempre vietato di andare in Tibet, solo perchè sono un giornalista, non importa se indipendente o asservito. Come i cinesi, gli inutili non mi fanno andare a Torino solo perchè sono napoletano e tifo per il Napoli. E sarò costretto a sorbirmi le inutili e assurde telecronache del duopolio anti Napoli il cui unico pregio è quello che le vedo con la famiglia di Extranapoli. Qui non è in discussione l'ordine pubblico, qui è in discussione il senso del calcio. Cosa volete, voi vertici dello sport, del calcio e della sicurezza nazionale (mi pare che tutti e tre siano messi male, non a caso) che diventi quello che ho sempre imparato a chiamare "il pallone"? Uno show televisivo? Un nuovo reality? Se fossi un complottista potrei pensare che in verità queste decisioni con l'ordine pubblico non c'entrino nulla, ma servano solo a far fare più soldi ai colossi della pay per view sia come abbonamenti sia come acquisto delle partite. Anche perché mi sembra assurdo che solo in Italia non si riesca a gestire un manipolo di scalmanati. Dopotutto, abbiamo fatto la tessera del tifoso? Ci avete costretti? E allora è mio sacrosanto diritto andare allo stadio. Mi sembra una di quelle privazioni delle libertà che abbiamo sempre attaccato, come quella che permette ad Obama e a qualunque presidente americano di ascoltare, in nome di presunto terrorismo, le telefonate di tutti, anche le più intime. Se avessimo amministratori (ma anche società) con le palle, accompagnerebbero i tifosi veri, quelli con la tessera, a Torino, per vedere insieme la partita, anche all'esterno dello stadio. Per fare sentire il nostro calore, il nostro sostegno alla squadra in questo momento importante. Se davvero quei vertici ipocriti avessero voluto fare qualcosa oltre che dare fiato alle corde vocali senza senso, avrebbero potuto decidere di giocare la partita in campo neutro. Dopotutto non succede per le finali? E quella che giocheremo sabato (so che molti non sono d'accordo) non è una finale? Anche perché avremmo messo gli sportivissimi rubentini dinanzi ad un dilemma: dimostrare, come sappiamo tutti, che hanno paura di noi (decidendo di non muoversi dal gioiellino) o fare i superiori. Invece no, milioni per costruire uno stadio all'avanguardia che non ha nulla di diverso dagli stadi vecchi, visto che non permette neanche a quelli che sono censiti con la tessera del tifoso di poter vedere la partita. Al posto nostro, inoltre, altri juventini. E se andassimo tutti a vedere la partita al San Paolo e quegli ipocriti che guidano il calcio e lo sport mettessero a disposizione collegamenti audio che trasmettono il nostro tifo allo Stadium? Avveniristico? In una partita dove i condizionamenti sono forti (non a caso si sta parlando molto di arbitri), questa astrusa proposta ha più fondamento del divieto ai napoletani di andare allo Stadium. In questo caso, l'unica cosa che mi dispiacerebbe è non vedere la partita con la famiglia di Extranapoli.

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