Il Settebello e il suo multiplo

Callejón e Mertens sono le certezze di questo intermittente inizio di stagione azzurro
  • di Antonio Moschella

    C'è un fermo immagine eloquentissimo in Crotone - Napoli. Ed è quello che vede José María Callejón dare sfogo a un sentimento di rabbia mista a gioia dopo il gol dell'uno a zero. Mai sopra le righe, l'andaluso che un anno fa rischiò di lasciare Napoli è ad oggi non solo uno degli elementi fondamentali del gruppo azzurro ma anche uno dei più dediti alla causa. Il suo urlo liberatorio, più unico che raro, simboleggia l'esplosione rabbiosa di una squadra intera che prova a venir fuori dalla tela di un ragno, a una settimana dalla trasferta dello Juventus Stadium. Intensità e ferocia agonistica, queste le due letture dell'esultanza del numero 7 azzurro, che suona la carica della riscossa.

    L'assist, seppur sporcato, era arrivato da sinistra, terra di dominio di Dries Mertens, che da inizio stagione sembra essere quello con più brio nelle gambe. La sua caparbietà nel recuperare palla, stordire l'avversario e centrare in modo incisivo hanno spaccato una partita che fino a quel momento sembrava più ostica del previsto. Sempre elettrico e sgusciante, il belga ha dimostrato ancora una volta come non si può prescindere da lui in questo momento ed è, insieme a Callejón, insostituibile in attacco. 

    Con il centravanti titolare infortunato e una riserva nervosa e abulica, José e Dries hanno capito che tocca a loro prendere per mano la squadra negli ultimi metri, quelli più decisivi. E starà probabilmente a loro fare gli straordinari nelle prossime due settimane, quando in campionato ci sarà da affrontare Empoli, Juventus e Lazio, con nel mezzo la tignosa trasferta di Istanbul, dove potrebbe decidersi molto del destino europeo degli azzurri. 

    Non a caso Callejón, miglior marcatore azzurro fino ad ora, porta sulle spalle un numero importante nella cultura partenopea: quel sette che in molti associano all'importanza della primiera nella scopa, la carta più potente di tutte. Mertens, invece, sulle spalle sfoggia il 14, il multiplo del Settebello, un numero reso grande da un certo Johan Cruyff. Perché nel calcio anche il numero di maglia significa qualcosa. Ancora di più se siamo a Napoli.

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