Grazie Martino

  • Di Antonio Moschella

    Personalmente, quando ho saputo che Gerardo Martino, tecnico dell’Argentina, non avrebbe convocato Gonzalo Higuaín per il doppio scontro con Ecuador e Paraguay, mi sono rasserenato, e non poco. E come me credo che tutti i tifosi del Napoli. Oltre alla pesante trasferta transoceanica Gonzalo si è risparmiato anche l’attenzione dei paraguayani, gente che non lesina nessun contrasto duro (chiedere a Tevez per fugare eventuali dubbi).

    Il motivo della mancata convocazione di Higuain da parte di Martino è stato squisitamente tecnico: pare infatti che il clan albiceleste comandato da Javier Mascherano non abbia preso molto bene il forfait del centravanti azzurro alla convocazione di settembre, quando una febbre lo costrinse a restare a Napoli. Poco male, almeno per noi. Ma forse anche in Argentina si stanno pentendo della mancata presenza di Gonzalo al centro dell’attacco. Ed il motivo è facilmente comprensibile: l’Argentina non ha messo a referto nessun gol nelle due partite giocate fino ad ora, complice anche l’assenza di Messi.

    In effetti la selezione sudamericana ha l’imbarazzo della scelta lì davanti, dato che Agüero, Tevez e Di María costituiscono di per sé un attacco letale, con Dybala e Lavezzi pronti e subentrare e con il Carneade Icardi ancora ‘vergine’ da convocazioni ufficiali da parte di Martino. Eppure, vedendo i dati, Higuain risulta essere un calciatore importante per la sua nazionale: nelle due ultime manifestazioni ufficiali, il mondiale 2014 e la coppa america 2015, il buon Gonzalo ha avuto una percentuale di realizzazione pari all’8% in Brasile e del 50% in Cile. Si tratta di numeri superiori a quelli di Agüero (che al mondiale non ha inciso anche per un infortunio e che in coppa america ha concretizzato il 30% delle occasioni) e anche a quelli di Messi (20% di realizzazione al mondiale e solo un 5,88% in coppa america).

    Se è vero che il calcio non è matematica, è altrettanto importante ricordare che Higuain non influisce solo segnando, ma anche mandando in gol i compagni, come fatto ultimamente con Insigne. E forse proprio l’amarezza per la mancata convocazione lo ha spinto a caricare gruppo e tifosi in vista dell’incontro di domenica, una partita da vincere a tutti i costi per misurare le ambizioni di un gruppo del quale lui stesso deve essere leader, con permesso di Pepe Reina e del capitano Marek Hamsik, uno dei migliori marcatori delle qualificazioni all’Euro 2016. Perché il Napoli è la nazionale di Higuain, durante tutto l'anno. 

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