Frosinone-Napoli vista a bordo panchina

Campioni d'inverno, ma quanta fatica tra piccole disavventure professionali e familiari
  • Cronaca parziale e priva di qualsiasi spunto tecnico da parte dei due inviati di Extranapoli al Matusa: Francesco Albanese e Boris Sollazzo.

    F - La Ciociaria chiama, si deve essere presenti. 

    B - Siamo arrivati a Frosinone a tempo di record e abbiamo scoperto che, come a Roma con l'Auditorium, nel capoluogo ciociaro ci sono indicazioni solo per il settore ospiti del Matusa. 

    F - Ma la sistemazione riservata alla stampa non ci convince vero Boris Sollazzo? 

    B - Io questa partita dal container spacciato per tribuna stampa non me la vedo. Vieni con me. 

    F - Che dici scavalchiamo e andiamo nel settore ospiti?

    B - Mi sembra troppo...guarda lì, c'è posto proprio accanto alla panchina del Napoli. 

    F - Perfetto da qui non mi muovo, ma taci che siamo a rischio: ci cacciano. 

    (Boato dei napoletani: ha segnato Berardi e i due inviati fingono indifferenza).

    B - Stai tranquillo, temo solo di avere poche sigarette e poi questa partita è scritta: non vinceremo mai. 

    F - Dov'è Insigne? Perché non si scalda? 

    Guarda c'è il presidente: auguri mister (e gli allunga un pacco dono), Sarri abbozza un sorriso, ma la tensione del pre gara è tanta. 

    B - La formazione mi piace, finalmente Strinic.

    F - Eccolo Insigne! Appena si siede deve respingere 5-6 richieste di una sua maglia a fine partita. Vicino a lui c'è un Gabbiadini silenzioso.

    B - Zitto Francè, è iniziata e il Frosinone ci pressa altissimo. È durissima.

    (Albanese non replica, vede maglie gialle ovunque)

    B - Francesco non va. 

    F - Hai sentito Insigne? Ha chiesto chi sia il numero 11 del Frosinone (Kragl ndr), forse pensa di doverlo incrociare più tardi.

    B - Beato te che sei così lucido.

    F - Comunque la palla ce l'abbiamo sempre noi e mi esalta questo Insigne panchinaro che protesta contro il guardalinee chiamandolo per cognome: De Luca quello era fallo!

    B - Sai che ti dico, a me basta il pareggio: saremmo campioni d'inverno anche così. 

    F - Calcio d'angolo per noi. Guardi o non guardi (Boris si voltò al calcio d'angolo del gol di Higuain a Bergamo)?

    B - Mi volto.

    F - No, non ti voltare deve dirtelo Tania di farlo (a casa Sollazzo la scaramanzia ha regole rigidissime)

    (Rete di Albiol)

    (Albanese dissimula un commento tecnico) 

    F - Zappino è stato accecato dal sole.

    (Nel frattempo i due gay ingenui si abbracciano e si toccano ovunque in silenzio per non urlare in mezzo ai ciociari). 

    B - Adesso è anche peggio: me ne vado.

    F - Dove vai! Fermo. Oddio rigore! Chi lo batte?

    B - Cazzo Jorginho è rigorista.

    F - Niente, ha preso la palla Higuain. 

    Gol! Ahia mi hai fatto male (ricevuto un pugno violento al braccio).

    B - Scusa (continuando a strattonarlo)

    F - Prego fai pure. 

    Intervallo i telefoni bollono: caldaia rotta a casa sollazzo e bernoccolo alla figlia di Albanese, ma gli SOS familiari fanno poca presa sui due: bisogna arginare Ciofani. Per fortuna Tagliavento fischia l'inizio della ripresa e una bionda da urlo si avvicina a Boris: lui non la degna di uno sguardo. Ha occhi solo per Hysaj. 

    F - Ci stiamo abbassando troppo, se ne accorge pure Sarri che striglia i suoi con messaggi laconici: "Interni a posto!", "Linea!". 

    B - Fra, io non sono abituato a questa intimità: sento i sospiri di Sarri e vedo ogni smorfia di fatica di Callejòn. A queste distanza i giocatori del Frosinone sembrano Pelè, non ci arrivo a fine partita. 

    Gol di Hamsik.

    Gol di Higuain.

    Gol di Gabbiadini.

    La bionda, probabilmente la moglie di un calciatore dei padroni di casa, se ne va. Boris intanto ha finito le sigarette. Sarri ci passa davanti e sembra anche lui cercarne una, per non pensarci scherza con Insigne. 

    (Boris urlando) Grazie mister! 

    Sarri ricambia inserendo l'idolo di Boris: Chalobah.

    F - Non ci voleva questo gol del Frosinone: è il terzo in tre partite.

    B - Neanche la manita ci fa stare tranquilli. 

    Con gli occhi lucidi i due inviati speciali fanno in tempo a vedere il quasi gol di Hysaj e poi guardano il settore ospiti che intona "Un giorno all'improvviso". 

    B - Peccato che non siamo in Argentina: adesso avremmo vinto l'Apertura.

    F - Ma vaff...

     

     

     

     

     

     

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