I paradossali benefici dell'assenza di Higuain

  • di Antonio Moschella

    È risaputo che sbraitare e infuriarsi serve a poco, se non a niente. La sceneggiata napoletana di Udine con Gonzalo Higuain come attore protagonista è stata, senza dubbio, un'appendice negativa a una delle peggiori performance annuali degli azzurri. Perché, ad una sconfitta ormai messa a referto che dava alla Juventus un distacco di 6 punti, si accompagnava l'espulsione e una sicura squalifica di colui che da poco aveva marchiato a fuoco col suo nome la storia del Napoli, con il gol numero 30 in campionato, un record assoluto. In quel momento non soltanto la squadra perdeva il suo valore aggiunto, ma egli stesso lasciava con ogni probabilità la speranza di inseguire il record dei 35 gol di Nordhal e anche il sogno della Scarpa d'oro. Eppure, al netto dei soliti proverbi e delle frasi fatte spontanei in queste occasioni, l'assenza di Higuain può in qualche modo avere dei benefici per il Napoli.

    In primis c'è da segnalare la voglia di rivalsa non solo di Gabbiadini, che ieri ha comunque brillato per la sua caparbietà, ma anche l'ardore di tutta la compagine azzurra nel voler sostituire adeguatamente l'argentino. Ed è proprio in quest'ottica che si rileva un altro punto positivo nella mancanza di Higuain: la squadra in questo modo deve fare di necessità virtù e prescindere dalle virtù del Pipita, uno che spesso tirava le castagne dal fuoco da solo, benché quasi sempre ben accompagnato dai compagni. Il terzo motivo è da ricercare in una possibilità futura realistica o pessimistica, a seconda del caso: l'argentino potrebbe lasciare Napoli a fine stagione e Sarri dovrà quindi fare a meno di una delle bocche da fuoco più roventi del mondo, puntando così su altre strategie d'attacco e, probabilmente, proprio su un Gabbiadini che in passato ha dimostrato di avere in canna anche una quindicina di gol a stagione.

    È ovvio che sostituire adeguatamente Higuain con un calciatore sul mercato è follia: i suoi pari livello sono blindati e difficilmente sceglierebbe il Napoli, eppure quando nell'estate 2010 arrivò Edinson Cavani nessuno avrebbe immaginato che era appena sbarcato a Partenope colui che ancora oggi detiene la miglior media realizzativa di sempre in maglia azzurra. Con la speranza che il Pipita possa giocare almeno la partita di Roma del 25 aprile, un vero e proprio spareggio per un fondamentale secondo posto, occorre prendere questo periodo come un esame a tutto tondo, effettuando prove di presente e futuro, prendendo in considerazione anche altri tipi di gioco. Perché il Napoli viene prima di tutto e certificare il ritorno diretto in Champions è la priorità di tutti, anche dei tifosi impegnati a sostenere una squadra che merita questo traguardo. Il resto verrà poi, a luglio, quando il caldo e il calciomercato saranno l'inchiostro dei giornali . Ora, per favore, parliamo di calcio.

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