10 domande che faccio a tutti noi, Sarri compreso.

Stiamo lì, giudichiamo, pretendiamo. E facciamo finta di non vedere la realtà. E a volte, forse, lo fa pure Sarri. Questa rimane una stagione clamorosa, stupenda, da sogno. Ma certe domande ronzano comunque in testa.
  • Boris Sollazzo

    Maurizio Sarri è il mio comandante. Sono profondamente convinto che se fosse al posto di Allegri, Spalletti o Di Francesco sarebbe tranquillamente avviato verso (almeno) un double. Maurizio Sarri per me è il potere del sogno che rompe le maglie della realtà, di ciò che dovrebbe essere ma che lui riesce a piegare alle sue visioni. Maurizio Sarri da tre anni, semplicemente, fa miracoli. E' che a volte mi faccio qualche domanda. A volte non capisco quello che diciamo noi tifosi e altre mi chiedo "ma Maurizio che ne pensa di tutto questo?". 

    1. Maurizio bello, io ti capisco. Giocano sempre gli stessi e tutti a dirti che non fai turnover, a trattarti in modo accondiscendente perché le tue formazioni si possono recitare a memoria come quelle di decenni fa. Sono anni che ti danno dell'antiquato con quei ritiri all'antica, i tuoi romanticismi ("Napoli-Juve neri contro gialli? Speravo di morire senza vederla mai"), le tue proteste per cui alla fine ti danno tutti ragione, da Giampaolo che si lamenta del (suo) campo di Genova a Spalletti che deride il tuo aver definito il suo "un altro sport" per poi cominciare a pareggiare con squadre di C1 e perdere con altre della parte destra della classifica di A non appena gioca ogni tre giorni. Fai il turnover e tutti a dirti che fai giocare pippe inadeguate. E tu lo hai pure sempre detto che lo sono (Ounas è scarso, ormai è ufficiale. Rui ieri si augurava che Ghoulam tornasse il prima possibile, Rog è bravino ma fa gli stessi errori di un anno fa). 
    Detto questo, Maurizio bello, ma i cambi di formazione più massicci di stagione perché proprio contro Shaktar e Atalanta, in partite da dentro fuori, seguite in campionato da Benevento e Verona? Non si potevano fare due turnover a metà?

    2. Caro Percassi, caro Gasperini. Senza aver perso al San Paolo contro di voi, lo avete ammesso ieri, non avreste trovato la convinzione per arrivare fino all'Europa League lo scorso anno. Ora venite al San Paolo e zac, semifinale di Coppa Italia. Che dite se il 21 gennaio ci restituite il favore e ci date i tre punti? Dopo tutto quello che abbiamo fatto per voi, è il minimo. 

    3. Reina, Sepe, Rafael. Tre portieri che paghiamo come dei titolari, insieme non fanno Gomis della Spal. Perché? Come è successo? Chi ha sbagliato? Pagliuca? Maurizio, tu a Sepe facevi fare il terzo portiere l'anno scorso. Reina hai voluto tenerlo, ma quando non gioca all'Olimpico, ormai non ne azzecca una. Tutti e tre considerano volgare difendere sul proprio palo. Che vogliamo fare? Handanovic, Alisson, Szczesny e Buffon (ma pure Strakosha eh): devo dirvi io che c'è un abisso tra loro e i nostri? Ah, certi procuratori che pretendono posizioni di rendita, magari, vedessero le partite dei propri assistiti.

    4. Tifosi, siti, guru. Ma che vuol dire "ci siamo risparmiati lo psicodramma di altre due partite contro la Juve?". Ma scherziamo? O sognate - e per me è una follia - l'indicibile, e allora quelle partite dovete pretenderle, perché solo affrontandoli direttamente possiamo sperare di minarne le certezze, battendoli (sognare per sognare, fatelo in grande), oppure non è regalandogli un trofeo e facilitandogli ancora di più il resto della stagione che le cose andranno meglio. E se ci fa paura incontrarli, se Higuain ci toglie il sonno, allora non siamo quella grande che diciamo.

    5. "A cuppettell'". Ma andate a quel paese. Siamo davvero diventati così romanisti che definiamo portaombrelli quello che non riusciamo a vincere? Andate al MANN e guardate le nostre coppe. Stanno in una vetrina, belle larghe e un paio faticherete a riconoscerle. Noi pure la coppa del nonno dobbiamo vincere, se possiamo. Non si lascia mai nulla. Mai. Vincere aiuta a vincere. Perdere, aiuta a perdere.

