“Quella” parola non va pronunciata. Mai

Neppure con 15 punti vantaggio a 5 giornate dalla fine. Non si dice e basta. Eppure c’è cascato persino qualche giornale napoletano, dove di scaramanzia se ne dovrebbero intendere
  • di Lucio Fava del Piano

    Quella parola non va pronunciata. Mai. nemmeno per scherzo, per sbaglio o per fare i brillanti. Quella parola non andrebbe neanche pensata, fossimo pure a cinque giornate dalla fine con 15 punti di vantaggio sulla seconda.

    E invece, nelle ultime due settimane, quella parola è serpeggiata in lungo e in largo, nelle analisi, nelle previsioni, nei pronostici, nei commenti. Per carità, non siamo stati noi, mai. Vabbè, diciamo quasi mai. Però la verità, innegabile, è che ci siamo lasciati accarezzare da quella parola pronunciata da altri al nostro indirizzo.

    Come non credere, ad esempio, ad Allegri che a proposito della vetta della classifica dice che il Napoli “era in lizza anche quando si trovava più indietro, lo è a maggior ragione ora che è a 7 punti da noi”, per di più pochi giorni dopo aver dichiarato “ho sempre indicato il Napoli come avversario pericolosissimo nella corsa scudetto”.

    Pochi giorni prima perfino Marcello Lippi aveva ammonito che “non bisogna sottovalutare il Napoli, che ha superato lo choc psicologico dell’eliminazione dalla Champions”. E sulla stessa linea dell’ex ct si erano schierati personaggi vari come Collovati (“se tutti i ‘se’ vanno in porto allora sarà la terza candidata per lo scudetto”), Roberto Vecchioni (“non chiamatemi pazzo, ma credo che quest’anno gli azzurri possano arrivare al primo posto e vincere lo Scudetto”) e Zeman (“è lotta a tre, il Napoli si può inserire”), ma forse la sua era solo pretattica.

    Ovviamente anche la stampa non ha mancato di far sentire la sua voce: a cominciare dal Corriere dello Sport, che sabato scorso titolava “Napoli da scudetto con super Callejon” (a proposito, qualcuno sa quando finiscono le partite della Spagna, così ci rimandano José?), fino ai giornali napoletani, che pure qualcosa di scaramanzia dovrebbero sapere.

    Alla fine è toccato, come sempre, a Rafa Benitez provare a spargere un po’ di sano realismo: “Non penso allo scudetto ma a vincere la prossima partita, parlare di scudetto adesso non ha senso”. Ma purtroppo, viste le premesse, per avere ragione del Cagliari non è bastato.

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