    6. Aurelio mio caro. Che dici, ti sono bastate due coppe in cui hai spesso fatto bella figura rovinate da una panchina non all'altezza? Secondo me di aver speso almeno 45 milioni inutilmente (Ounas, Maksimovic e Tonelli: solo per citare quelli inguardabili o quasi mai guardati) rode pure a te. Magari potevi comprarne uno solo, con quei 45. Così come quel Chiriches che stai rinnovando o quel Rui che hai comprato dalla Roma dandole i soldi per Kolarov... a te e Giuntoli, che ora finalmente guardate pure i parametri zero, ve lo chiedo: ma qualche bel vecchietto con le palle, da far giocare per 20 partite, quelle giuste, non è il caso di prenderlo? Operazioni tipo quelle di Giaccherini, esatto, ma con calciatori che non si siano ancora ritirati dal calcio giocato, intendo. 
    E in questo mese, forse, l'abbiamo capito che non ci basta solo Inglese (che peraltro non è manco detto che venga - ndr)? Intendiamoci Auré, io un po' ti capisco: tu li compri, poi lui non te li fa giocare... e tu allora prova a comprarglieli più forti. 

    7. La smettiamo di pretendere, pretendere, pretendere? Campioni d'inverno, 48 punti, all'inseguimento di un sogno che sarebbe incredibile per tutti ma non per noi. Abbiamo (forse) la quarta rosa del campionato, giochiamo con campioni che prima di noi solcavano i campi di Empoli, Udinese, Bologna, Verona, Saint Etienne, PSV. O erano panchinari al Real. E' Sarri ad averli resi così forti da farci credere che giocatori da 5, 8, 10, 15 milioni di euro valessero quanto quelli che ne costano 30 a piede. E sì, ora forse lo sono. Ma per lui, con lui. E allora stiamo lì, tifiamo e se Maurizio, con De Nicola, pensa che per non far rompere il giocattolo devono riposarsi in 7 contro l'Atalanta il 2 gennaio, fidiamoci. Perché è lui che sta cuocendo il pesce con l'acqua, è lui che in questo momento sta facendo un'impresa. E' lui che ci ha portato dove quando è arrivato non potevamo neanche sperare. E figuriamoci dopo la cessione di quell'argentino senza onore.

    8. Una domanda la ho pure per gli altri fenomeni che gufano. Avete rotto le palle per una palla che a Crotone prima va sul petto e poi sulle mani di Mertens. Ok, contro il povero Crotone nelle ultime stagioni ci capita di avere degli arbitraggi favorevoli e ci dispiace perché ci sono anche simpatici. Detto questo, come mai nessuno ha detto nulla del mani molto più clamoroso bergamasco? Anzi, del doppio mani. Uno in area orobica, l'altro del Papu che se l'aggiusta per poi tirare la bomba dello 0-2. 

    9. Niente panico. Se Allegri sente il bisogno isterico di fare un'intervista tutta contro Sarri, se i tifosi bianconeri vengono sotto le nostre bacheche per dirci quanto poco interessa loro del nostro primo posto (si vede, in effetti, ecco perché ci scrivete), se tutta Italia gufa e la Rai per presentare la partita invece di prendere la finale di Coppa Italia '86-'87 tira fuori dal cappello la monetina di Alemao, facciamo ancora paura a tutti. Siamo ancora fortissimi. E se vincere aiuta a vincere, imparare a perdere lo fa ancora di più. Quindi facciamoci tutte le domande necessarie, ma una sola è la più importante. Perché quel cazzo di San Paolo non è pieno zeppo ogni volta che giochiamo? Voglio il tutto esaurito fino a maggio.

    10. Maurizio mio adorato, magari hai ragione tu eh, ma perché certe dichiarazioni? Dare forma all'Atalanta come bestia nera a venti giorni da un altro scontro in campionato, a Bergamo peraltro - "li soffriamo per le loro caratteristiche" (a proposito a loro il turnover non ha fatto male, anzi) - o alle nostre debolezze - "sbagliato dare priorità ad altre competizioni" - e farlo davanti ai taccuini, è cosa buona e giusta? Maurì, noi sappiamo che tu sei dio, non c'è bisogno che trovi proprio una giustificazione a tutto, pure se tieni ragione eh. Facciamo che qualcosa lo lasci alla nostra fantasia? Che questi so' ragazzi, magari ci credono, e finiscono per entrare all'Atleti Azzurri d'Italia con le gambe molli. 

    Condividi questo post